Città di Torre del Greco – (NA)

Informazioni

  • Codice Catastale: L259
  • Codice Istat: 63084
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 87197
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 30.66
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

L’antica denominazione della città era quella di Turris Octava, riferita probabilmente ad una torre eretta da Federico II di Svevia. Il suo scopo era l’avvistamento dei nemici, nella fattispecie dei Saraceni, ed era l’ottava torre di questo tipo a partire da Napoli, o forse da essa distava otto miglia. Secondo un’altra ipotesi,  il nome deriverebbe da una villa appartenente ad Ottaviano Augusto. La prima attestazione del toponimo risale invece al XIV secolo e si ritrova in un diploma dell’anno 1324 di Carlo, duca di Calabria.

Risulta pertanto cronologicamente errata la ricostruzione dello storico locale Francesco Balzano. In accordo con essa, alla regina Giovanna fu fatto dono da parte di un eremita di alcune piante d’uva di provenienza ellenica, e il vino da esse ricavato, dal sapore particolarmente dolce, incontrò i favori della monarca, sicché tale viticoltura si diffuse largamente. Tuttavia, secondo Lorenzo Giustiniani, erudito napoletano vissuto tra il Settecento e l’Ottocento che si occupò di redigere un corpus in tredici volumi sul Regno di Napoli, sembra comunque corretto legare il nome della città all’ingente produzione del cosiddetto vino greco. Detta produzione, però, si sarebbe propagata già in epoca antecedente al regno della sovrana angioina.

Torre del Greco ha legato il suo sviluppo umano, sociale, civile e culturale all’agricoltura, all’artigianato, al commercio ed al lavoro sul mare.
Il suo territorio si è delineato nei secoli per l’azione del Mare e del Vesuvio, i due grandi soggetti della natura che la città vuole vedere, nello sviluppo di un rapporto armonioso, sempre più come amici e sempre meno come nemici.
L’amenità dei luoghi, la mitezza del clima, la fertilità del suolo, attirarono sin da epoca romana, patrizi di altissimo rango che vi fecero costruire ville e terme di grande bellezza, dando ai villaggi di Sola e Calastro, antico borgo di pescatori, una dimensione particolare. 
Dalla fusione dei due villaggi è nata la “Turris Octava” dei nostri padri, che rafforzando l’antico patto di amicizia col mare ha temprato la nostra gente al lavoro, all’intrapresa, al sacrificio, allo spirito di avventura, determinandone il decollo umano, sociale ed economico.
E’ andata via via crescendo con l’economia il carattere fiero e il senso di libertà della nostra gente che nel 1699 si è riscattata dal dominio feudale, scrivendo una pagina di altissima civiltà, e con il riscatto, la città ha ritrovato nuovi stimoli, intensificando in tutto
il Mediterraneo la pesca del corallo e della spugna con una flottiglia di oltre 400 barche.
Cantieri, barche, marinai, maestri d’ascia e carpentieri hanno imposto la città non solo come uno dei grandi centri produttivi della nostra regione, ma anche come asilo e meta felice di uomini di pensiero, di artisti, di statisti, di nobili che sulle orme dei romani, nel ‘700 l’hanno riscoperta costruendovi dimore di grande bellezza.
Nel 1794 la città distrutta quasi completamente dal Vesuvio, ma guidata da quel Parroco Santo che fu il Beato Vincenzo Romano – che sollecitò con energia non sussidi per sopravvivere ma materie prime per ricostruire la chiesa e la città – è stata sostanzialmente riedificata dalla volontà e dalla fede dei torresi, virtù che suffragano il motto “Post Fata Resurgo”.
Nel 19° secolo Torre del Greco si è data un vitale sbocco economico grazie alla genialità e alla creatività dei suoi cittadini che si imposero nel mondo come maestri e incisori insigni nell’arte del corallo e dei materiali affini, arte che, sviluppandosi in una corale partecipazione, ha promosso altre forme di espressione artistica.
In epoca più recente poi i coltivatori torresi hanno dato vita ad una originale attività  floricola che si è affermata vigorosamente nei mercati del settore.

 

Dallo statuto comunale

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Luigi Ferrara

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Campo di cielo alla figura del monte Vesuvio fumigante verso destra, alla torre di due piani, ciascuno merlato, aperta e finestrata, avente sull’arco della porta la cifra romana VIII di nero, terrazzata sopra un viale alberato; la torre attraversante sul tutto, sormontata nel capo da otto stelle d’argento ordinate in arco. [CL] “POST FATA RESURGO”. Ornamenti esteriori da Città”.

Colori dello scudo:
campo di cielo

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di verde…”

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: bordato
Profilo Araldico

“Drappo partito di bianco e di verde caricato al centro dello stemma comunale…”

bandiera ridisegnata

Fonte: Roberto Breschi

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
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Note bandiera

È in uso anche una versione di bianco bordato di verde.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    26 Maggio 1937

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    11 Gennaio 1940