Comune di Cardeto – (RC)
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Info
- Codice Catastale: B756
- Codice Istat: 80022
- CAP: 89060
- Numero abitanti: 1877
- Nome abitanti: cardetesi
- Altitudine: 700
- Superficie: 36.30
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 18.3
- Comuni confinanti:
Bagaladi, Reggio di Calabria, Roccaforte del Greco.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Cardeto è il primo centro dell’area grecanica e si trova nella Valle del Sant’Agata, tra i boschi dell’Aspromonte.
Il nome Cardeto deriva in tutta probabilità da cardo (lat. Carditum nel significato di “luogo di cardi”). Il toponimo “luogo di cardi” è legato alla caratteristica presenza, in tutta l’area circostante al borgo, della pianta.
Le origini di Cardeto pare possano collocarsi nella tarda età bizantina. All’epoca, Reggio era un centro molto importante in tutta la Calabria poiché era stato elevato, sotto Basilio I, a Metropoli dei possessi bizantini dell’Italia meridionale. Essendo diventato un fulcro della Chiesa d’Oriente, molti monaci erano arrivati nell’entroterra a fondare i monasteri, attorno ai quali nascevano i centri abitati.
Cardeto fu casale di Motta Sant’Agata fino al 1783 ed è, quindi, verosimile che gli stessi abitanti di Sant’Agata avessero costituito il centro in epoca precedente al secolo XI, durante le prime incursioni arabe. A difesa del centro fu edificata la Torre Saracena, i cui resti possono ancor oggi vedersi in località Serra.
La torre sarebbe pertanto servita i come faro d’avvistamento, considerata la sua posizione strategica sullo Stretto, oggi convertita in un belvedere mozzafiato. Tracce del passato bizantino si riscontrano nell’abbazia di S. Nicola di Foculica, in località Badia, e nel monastero femminile di S. Maria di Mallemaci, nell’omonima località.
Nel 1563, Cardeto fu data alle fiamme dall’inquisitore spagnolo Pietro Pansa, convinto della presenza di eretici. A detta del Barrio (1571), il centro era a quei tempi un casale “grecorum” e in effetti l’arcivescovo di Reggio Calabria, Annibale D’Afflitto, lo visitò, nel 1595, insieme al parroco del posto, il “greco” Giuseppe Bova.
Ancora nel Settecento la lingua prevalente era quella greca e il Witte, nel 1820, ricorda Cardeto come “il primo paese da questa parte della Provincia dove si parli il greco e l’italiano”.
Secondo il linguista Morosi, la conservazione fonetica di questa comunità era superiore rispetto all’idioma parlato nella Bovesia tanto che nel 1873, la definì una quinta colonia oltre a quelle di Bova, Condofuri, Roccaforte e Roghudi.
Oggi la lingua greca non è più parlata ma rimane vivo un bagaglio di tradizioni musicali decisamente denso di grecismi. Il ritmo della tarantella avvolge questo borgo in più occasioni, specie durante la festa patronale di San Sebastiano, protettore degli appestati poiché la chiesa era stata costruita nei pressi di un lazzaretto.
Lo stemma comunale è stato concesso con DPR del 26 gennaio 1987 e si blasona: “D’azzurro all’aquila al naturale in volo sopra la cima di un monte di verde, caricato sulla punta dello scudo da sassi pure al naturale e da due steli nascenti dai medesimi, fioriti in bianco e divergenti. Ornamenti esteriori da Comune”. È, quindi, uno stemma parlante poiché riprende il toponimo del Comune in un’ambientazione naturalistica. L’aquila, forse richiama la posizione geografica dominante del paese. Il gonfalone invece prescrive un “Drappo di azzurro…” che riprende lo sfondo dello stemma.
Il Comune aveva ottenuto precedentemente uno stemma e un gonfalone con un DPR del 19 ottobre 1965.
Note di Bruno Fracasso
Liberamente tratte da calabriagreca.it
- Toponomastica:
Frazioni: Ambele, Calvario, Cartalimi, Castanea, Chimputo, Colachecco, Garcea, Giurricando, Iriti, Lamberta, Loddini, Mallamaci, Mannarella, Pantano, Piraino, Sant’Elia, Scala, Scranò
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Pasquale Fiumanò
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro all’aquila al naturale in volo sopra la cima di un monte di verde, caricato sulla punta dello scudo da sassi pure al naturale e da due steli nascenti dai medesimi, fioriti in bianco e divergenti. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
Disegnato da: Pasquale Fiumanò
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune