Comune di Bottidda – (SS)

Informazioni

  • Codice Catastale: B094
  • Codice Istat: 90016
  • CAP: 7010
  • Numero abitanti: 756
  • Nome abitanti: bottiddesi
  • Altitudine: 396
  • Superficie: 33.83
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 83.1

Storia dello stemma e del comune

Il nome dell’abitato di Bottidda deriverebbe dall’antica denominazione di Gocille, da cui si sarebbe gradualmente passati nel corso dei tempi a Gotille, Botille, Botilla, Botidda, Bottida, fino all’attuale Bottidda.

Il suo territorio fu popolato già in epoca nuragica, come conferma la presenza di una tomba dei giganti e di una ventina di nuraghi, tra i quali spiccano quelli meglio conservati di Sa Corona, Sa Pietade, Mastru Porcu, Orrios e Ortivai.

Per quanto riguarda l’origine dell’abitato di Bottidda, alcuni studiosi ritengono che il borgo abbia origine ellenica e che il nucleo originario sia sorto sul colle di “Su Pizzu”. In epoca giudicale fu certamente uno dei centri più importanti del territorio del Goceano; dal XI secolo fece parte della Curatoria del Monte Acuto compresa nel Giudicato del Logudoro. Nel 1220 fu fondato in territorio di Bottidda il primo convento francescano della Sardegna, a opera (secondo la tradizione) di Giovanni Parenti, discepolo di San Francesco d’Assisi. Dopo la morte di Adelasia di Torres (1255), il borgo passò ai Doria, ai Malaspina e, dal 1339, ai Giudici di Arborea sotto i quali fece parte della Contea del Goceano. Divenuto dominio degli Aragonesi in seguito alla sconfitta di Leonardo Alagon (1478), divenne feudo regio; poi, nel 1839 fu riscattato al demanio. Aggregato a Bono nel 1928, ritornò Comune autonomo nel 1933.

Fra i monumenti, oltre ai nuraghi va ricordata la Chiesa parrocchiale di Bottidda, intitolata alla Madonna del Rosario. Fu costruita intorno al 1860 presso l’area ove sorgeva un’antica chiesa dedicata a Santa Maria. L’edificio, di stile moderno, presenta semplice facciata secondo una geometria ripartita su tre livelli di cui l’ultimo termina con un timpano triangolare. All’interno è suddivisa in tre navate, con cinque cappelle dedicate rispettivamente a: la Madonna di Lourdes, San Pietro, S. Cuore, S. Croce e le anime del Purgatorio. Sul lato sinistro è posto il campanile con sommità a cuspide di architettura tipica della zona. Tra le opere d’arte di maggior rilievo custodite all’interno dell’edificio sono da ricordare il pregevole Crocifisso ligneo, risalente al XVI secolo, e il Coro ligneo dello stesso periodo, recentemente sottoposto a restauro.

Il territorio montano di Bottidda annovera varie bellezze naturalistiche tra cui rigogliose foreste di lecci, querce e castagni, ove prospera una ricca avifauna.


Note di Gianfranco Salis

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
argento, oro, rosso
Partizioni:
semitroncato partito

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di rosso e di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    29 Dicembre 1995