Articoli correlati
Info
- Codice Catastale: M126
- Codice Istat: 50039
- CAP: 0
- Numero abitanti: 11077
- Altitudine: 0
- Superficie: 252.85
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Città di antichissima origine, fu una delle più importanti tra le 12 “Lucumonie” che componevano la Confederazione Etrusca (Dodecapoli), denominata VELATHRI (dall’etrusco “Vel”: altura).
Divenuta romana dal III secolo a.C. assunse il nome di VOLATERRÆ.
Nell’alto Medioevo fu governata dai vescovi-conti, ma dal XII secolo si diede ordinamento comunale, per poi venire occupata più tardi (1361) dai Fiorentini dopo una infelice esperienza signorile.
Secondo la tradizione popolare, il “grifo” è un simbolo di origine etrusca (in effetti il grifo in lotta con altri esseri è una figurazione diffusa nelle urne cinerarie etrusche locali) e, raffigurato di smalto rosso (analogamente alla città di Montepulciano), rimase unico simbolo della città fino al 1250, allorché “gli fu posta sotto i piedi una biscia per denotare la vittoria della parte guelfa riportata sulla imperiale” segno della fine delle cruente lotte sorte tra il XIII e il XIV secolo, le cui fazioni locali erano guidate dalle famiglie Belforti (guelfa) e Allegretti (ghibellina).
In seguito, la biscia venne rappresentata come un più “nobile” basilisco.
Nei sigilli del XIV secolo la figurazione è accompagnata dal motto URBI VULTERRE PAREATIS UNDIQUE TERRE.
Questo simbolo dell’intera città, oggi molto popolare, in passato era accompagnato da quello proprio del “Comune”: “troncato d’argento e di rosso” (che nel 1220 venne sostituito con la croce d’argento in campo nero “quando… ebbero i pisani qualche supremazia sulla città”), e da quello del “Popolo”: “d’argento alla croce di rosso”.
Di fatto quindi il rosso e l’argento sono i colori emblematici dei Volterrani. La figurazione in uso al giorno d’oggi si ispira agi antichi sigilli del Comune di Volterra (uno dei quali conservato nella Collezione Antinori, dove “il grifo sul basilisco, che sembra piuttosto un drago” contornato dalla legenda SIGILLUM VULTERRANÆ CIVITATIS).
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia: AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1992 Pagnini G.P. (A cura di), GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860 dipinti da Luigi Paletti e descritti da Luigi Passerini. Polistampa, Firenze 1991