Comune di San Mango d’Aquino – (CZ)

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Info
  • Codice Catastale: H976
  • Codice Istat: 79110
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1746
  • Altitudine: 468
  • Superficie: 6.99
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Cleto (CS), Martirano Lombardo, Nocera Terinese

  • Santo Patrono: san Tommaso d'Aquino
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

La chiesetta rappresentata nello stemma del Comune di San Mango d’Aquino è, seppur stilizzata, quella del locale “Santuario della Madonna della Buda”, situato in posizione panoramica a 468 metri di quota nella valle del Savuto. Edificato nel 1650 nel luogo della Buda, oggi denominato Piano della Madonna, dove la Vergine apparve (A Scranton, nello stato USA della Pennsylvania, la numerosa comunità sammanghese locale ne ha realizzato una replica di dimensioni minori). Il santuario attuale è stato ricostruito per la seconda volta nel 2010, dopo che quello antico dovette essere demolito nel 1965 per far posto ai lavori dell’autostrada.

La denominazione attuale appare durante il dominio napoleonico ed è riportata nell’Atlante Geografico del Regno di Napoli pubblicato nel 1812. Prima di questa data, il paese era un casale raccolto intorno alla “Fontana del Casale” nella commenda di Savuto, denominazione derivata dal fiume, mentre l’attuale centro di Savuto era identificato con il nome di Pietra piana.

San Mango, ha avuto quindi come primo nome Muricello, poi Casale Nuovo o Fontana del Casale prima di addivenire a Santo Mango per volere del feudatario Luigi d’Aquino, Il determinante “d’Aquino” è stato adottato solo dopo l’Unità d’Italia.

 

Il toponimo “San Mango” è una corruzione di San Magno, vissuto nel III secolo il quale dopo aver venduto i beni e destinato il ricavato ai poveri, si convertì al Cristianesimo; diventato vescovo di Trani, fu perseguitato e morì martirizzato nel 252.

Il territorio nel 1591 viene acquistato da Carlo d’Aquino, membro di una fra le sette grandi Case del Regno di Napoli (alla quale appartenne anche San Tommaso d’Aquino). Ma l’abitato di San Mango viene fondata nella prima metà del XVII secolo dal conte Luigi, membro del ramo cadetto del Casato: che ha voluto ricordare il feudo posseduto dal padre, Tommaso d’Aquino principe di Santo Mango (nel Cilento), prima che la famiglia si trasferisse in Calabria (dove l’altra figlia di Tommaso e sorella di Luigi, Laura, aveva sposato nel 1628 il congiunto Cesare d’Aquino, secondo principe di Castiglione, conte di Martirano e signore di Nicastro.

 

Dalla vecchia Fontana del Casale, attorno alla quale sono sorte le prime abitazioni, e dalle case sparse del fondo valle, il centro abitato si espande più in alto, nel rione dei Sacchi, mentre nuove famiglie, dopo aver abbandonato i luoghi di origine distrutti dal terremoto del 1638, costruiscono i rioni Serra e Carpanzano. Qualche anno dopo sorgono i rioni di S. Giuseppe e Castagnari, e nel giro di pochi anni il paese assume l’assetto urbanistico che ha oggi.

 

Con la vendita di Savuto fatta dai d’Aquino nel 1717 a favore del barone Le Piane, il Casale di San Mangoviene staccato dalle terre feudali della destra del fiume e diventa un centro autonomo, con un proprio parlamento e con organi amministrativi eletti secondo le leggi del tempo.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, alla facciata del Santuario della Madonna delle Grazie al naturale fondato su campagna di verde, addestrato da un tralcio di vite fruttato di un grappolo di uva nera, pampinato di un pezzo e sinistrato da un albero di ulivo. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
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Reperito da: Anna Bertola

BLASONATURA

“Drappo d’azzurro…”

COLORI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    19 Gennaio 1966

    Trascritto nel Registro Araldico dell’Archivio Centrale dello Stato il 16 marzo 1966


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