Comune di Ravarino – (MO)

Informazioni

  • Codice Catastale: H195
  • Codice Istat: 36034
  • CAP: 41017
  • Numero abitanti: 6318
  • Nome abitanti: ravarinesi
  • Altitudine: 23
  • Superficie: 28.40
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 11.6

Storia dello stemma e del comune


Popolarmente si ritiene che il nome del paese derivi proprio dal latino “rava” (‘rapa’) la cui coltivazione sarebbe stata intensa nel Medioevo. In effetti, la zona, paludosa e insana (da cui una più probabile origine da “rava”: ‘fanghiglia’), fu prosciugata con un grande lavoro di bonifica dai monaci dell’abbazia di San Silvestro di Nonantola e destinata alla coltivazione orticola. Fu un BORGO FRANCO (che godeva, cioè, di alcuni privilegi fiscali), denominazione che indicò per qualche tempo il paese di Ravarino nel XII secolo, assieme a quello di ORTO VECCHIO. Unito a Castel Crescente formava un “Comune” dalla vasta estensione territoriale (comprendente anche l’attuale territorio di Bomporto).

Il 23 aprile 1333 fu elevato in “feudo nobile di Borgo Franco e Castel Crescente” da Giovanni di Boemia (reggente di Carlo IV). Nel XIV secolo fu acquistato dai Rangone di Modena che ne furono investiti formalmente dal Duca Borso d’Este di Ferrara solo nel 1453.

Durante il periodo napoleonico il territorio fu aggregato prima a quello di Crevalcore nel 1804 e poi a quello di Nonantola nel 1810. Solo nel 1859 riottenne l’autonomia.

Lo stemma, derivato da un sigillo del 1625, rappresenta la rocca dei Rangone, antichi feudatari del territorio ed è stato riconosciuto con Decreto del Capo del Governo del 9 novembre 1933: “d’argento, al castello al naturale1, aperto e finestrato del campo, murato di nero”.

1: nella figurazione corrente il castello è rappresentato di rosso, anche se il blasone ufficiale prescrive “al naturale”. Solitamente con quest’ultima locuzione si intende la tinta delle pietre, ma nell’araldica padana il materiale “naturale” delle costruzioni è il laterizio, per cui molto spesso i castelli sono raffigurati di smalto rosso, non essendo però formalmente corretto, abbiamo optato per una tinta “terra di Siena” rossastra, come in altri casi analoghi, più simile al mattone. Cfr. per es. CASALGRANDE (RE) o BASTIGLIA (MO).

Note di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione prestata

Bibliografia:

AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’ Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
Romolotti (Giuseppe, a cura di). STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.

Il comune di Ravarino fa parte dell’Unione Comuni del Sorbara.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento, al castello al naturale, aperto e finestrato del campo, murato di nero. Ornamenti esteriori da Comune”

D.C.G. 9 novembre 1933

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopradescritto con l’iscrizione centrata in argento: COMUNE DI RAVARINO. Le parti di metallo e i nastri saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    9 Novembre 1933