Città di Cave – (RM)

Informazioni

  • Codice Catastale: C390
  • Codice Istat: 58026
  • CAP: 33
  • Numero abitanti: 10924
  • Nome abitanti: cavesi, cavensi
  • Altitudine: 399
  • Superficie: 17.66
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 52.7

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma attuale della città di Cave si blasona: – Campo di cielo, alla sirena in maestà, d’argento, capelluta d’oro, coronata con la corona all’antica di cinque punte visibili, dello stesso, con le mani impugnati le due code squamate, d’oro, ripiegate verso il capo, sormontata dalla stella di sei raggi, d’oro, accompagnata in punta dalla colomba rivolta, d’argento, tenente nel becco il ramoscello d’olivo, di verde, posto in banda. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d’azzurro, la scritta, in lettere maiuscole di nero “CAVARUM TERRA”-.

 

Popolarmente testimonia un atto di omaggio che la comunità riservò all’ammiraglio pontificio Marcantonio II Colonna (1535-1584), duca di Tagliacozzo, nel XVI secolo, per il suo fondamentale contributo nella battaglia navale di Lepanto; lo stemma della famiglia mostrava una sirena come cimiero, alludente al mare, che in alcuni casi la si rappresentava in atto di abbracciare con la destra una colonna sormontata da una croce.

 

Inoltre il Comune di Cave, a perenne memoria del loro Signore, fece alzare sulla pubblica piazza di fronte alla Collegiata di Santa Maria Assunta una colonna di granito bianco e nero, che i Colonna vollero sormontata di Sirena metallica – che venne identificata come “Piazza Colonna”, poi detta “di S. Maria” ed infine dopo il 1870, “Piazza del Plebiscito”. Si vuole che fosse una delle sedici colonne che facevano parte dell’antica Villa Antonina di Genazzano. Verrà rimossa e accantonata per cedere posto alla fontana in travertino, ad inaugurare il nuovo acquedotto nel XIX secolo, in tempi recenti è stata recuperata, e coronata con nuovo capitello cimato da una croce sul piazzale di fronte alla Chiesa della Madonna del Campo.

La vecchia sirena di metallo e il vecchio capitello corinzio, sono ora custoditi nell’atrio della Casa Comunale.

 

In occasione dell’Esposizione Mondiale di Milano del 1900, alcuni produttori agricoli di Cave ottennero numerose medaglie e colsero l’occasione per chiedere al Comune di cambiare lo stemma con la sirena con un albero di castagno (essenza che caratterizza i boschi del circondario) e il motto: DEUS PATRIA, di questo emblema se ne vede scolpita una versione su di lato della fontana di piazza del Plebiscito.

 

Storicamente il territorio di Cave era noto come “Territorium Trebanense” dal nome della Via Trebana, che confluiva nella Prenestina in un “trivio” (“trivium”) che diede nome a Trebium (corrispondente all’attuale località di Cruci), presso il quale sorse l’Oppidum e il Castrum Trebanum.

Intorno al X secolo, poco distante, in direzione di Preneste, dove erano state aperte delle cave di pozzolana e tufo, si stava formando una nuova comunità abitativa identificata come ‘‘Cavarum Terra‘’ dal quale deriva l’attuale etimologia “Cave” e il “motto” dello stemma. Col tempo si svilupperà fino a soppiantare il vecchio centro di Tribanum, nel cui castello soggiornò papa Pasquale II nel 1117 durante il suo viaggio ad Anagni per consacrare la nuova cattedrale di Palestrina.

 

Fu un importante feudo del Ducato di Paliano, dal 1556, dei ghibellini Carafa che subirono gli attacchi delle armate pontificie guidate da Vitellozzo Vitelli e dal Legato Agostino Trivulzio, che devastarono e saccheggiarono il ducato radendo al suolo Marino, Zagarolo, Gallicano, Artena, Subiaco e Cave.

Nel 1561 Giovanni Carafa lo dovette cedere a Marcantonio II Colonna che ricevette il titolo di Principe di Paliano, la cui famiglia lo mantenne fino al 1854.

 

Cave è gemellata con la città francese di Le Cateau-Cambrésis.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Campo di cielo, alla sirena in maestà, d’argento, capelluta d’oro, coronata con la corona all’antica di cinque punte visibili, dello stesso, con le mani impugnanti le due code squamate, d’oro, ripiegate verso il capo, sormontata dalla stella di sei raggi, d’oro, accompagnata in punta dalla colomba rivolta, d’argento, tenente nel becco il ramoscello d’olivo, di verde, posto in banda. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d’azzurro, la scritta, in lettere maiuscole di nero “CAVARUM TERRA”.

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo d’azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    20 Gennaio 1937

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    1 Agosto 2003