Città di Polizzi Generosa – (PA)
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Info
- Codice Catastale: G792
- Codice Istat: 82058
- CAP: 0
- Numero abitanti: 3656
- Altitudine: 0
- Superficie: 134.33
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Comunque il recente (1992) ritrovamento in contrada S. Pietro di una necropoli databile al IV – III secolo A.C., e prima ancora, in via Carlo V (1938), di monete e oggetti di terracotta, attribuibili alla stessa epoca, documentano la presenza di insediamenti abitativi fin dall’epoca ellenistica, e contatti con il mondo cartaginese.
In epoca bizantina l’attuale paese si sviluppò e ricevette il nome di Baseapolis (Città del Re); subì la dominazione araba (il geografo arabo Edrusi la definì “soggiorno bellissimo”). In e-poca normanna il conte Ruggiero fece fortificare la Rocca ed il Castello; la nipote, contessa Adelasia, Signora di Polizzi, diede grande impulso al paese, che si estese notevolmente, ospitando in pacifica convivenza diverse etnie (bizantini o greci, ara-bi, latini, ebrei). Federico II le concesse nel 1234 il titolo di Generosa, che da allora è rimasto come parte integrante del nome. Polizzi, salvo brevi periodi, fu sempre città demaniale e difese sempre gelosamente, anche a prezzo di gravi sacrifici, la propria indipendenza. Il paese aveva un proprio governo e proprie leggi, ancora oggi degne di ammirazione per la loro equità.
I più importanti privilegi legati all’essere Città Demaniale furono l’impianto della corte di prima appellazione, l’esenzione dai donativi regi, la franchigia per i suoi abitanti del diritto di gabella della dogana per tutto il Regno di Sicilia, e la facoltà che le cariche pubbliche elette per scrutinio appartenessero ad abitanti della Città, che aveva propri rappresentanti nel Parlamento Siciliano.
Polizzi fu spesso luogo di soggiorno di Principi e Sovrani; la contessa Adelasia, nipote di Ruggero, la regina Elisabetta d’Aragona, il figlio Ludovico, re di Trinacria, la regina Maria, moglie di Martino il Giovane, la regina Bianca di Navarra, vicaria del Regno di Sicilia, e l’imperatore Carlo V, che nel 1535, di ritorno da Tunisi, fu ospite di Gian Bartolo La Farina, istituendo in quella occasione il Senato cittadino.
Il periodo di maggiore splendore fu quello rinascimentale, spiegabile col fatto che fosse il nodo principale di un sistema viario notevolissimo per l’epoca, le due trazzere regie, la “Messina Montagne” e la “Montagna-Marine”, i più importanti collegamenti tra Palermo, Messina e la zona di Licata. Lungo i due rami del fiume Imera, dominati da Polizzi, (Imera settentrionale o Fiume Grande, che sbocca presso Imera, e Imera meridionale o Xireni che invece sbocca presso Licata), costeggiati da grandi vallate, coltivate a cereali e frumento, correva la “via del grano”, che veniva convogliato per esportarlo ai grandi caricatori di Termini e Roccella da un lato, e Licata dall’altro. Enormi erano gli interessi economici lungo questa strada, e quindi fissare la propria dimora a Polizzi, accaparrarsi i feudi lungo i corsi di questi fiumi e controllarne i commerci e i dazi, significava dominare la via del grano tra la costa settentrionale e meridionale della Sicilia. Non deve meravigliare quindi se nel ‘400-‘500 vi abitarono famiglie di origine pisana, genovese, catalana, araba, francese.
La presenza di molte famiglie nobili e la legge del maggiorasco, con la conseguente monacazione dei figli cadetti, fecero sì che a Polizzi fossero presenti tutti gli ordini religiosi e che il paese si arricchisse di chiese e conventi pieni di opere d’arte. Anche la vita culturale era particolarmente fervida, la prima scuola pubblica fu aperta nel 1428, il primo acquedotto per l’erogazione gratuita dell’acqua a tutti gli abitanti fu costruito nel 1476. Nel 1572 i gesuiti inaugurarono una scuola di “prime lettere”, estesa poi ai corsi di studio superiori.
La decadenza di Polizzi cominciò con la peste, che colpì il paese alla fine del XVI secolo e dimezzò gli abitanti. In seguito la vita sociale fu caratterizzata da forti contrasti tra i nobili, che detenevano il potere, e gli esponenti della nuova classe borghese “i civili”, ai quali era stato riconosciuto il diritto di concorrere alle cariche pubbliche.
Polizzi è stata all’avanguardia per quanto riguarda molte opere d’importanza sociale: aveva fin dal medioevo numerosi ospedali e fontane. Fu anche il primo paese ad avere la luce elettrica nel 1901, quando anche le città avevano ancora i lampioni a gas.
Anche la vita culturale era particolarmente fervida, la prima scuola pubblica fu aperta nel 1428, il primo acquedotto per l’erogazione gratuita dell’acqua a tutti gli abitanti fu costruito nel 1476. Nel 1572 i gesuiti inaugurarono una scuola di “prime lettere”, estesa poi ai corsi di studio superiori. La decadenza di Polizzi cominciò con la peste, che colpì il paese alla fine del XVI secolo e dimezzò gli abitanti. In seguito la vita sociale fu caratterizzata da forti contrasti tra i nobili, che detenevano il potere, e gli esponenti della nuova classe borghese “i civili”, ai quali era stato riconosciuto il diritto di concorrere alle cariche pubbliche.
Polizzi è stata all’avanguardia per quanto riguarda molte opere d’importanza sociale: aveva fin dal medioevo numerosi ospedali e fontane. Fu anche il primo paese ad avere la luce elettrica nel 1901, quando anche le città avevano ancora i lampioni a gas.
Tratto da “Bilancio sociale 2014 del Comune di Polizzi Generosa”
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
Fonte: Giovanni Giovinazzo
Reperito da: Giuseppe Di Martino
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

SMALTI
ALTRE IMMAGINI
Secondo il Palizzolo Gravina lo stemma di Polizzi Generosa è: “D’azzurro, con sette rose d’oro, gambute e fogliate di verde, ordinate 2, 3 e 2”.

Altra rappresentazione dello stemma, in uso da parte del comune, con lo sfondo dello scudetto d’oro.

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
Reperito da: Luigi Ferrara
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
Il gonfalone in uso riporta uno stemma in cui il campo delle rose è argento, introducendo così una terza variante.
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune