Comune di Cavriago – (RE)

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Info
  • Codice Catastale: C405
  • Codice Istat: 35017
  • CAP: 42025
  • Numero abitanti: 9750
  • Nome abitanti: cavriaghesi
  • Altitudine: 78
  • Superficie: 17.00
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 9.6
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il nome deriva dall’antico Corviliacus, ovvero da una proprietà fondiaria del latino Corvilius, dalla quale è derivato il nome del capoluogo (l’insolita desinenza in “-ago”, che indica appartenenza o proprietà fondiaria è tipica dell’area lombarda, ma poco diffusa a sud del Po), nel Medioevo Corviaco.

Fu feudo inizialmente del vescovo-conte di Parma, al quale rispondevano i Buini o Bovini, nobile famiglia guelfa locale detta anche “da Curviaco” o “Corviago”, che lo avevano in feudo già in epoca matildica e che venne loro riconosciuto dall’imperatore nel XII secolo. La famiglia lo mantenne fino alla metà del XIV secolo, ma si estinse nel XVI. Avevano lo stemma. “d’azzurro alla testa di bove al naturale posta di fronte”.

Stemma della famiglia Bovini o Buini

Accusati di tradimento vennero espropriati del feudo nel 1322 dal Comune di Parma, controllato dai Da Correggio,

Stemma della famiglia Da Correggio

territorio che venne affidato ai nobili Cattani di Correggio (che portavano lo stemma “d’azzurro, al leone coronato d’oro, accompagnato in capo da due stella (6) dello stesso”),

Stemma della famiglia Cattani

ma per poco tempo: ritornati brevemente i Bovini nel 1329, il castello di Cavriago venne conquistato da Feltrino e Filippino Gonzaga nel 1346,

Stemma della famiglia Gonzaga di Mantova

poi preso dagli Estensi nello stesso anno

Stemma della famiglia Estense

e infine concesso dal duca di Milano Luchino Visconti

Stemma della famiglia Visconti

prima ai Da Correggio, poi definitivamente ai Terzi il 29 luglio 1402.

Stemma della famiglia Terzi

Ai Terzi succedette Nicolò III d’Este di Ferrara nel 1409, ma Filippo Maria Visconti lo concesse al milanese Alberto della Sala, che vi rinunciò in favore di Galasso da Correggio, figlio del principe Giberto e Orsolina Pio, che lo mantenne fino al 1447, il 22 del mese di agosto gli anziani di Cavriago fecero atto di sottomissione al marchese Leonello d’Este di Ferrara.

Stemma della famiglia d’Este di Ferrara

Nel 1458 gli Estensi concessero il feudo di Cavriago a Pietro degli Ardizzoni di Reggio, ma nel Natale del 1464 lo concessero (con Maranello e Fusignano) a Teofilo Calcagnini, della nobile famiglia ferrarese, che fu nominata feudataria di Cavriago da Borso d’Este, col titolo di marchesi, essi si ritenevano discendenti di tale “Calcagno” soldato di ventura al soldo degli Estensi. I Calcagnini portavano quello che è detto anche “leone illeopardito” cioè un leone passante (che cammina) ma con la testa di profilo1 (il leopardo è “illeonito” quando è rampante, ma mantiene la testa di fronte o, con espressione più corretta, “in maestà”) e si blasona: “d’argento a tre tortelli di rosso; al capo dello stesso caricato del leone illeopardito d’oro”. Per cimiero avevano una corona marchionale dalla quale emergeva un cigno.

Stemma della famiglia Calcagnini

Nel gennaio 1511 Alfonso d’Este vendette Cavriago a Giovanni Pirovano di Casale, della nobile famiglia di origine milanese, che aveva sposato Cassandra da Cornazzano di Parma. Il “conte Casale”, come era normalmente identificato, venne riconosciuto con diploma dall’imperatore Carlo V il 25 novembre 1529, con diritto di dotare il proprio stemma (sconosciuto oggi) dell’aquila imperiale, ma morì l’anno seguente senza eredi maschi; la figlia Laura, sposa di Federico Pallavicino, tenterà di mantenere il feudo ma morì anch’essa nel 1544 e Cavriago tornò ai Calcagnini, definitivamente nelle mani del marchese Cesare il 19 aprile 1599.

 

Nel 1648 i Calcagnini permutarono il feudo di Cavriago con quello di Formigine, del primo il duca di Modena Francesco I d’Este investì il 22 dicembre 1649 Gian Filippo Calori di Modena (in cambio di 4000 scudi d’oro) col titolo di marchese di Couriago. Lo stemma di questa famiglia è “di rosso, allo scaglione accompagnato da tre stelle, due in capo e una in punta, il tutto d’oro”, anch’essi timbravano lo scudo con la corona marchionale e il cigno come cimiero, ma col motto IN TENEBRIS TAMEN ABSQUE TENEBRIS (“Nella notte senza tenebre”)2.

Stemma della famiglia Calori

Lo stemma comunale, da una ricerca effettuata dallo storico locale Alberto Cadoppi, parrebbe derivato da quello dei Montipò. Un timbro su documenti d’archivio del notaio Cristoforo Montipò, su una lettera del 1686, porta in effetti lo stemma di quella famiglia: un leone rampante sulla cima centrale più alta di tre colli all’italiana affiancati (“monti”: elemento “parlante”). L’identificazione è certa anche per la presenza delle iniziali C ed M.

Stemma della famiglia Montipò da cui deriverebbe lo stemma di Cavriago

Il Montipò fu commissario ducale di Cavriago (delegato dal Comune di Montecchio) per due volte: dal 1673 al 1676, 1685 al 1694, e la sua residenza era contigua alla sede del palazzo della comunità nella piazza della Serrajola (oggi piazza Zanti), acquisito nel 1654, sul quale Montipò ebbe a collocare il proprio stemma in pietra a ricordo del periodo del suo incarico intorno al 1685, un uso molto diffuso all’epoca.

