Comune di Ripalimosani – (CB)

Informazioni

  • Codice Catastale: H313
  • Codice Istat: 70059
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2980
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 33.82
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il 15 settembre 1983, con apposito decreto presidenziale, è stato formalmente concesso al Comune di Ripalimosani lo stemma che si blasona: “D’azzurro alla lettera R d’oro, puntata dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune”.

Pur tuttavia lo stemma in uso all’epoca della concessione aveva il campo argento (tecnicamente scorretto) che è rimasto sul gonfalone attualmente in uso (un drappo “partito di giallo e d’azzurro”), con una bordura oro.

Riprende l’antico stemma della Università di Ripalimosani che, già dal XVII secolo usava una “R puntata” come emblema civico (un bell’esempio del 1605 si può vedere ancora in loco, presso il palazzo municipale).

Durante il periodo romano il territorio era compreso nel Municipium di Bojano, che seguì nelle successive vicende storiche, e nel 590 entrò a far parte del ducato longobardo di Benevento, dal 774 Principato, sempre soggetto al gastaldo di Bojano.

In un documento pergamenaceo del 1039 (“Pergamena Montaganese”) viene citato per tre volte il territorio di “Ripae”.

Secondo la tradizione, dopo la distruzione di Tiferno a causa di un violento terremoto, i profughi vennero accolti nella vicina Limosano, i cui abitanti contribuirono alla riedificazione della città nelle località di Ripæ, alla quale venne dato il determinante Limosano per riconoscenza.

Di certo il secondo nome fu assegnato molto tempo dopo la sua fondazione, per distinguerla Ripabottoni, appartenente allo stesso contado, la famiglia feudale dei Riccardo si intitolava semplicemente infatti “Marchesi di Ripa”.

Dal 1130 entrò a far parte del Regno di Sicilia, nella contea del Molise.

Nel 1311 fu assegnata in feudo a Guglielmo d’Alemagna o Alemanni (quindi proveniente dalla Germania) dalla cui discendenza passò alla famiglia Aldomoresco, oriunda della Grecia.

Nel 1417 Riccardo Aldomaresco vendette Ripalimosani a Guglielmo di Gambatesa, conte di Campobasso, che successivamente cedette la Terra al fratello Carlo, conte di Termoli, il quale l’assegnò, in dote, alla figlia Violante sposa di Sforza Gambacorta, in occasione delle nozze avvenute anteriormente al 1459.

Nel 1495 i Gambacorta e i Gambatesa furono accusati di “fellonia” e privati dei loro feudi dal re Ferrante, che cedette Ripalimosani ad Andrea di Capua, duca di Termoli.

Marino Mastrogiudice acquistò il feudo dalla Corona nel 1617, egli era figlio di Andrea di Capua, e divenne signore di Ripa col titolo di Marchese. A Marino successe Fabio il quale, per debiti, fu costretto nel 1539 a vendere il feudo a Giovanvincenzo del Tufo, per riacquistarlo e rivenderlo definitivamente nel 1559 a Nicola Francesco di Costanzo.

Nel 1584 il figlio, Fulvio di Costanzo, vendette la terra a Giovannantonio di Stefano, che lo assegnò al figlio Salvatore in occasione delle nozze con Violante di Sangro, avvenute nel 1596.

Agli inizi del secolo XVII Salvatore di Stefano vendette il marchesato di Ripa ai Riccardo.  Nel 1616, il marchese Fabio Riccardo, fratello di Giulio Cesare Riccardo arcivescovo di Bari, successe il figlio Francesco Maria e a costui il fratello Girolamo.

Nel 1647 e 1648, Guglielmo Riccardo, marchese di Ripa, vendette il feudo a Francesco Capecelatro, marchese di Lucito, con diritto di riscatto, ne tornò successivamente in possesso e lo lasciò in eredità alla sorella, andata in sposa ad un Castrocucco.

Dal 1669 al 1770, la famiglia Castrocucco, d’origine francese, mantenne il feudo fino a Caterina Castrocucco che andò in sposa a Ottavio Mormile, già duca di Campobasso e di Castelpagano. La famiglia Mormile ebbe tre marchesi di Ripalimosani: Ottavio, Nicola ed Ottavio jr. Nicola fu l’ultimo titolare di fatto, fino al 2 agosto del 1806 con la soppressione della feudalità, ed Ottavio jr. conservò il titolo di marchese, ma non avendo più nulla da rappresentare vendette tutte le sue terre a privati, alcune delle quali furono rivendicate dall’Università (Comune) di Ripalimosani.

È gemellata con Borgo Tossignano (Bologna).

 

Nota di Massimo Ghirardi e Luigi Ferrara

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo partito di giallo e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, giallo
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    15 Luglio 1983