Comune di Lucinasco – (IM)

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Info
  • Codice Catastale: E719
  • Codice Istat: 8033
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 287
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 8.20
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

La prima testimonianza scritta e certificata del territorio di Lucinasco è documentata al 21 maggio 1154 quando il vescovo Odoardo di Albenga ne investe i conti di Ventimiglia, nelle persone di Raimondo e Filippo, come suoi rappresentanti feudali e ai quali affida la riscossione delle decime. I conti vi avrebbero fatto costruire un castello, dal quale dominarono il territorio, prima per conto dei vescovi ingauni poi per la Repubblica di Genova a partire dal 1250, comprendente anche Prelà e la valle del Maro, che divenne una signoria autonoma.

 

Nel 1234, proprio a Lucinasco, scoppiò una rivolta anti feudale contro i conti di Ventimiglia; l’intervento armato dei soldati genovesi riportò la calma nel territorio nell’autunno dello stesso anno e particolarmente sofferto per la popolazione lucinaschese fu il ritorno autoritario dei conti ventimigliesi che, con un atto del 20 dicembre 1234, inevitabilmente portò a pesanti ritorsioni, tra questi il pagamento delle ingenti spese belliche procurate dalla rivolta paesana.

 

Il conte Gaspare Ventimiglia vendette nel 1455 il feudo a Onorato I Lascaris Ventimiglia, conte di Tenda; mentre la gestione della signoria del Maro passò al figlio Gian Antonio II Lascaris di Ventimiglia e, alla sua morte, all’unica figlia Anna moglie di Renato di Savoia-Villars, conte di Sommariva che nel 1536, per onorare un debito, dovette cedere il feudo al banchiere Ansaldo Grimaldi; nel 1544, la famiglia Lascaris riuscì però a rientrarne in possesso.

 

I diritti su Tenda, su Prelà e sulla valle del Maro saranno poi ceduti, nel 1575, dalla nipote di Anna, Renata moglie del duca di Mayenne, al duca Emanuele Filiberto di Savoia che inserì questa parte del territorio nella provincia di Oneglia.

 

Nel 1590 la moglie di Carlo Emanuele I di Savoia, l’arciduchessa Caterina Michela d’Asburgo, investì del feudo del Maro il marchese di Ciriè Giovanni Gerolamo Doria.

 

Con la soppressione dei feudi imperiali e la conseguente dominazione napoleonica il territorio di Lucinasco confluì, tra il 1801 e il 1803, nella Repubblica Ligure andando a costituire il II cantone di Val di Maro nella Giurisdizione degli Ulivi.

 

Annesso al Primo Impero francese il 13 giugno 1805 e fino al 1814 il territorio fu inserito nel Dipartimento di Montenotte nell’arrondissement di Porto Maurizio. Nuovamente inglobato nel Regno di Sardegna dal 1815, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814; confluirà nel Regno d’Italia nel 1861.

 

Dal 1859 al 1927 il territorio era compreso nel I mandamento omonimo del Circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio e, con la sua costituzione, della successiva provincia di Imperia.

 

Nel 1923 avvenne la soppressione del comune di Lucinasco e il conseguente accorpamento nel territorio di Chiusavecchia come frazione; nel 1958, riacquisì nuovamente una propria autonomia.

 

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Lucinasco sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 febbraio 1982, il gonfalone è descritto come

«Drappo troncato di azzurro e giallo…».

 

Nello stemma il primo campo è occupato dall’arme dei Ventimiglia; il secondo da un olivo, che ricorda l’appartenenza alla napoleonica Giurisdizione degli Ulivi; il terzo è occupato dalla riproduzione della principale emergenza architettonica del territorio: la chiesa di Santa Maria Maddalena, fondata il 15 maggio 1463 (come riporta la pietra di fondazione).

 

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Davide Papalini

BLASONATURA

“Semipartito troncato: il primo di rosso abbassato da un capo d’oro; il secondo d’argento ad un albero di ulivo al naturale, fruttato d’oro, radicato su una collina di verde e accompagnato, nel canton sinistro del capo, da una corona all’antica di azzurro; il terzo alla chiesa di Santa Maria Maddalena. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
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Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

BLASONATURA

“Drappo troncato di azzurro e giallo…”

COLORI
PARTIZIONI
troncato
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    26 Febbraio 1982

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