Città di Roma – (RM)
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Info
- Codice Catastale: H501
- Codice Istat: 58091
- CAP: 0
- Numero abitanti: 2761477
- Altitudine: 0
- Superficie: 1307.71
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Al tempo del re-sacerdote Numa Pompilio cadde dal cielo uno scudo di bronzo arrossato durante una processione per impetrare la cessazione della pestilenza.
Gli Aruspici lo credettero lo scudo di Marte e divinarono che il governo del mondo non sarebbe stato tolto a Roma fin tanto che lo scudo fosse conservato entro le mura della città.
Numa, per timore che venisse trafugato, ne fece fare 11 copie perfettamente uguali allo scultore Mamulio che vennero detti “ancili” e affidati in custodia ai Salii, sacerdoti del dio della Guerra.
Le armi comunali rievocano la millenaria storia cittadina: lo scudo richiama quello che Numa Pompilio avrebbe ricevuto dal cielo e colorato di rosso (in seguito adottato dalla gran parte delle città di fondazione Romana); inoltre l’oro e il colore rosso dello scudo richiamano la ricchezza dell’Impero e la porpora (colore pregiato ricavato dal mollusco murice distintivo degli imperatori e dei senatori).
Le lettere SPQR sono l’acrostico di SENATUS POPULUSQUE ROMANUS e rievocano la classe aristocratica e quella popolare dal cui dinamico equilibrio derivarono le istituzioni repubblicane; la crocetta d’oro simboleggia la civiltà cristiana che ha fatto di Roma il suo centro fondamentale, nonché la sede del Vescovo di Roma.
In questa forma lo stemma risale alla fine del XIII sec.
È sormontato da una corona ducale. Ma l’animale araldico associato alla capitale italiana è la lupa (la cui più celebre rappresentazione è quella del Campidoglio) con i due fratelli Romolo e Remo: simbolo di probabile origine etrusca e alludente al debito culturale che la civiltà romana deve a quella etrusca.
Si tratta di una scultura del VI secolo a.C. posta nel Campidoglio nel 296 a.C. assieme a due simulacri dei leggendari fratelli per celebrare l’origine della città.
Nel corso del XV secolo furono sostituiti da Antonio del Pollajolo.
Il toponimo ROMA deriverebbe dall’etrusco RUMON (‘fiume’ antico nome del Tevere) o dall’osco RUMA (‘mammella’ forma traslata per ‘colle’ in riferimento al Palatino).
La leggenda vuole però che il pastore diciottenne Romolo ne sia il fondatore. Romolo e Remo erano figli della vestale Rea Silvia legittima erede del trono di Albalonga, dal quale il padre Numitore (discendente di Ascanio Silvio, figlio di Enea e Lavinia) era stato spodestato dal fratello Amulio che costrinse la nipote a prendere l’abito di sacerdotessa vestale. Addormentatasi presso una sorgente fu violata da Marte e divenne madre di due gemelli; la donna, che per la sua dignità era tenuta alla verginità, fu condannata dallo zio ad essere sepolta viva nel cosiddetto Campo Scellerato e i bambini abbandonati nel Tevere. Furono trovati illesi e custoditi dalla lupa da Faustolo e dalla moglie Acca Laurezia. Divenuti adulti appresero accidentalmente della loro origine regale e vendicarono la madre uccidendo Amulio, e reintegrando sul trono Numitore. Decisero quindi di fondare una nuova città. Romolo, secondo l’uso etrusco, tracciò la forma quadrata del perimetro della città con un aratro. Entrato in conflitto col fratello Remo per chi dovesse regnare, si accordò col fratello per ascoltare l’indicazione degli Auguri, che traevano presagi dal volo degli uccelli. Questi predissero che avrebbe regnato chi dei due avesse scorto per primo il volo degli uccelli all’alba di un dato giorno. Romolo si pose sulla cima del colle Palatino, Remo su quella dell’Aventino. Remo vide per primo sei avvoltoi levarsi da quello che sarebbe stato poi denominato Saxum Sacrum, era il 21 aprile 753 a.C.
Romolo avvistò dodici avvoltoi e disse che spettava a lui la vittoria: Remo allora, con atto sacrilego, saltò oltre il tracciato della città e per ciò fu ucciso da Celere, luogotenente di Romolo. Per popolare la nuova città, Romolo rapì le donne dei Sabini durante una ricorrenza religiosa. Dopo circa quarant’anni di regno Romolo scomparve misteriosamente durante una tempesta. Fu identificato con Quirino e come tale venerato come divinità protettrice di Roma.
Note di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Giovanni Giovinazzo
Fonte: Giancarlo Scarpitta
Reperito da: Simone Soloperto
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di forma appuntato; di rosso alla croce bizantina posta in capo a destra seguita dalle lettere maiuscole SPQR poste in banda e scalinate, il tutto d’oro [e in punta accompagnate dal fascio littorio in palo con la scure abbassata]. Lo scudo sarà timbrato dalla corona a cinque fioroni”.
NOTE
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Bozzetto dello stemma con il Capo del Littorio.

Stemma di Roma nella versione aulica

GONFALONE RIDISEGNATO

Fonte: Giovanni Giovinazzo
Disegnato da: Pasquale Fiumanò
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo amaranto….”
Roma non ha mai avuto un decreto di concessione di un gonfalone e fa uso di una grande bandiera al posto del gonfalone.
COLORI
ALTRE IMMAGINI
BANDIERA RIDISEGNATA

Disegnato da: Bruno Fracasso
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di rosso e di giallo, caricato dello stemma comunale…”
ALTRE IMMAGINI
SIGILLO RIDISEGNATO

SIGILLO UFFICIALE

ALTR IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Antico diritto