Comune di Montenars – (UD)

Informazioni

  • Codice Catastale: F574
  • Codice Istat: 30061
  • CAP: 33010
  • Numero abitanti: 558
  • Nome abitanti: montenaresi (montèi in friulano)
  • Altitudine: 495
  • Superficie: 20.61
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 26.0

Storia dello stemma e del comune

Le prime fonti scritte riguardanti Montenars risalgono al 1270. La toponomastica rivela la passata esistenza, sulle propaggini Est del monte Cjampeòn, di un castelliere preistorico. E’ attestata la presenza di un’arimannia longobarda. Su uno sperone roccioso a strapiombo sul torrente Orvenco esistono ancora i ruderi del castello di Rabenstein-Ravistagno. Di probabile origine preistorica, fu riutilizzato in età barbarica e faceva parte con ogni probabilità del sistema difensivo legato al “castrum” di Artegna, citato da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum. Dal sec. XIII fino alla fine del 1700 il castello e la giurisdizione furono tenuti dai conti di Prampero. Risalgono al 24 aprile del 1373 i primi Statuti di Montenars, che riguardavano la competenza del giudizio, le norme di procedura, la tipologia dei reati minori, come l’occupazione di beni altrui, le percosse senza spargimento di sangue, le minacce con armi o senza ingiurie e la violazione di domicilio. Probabilmente già nel ‘400 il fortilizio di Ravistagno era in stato d’abbandono. Durante la dominazione veneta (dopo il 1420) il paese era amministrato, in nome dei giurisdicenti (di Prampero) dall’assemblea dei capifamiglia riuniti in “Vicinia”, presieduta da un Decano e affiancato da due Giurati. Le condizioni di vita erano assai misere, paragonabili a quella di tanti altri piccoli paesi, soprattutto montani. L’economia si basava sullo sfruttamento delle risorse naturali, sull’agricoltura, la caccia e l’allevamento del bestiame. Durante il periodo napoleonico, Montenars fu assegnato al Dipartimento di Passariano e al 1° Distretto di Udine, V Cantone di Gemona, e contava circa 1200 abitanti. Dopo il periodo di dominazione austriaca, col plebiscito del 1866 si decise l’annessione al Regno d’Italia. Nel 1928 il Comune fu annesso a quello di Artegna, e riacquistò l’indipendenza nel 1947.

Già nel sec. XIII si ha menzione nei documenti delle chiese di Montenars, la Parrocchiale di S.Elena e le filiali di S.Giorgio e S.Maria Maddalena. Furono erette, nei secoli successivi anche altre chiese: una nel borgo di Plazzaris, dedicata ai SS.Sebastiano e Vincenzo (ma nota col titolo di S.Michele, forse in ricordo di una molto più antica), un’altra in Borgo Curminìe presso la casa del Vescovo Mons. Isola, dedicata al Sacro Cuore, un’altra a Flaipano, intitolata a S.Giovanni Bosco. Iniziata nel 1901, l’anno successivo fu inaugurata sulla cima del Monte Cuarnan, a 1372 m, la Chiesetta del Redentore.

Tutte queste espressioni della fede popolare furono distrutte, con quasi tutto il patrimonio abitativo del comune il 6 maggio e il 15 settembre 1976.Il disastroso terremoto causò 35 vittime. L’intervento dello Stato, la solidarietà di tanti Enti e privati, la laboriosità e la tenacia della popolazione hanno potuto ricostruire il paese e quasi tutti i suoi più significativi monumenti. Il Comune è Medaglia d’oro al valor civile per la ricostruzione.

Note a cura di B. Tonello consigliere comunale di Montenars

Comuni confinanti: Artegna, Magnano in Riviera, Gemona del Friuli, Tarcento, Lusevera.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’azzurro, al gruppo montagnoso, d’oro, fondato sulla pianura di verde e uscente dal fianco destro, accompagnato dal castagno di verde, fruttato di quattro ricci d’oro, fustato al naturale, posto a sinistra, nodrito nella pianura, e dalla mezzaluna crescente, d’argento, posta in capo. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di bianco con la bordatura d’azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata d’argento, recante la denominazione del Comune. Le parti in metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati. con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: bordato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    21 Settembre 2004