Dopo l’istituzione, il Consiglio Comunale, ritrovandosi detto emblema sulla propria sede, avendone persa l’identificazione originale, lo ritenne proprio del Comune e lo adottò.

 

Il 10 maggio 1860, pochi giorni dopo l’istituzione del Comune di Cavriago (avvenuta per RD del 23 marzo del 1860 distaccandone il territorio da Montecchio Emilia), si riunì la Giunta Municipale e in calce al verbale comparve per la prima volta il timbro del Comune con lo stemma ripreso dal sigillo del notaio Cristoforo Montipò: un leone rampante posto su tre monti. Avendolo trovato scolpito sulla sede della comunità lo riconobbero come proprio.

Lo stemma fino all’inizio del XXI secolo aveva un leone rappresentato in forma di “leopardo illeonito” (un leopardo rampante, con la testa rivolta), ma curiosamente conservando il cimiero con il cigno che era proprio dei Calcagnini, come si rilava dagli antichi stemmari.

Lo stemma (secondo Marco Foppoli e Alessandro Savorelli) si blasona: “D’azzurro, alla cinta d’argento, racchiudente un ovale confinante di rosso, carico di un ghepardo rampante d’oro, maculato al naturale con testa posta di profilo; i quattro cantoni d’azzurro, compresi fra la cinta e l’ovale, sono carichi di una decorazione a fogliami d’oro”.

 

In occasione del 158° anniversario dell’istituzione del Comune di Cavriago, il 23 marzo 2018, il Comune ha provveduto al restyling dello stemma e all’adozione della bandiera comunale. Secondo il comunicato del sindaco Paolo Burani che riporta anche come “Il 23 marzo del 1860 l’Intendenza generale di Reggio Emilia nomina l’avvocato Luigi Fratti sindaco di Cavriago. È l’atto ufficiale di nascita del Comune nella sua attuale configurazione territoriale e giuridica”, infatti fino a quel momento era una frazione del Comune di Montecchio (come anche Sant’Ilario d’Enza e Bibbiano)”.

 

Nelle parole del sindaco la scelta del leone rappresenta “la forza, il coraggio, la fierezza, lo spirito di libertà e giustizia”.

Lo stemma attuale si può blasonare: “D’azzurro, alla cinta d’argento, racchiudente un ovale confinante di rosso, carico di un leone d’oro; i quattro cantoni d’azzurro, compresi fra la cinta e l’ovale, sono carichi di una decorazione a fogliami d’oro”.

 

Grazie anche alle ricerche di storici locali, come Alberto Cadoppi (autore di “Corviaco. Storia di Cavriago dalle origini all’Unità d’Italia”, scritto in occasione del 150° anniversario della nascita del Comune nel 2010, e Rudi Iemmi che si è specificamente dedicato alle vicende dello stemma) si è cercato di definire i colori del Comune (che, per inciso, ha un gonfalone a fondo azzurro). Alla fine si sono scelti i colori della Polisportiva Cavriaghese: giallo e verde “Colori vivi, legati alla terra, colori carichi di speranza, che ci parlano di vita, di raccolti, di operosità”. Ad oggi la bandiera è stata liberamente adottata dal Comune, senza formale concessione da parte dell’Ufficio del Cerimoniale e Araldica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

  • Lo stemma antico dei Calcagni o Calcagnini era “d’oro, ai tre tortelli di rosso posti 2,1” ai quali in seguito venne aggiunto un campo rosso con il “leone illeopardito d’oro”. imparentatisi con gli estensi adotteranno l’arme: “inquartato: il primo e il quarto di rosso al leopardo illeonito coronato d’oro, tenente la branca destra poggiata su un bisante dello stesso; il secondo e il terzo d’oro a tre tortelli di rosso (Calcagnini); in cuore d’azzurro all’aquila coronata d’argento (Este). Timbrato dalla corona marchionale al cigno nascente da essa corona, imbeccato d’oro e insignito di una catenella con lucchetto dello stesso, tenente nel becco un breve col motto IL EST BIEN SECRET” e assumeranno il cognome Calcagnini-Estense.
  • Allorché nel XVIII secolo si imparenteranno con gli Stremiti, assumeranno il cognome Calori-Stremiti, con decreto del duca Francesco IV d’Austria-Este assumeranno anche il cognome Calori-Stremiti-Cesi e lo stemma verrà inquartato con quello: “di rosso, al monte di sei cime all’italiana di verde, poste a piramide, cimato da tre rami fogliati di quercia delo stesso posti a ventaglio”.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.

Romolotti (Giuseppe) a cura di. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972

Cadoppi (Alberto). CAVRIACO. Storia di Cavriago dalle origini all’Unità d’Italia. Comune di Cavriago/VF Centro Grafico Edizioni 2010, pp. 194-196.

Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

Stemma in uso liberamente adottato nel 2018.

“D’azzurro, alla cinta d’argento, racchiudente un ovale confinante di rosso, carico di un leone d’oro”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma della famiglia Cattani o Cattania

“D’azzurro, alla cinta d’argento, racchiudente un ovale confinante di rosso, carico di un ghepardo rampante d’oro, maculato al naturale con testa posta di profilo; i quattro cantoni d’azzurro, compresi fra la cinta e l’ovale, sono carichi di una decorazione a fogliami d’oro”.

Stemma storico del Comune di Cavriago.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Drappo d’azzurro…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Drappo partito di giallo e di verde allo stemma comunale sovrastato dalla scritta “Comune di Cambiago””.

ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
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  • motto
  • istituzione nuovo comune