Comune di Civitella in Val di Chiana – (AR)

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Info
  • Codice Catastale: C774
  • Codice Istat: 51016
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 9183
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 100.39
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il borgo di Civitella si sviluppò nel corso del Medioevo attorno alla possente roccaforte longobarda, edificata sui resti di un insediamento di epoca romana. Fin dall’XI secolo passò in feudo al vescovo di Arezzo, che ne fece il capoluogo del Viscontado della Val d’Ambra. In quei secoli la rocca era nota come Civitella del Vescovo.

Più volte il castello, così vicino ad Arezzo, subì danni per cause belliche, tanto che, nel 1272, il vescovo aretino Guglielmino degli Ubertini lo dovette ricostruire. Nel 1288 vi si combatté nei pressi la battaglia di Pieve al Toppo, ricordata da Dante (Inf., XIII, 121), che vide opposte le milizie di Siena e Arezzo. Nel 1289, dopo la sconfitta aretina a Campaldino, Civitella fu espugnata dai Fiorentini. Nel 1311 tornò a far parte del contado aretino, e nel 1311 l’imperatore Arrigo VII di Lussemburgo fu qui ospite del vescovo aretino Ildebrandino Guidi (1312).

Dopo vari contrasti, nel 1348 Civitella entrò definitivamente a far parte del Dominio fiorentino, divenendo sede di Podesteria, sottoposta per le cause penali al Capitanato di Arezzo. Nel 1554 la forte cittadella dovette subire in ogni caso un altro assedio, questa volta da parte dei Senesi, ma venne difesa con successo dal capitano mediceo Paolo da Castello.

 

L’insegna di Civitella, della quale non si hanno attestazioni anteriori al 1630, mostrava un leone d’oro in campo azzurro, chiaro riferimento al Marzocco fiorentino, forse imposto dalla Dominante per marcare la propria presenza in un luogo fortemente simbolico nel quale i vescovi aretini avevano esercitato il proprio potere.

Lo stemma moderno fu composto alla metà del XIX secolo, abbandonando la figura del leone, forse troppo generico o semplicemente dimenticato, in favore di una torre tonda a due livelli, coronata da merlatura ghibellina, in riferimento alla celebre rocca alla quale la località deve anche il nome. Passerini, nella sua pubblicazione del 1864, così lo commenta: «La rocca innalzata dai vescovi Aretini, che ne furono signori, costituisce lo stemma della terra e del municipio».

Quest’ultima versione dello stemma di Civitella in Val di Chiana – così nel 1865 si denominò ufficialmente il Comune per distinguersi dalle località omonime esistenti nel neonato Regno d’Italia – ha ottenuto il riconoscimento ministeriale con Decreto del Capo del Governo in data 20 ottobre 1936.

 

 

Nota a cura di Michele Turchi

 

Bibliografia

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46, vol. I.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.

Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.

Wikipedia, l’enciclopedia libera, alla voce, consultata 9/8/2021.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, al castello di fortezza torricellato di un pezzo e merlato alla ghibellina al naturale, poggiato su una campagna di verde”.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma nella versione di Michele Turchi

Fonte: radicedidue

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma civico con l’iscrizione centrata in argento: Civitella in Val di Chiana”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    20 Ottobre 1936

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