Città di Arcevia – (AN)

borghi più belli d'Italia

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Info
  • Codice Catastale: A366
  • Codice Istat: 42003
  • CAP: 60011
  • Numero abitanti: 5022
  • Nome abitanti: arceviesi
  • Altitudine: 553
  • Superficie: 126.40
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 52.1
  • Comuni confinanti:

    San Lorenzo in Campo, Castelleone di Suasa, Barbara, Serra de' Conti, Montecarotto, Rosora, Mergo, Serra San Quirico, Genga, Sassoferrato, Pergola.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Lo stemma di Arcevia mostra una robusta torre di due palchi: una “rocca”, si tratta di uno stemma “parlante” perché fa riferimento al nome precedente della località: Roccacontrata e Rocca Contrada. Assunse la denominazione attuale nel 1816 ad opera di papa Pio VII.

Il novo toponimo è formato dai termini ‘arce’, aulico per ‘rocca’, e ‘via’ con chiaro riferimento all’aspetto del suo nucleo urbano.

Il Comune è attestato dal 1201.

 

Un bell’esempio dello stemma si può ancora oggi vedere nel trittico di Luca Signorelli, dipinto per la chiesa di San Medardo nel 1507, entro un elegante scudo a “testa di cavallo” la torre è cimata da una croce. Successivamente verranno inserite, analogamente a molti altri stemmi della regione, anche le chiavi pontificie.

 

Nel 1936 il Commissario Prefettizio che chiese espressamente alla Commissione Araldica che curava la prativa di riconoscimento dello stemma di sopprimere i segni del dominio pontificio che “non corrispondono più alla realtà del momento storico in cui viviamo”. In  alcun versioni ottocentesche compare anche il motto “PROPUGNACULUM ECCLESIÆ” (“Baluardo della Chiesa”).

 

In alcune versioni “auliche” presenti in loco lo stemma è sovraccarico di ulteriori simboli: la torre è fondata sulla campagna erbosa e accompagnata ai fianchi da due alberelli, sormontati ciascuno da un flauto di Pan racchiuso entro una ghirlanda vegetale. L’emblema è poi completato dalla legenda: AUSPICE TE CANIMUS – COLONIA MISENA IN ROCCONTRADA.

 

Forse per eliminare il Capo del Littorio, con un Decreto del Presidente della Repubblica del 24 aprile 1950 venne concesso un nuovo stemma che si blasonava così:“Partito: nel primo di rosso, al castello al naturale, di pietra, merlato alla ghibellina e aperto di nero; nel secondo di azzurro, al pellicano con la sua pietà. Ornamenti esteriori da Città”.

Non si sa se lo stemma sia mai stato utilizzato, ma tuttavia oggi non ne resta traccia.

 

Il relativo gonfalone avrebbe dovuto essere un “drappo di azzurro…” come l’attuale.

 

Il territorio del contado di Arcevia era composto da diversi castelli, che furono comuni autonomi fino al 1853, di alcuni dei quali ci è noto lo stemma particolare dai sigilli o dagli archivi:

Nidastore: un falco (o astore) rivoltato e posato su un albero

Piticchio: tre monti in campo azzurro, sormontati da una P d’oro, a sua volta terminante in alto in una croce latina gigliata

Loretello: il busto della Madonna col bambino che fuoriescono da un mastio, affiancato da due piante di alloro, in campo azzurro

Castiglioni: un castello su tre monti, in campo rosso. Lo scudo tenuto dalla figura di Santa Lucia

 

 

 

Nota di Mario Carassai e Massimo Ghirardi

 

 

Bibliografia:

 

Carassai M. (a cura di). LE MARCHE SUGLI SCUDI. Atlante storico degli stemmi comunali. Livi ed., Fermo 2015, pp. 150-151.

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso, al castello turrito d’oro con base dello stesso, chiuso e finestrato di nero. Ornamenti esteriori da Città”.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Forse per eliminare il Capo del Littorio, con  un Decreto del Presidente della Repubblica del 24 aprile 1950 venne concesso un nuovo stemma che si blasonava così.

“Partito: nel primo di rosso, al castello al naturale, di pietra, merlato alla ghibellina e aperto di nero; nel secondo di azzurro, al pellicano con la sua pietà. Ornamenti esteriori da Città”.

Non si sa se lo stemma sia mai stato utilizzato, ma tuttavia oggi non ne resta traccia.

Il gonfalone avrebbe dovuto essere un “Drappo di azzurro…” come l’attuale.

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…

COLORI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Aprile 1950

    Bolla Papale
    concessione
    16 Settembre 1817

    Prima concessione del titolo di papa Clemente IV nel 1266.


    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    9 Giugno 1937

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