Comune di Sagrado – (GO)

Informazioni

  • Codice Catastale: H665
  • Codice Istat: 31017
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2267
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 14.14
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Sagrado (Segrât in friulano, Zagraj in sloveno, Sagrà nel locale dialetto bisiaco) è documentato dal 1130, come parte del territorio del Patriarcato di Aquileia. In un documento del 1177, vengono citate le ville di Sagrado, Peteano e Sdraussina come donazioni al Patriarca d’Aquileia, a differenza di Monte San Michele e di altre località del Carso che restarono alla Contea di Gorizia. Queste vicende segnarono l’inizio di un’epoca di conflitti e rivendicazioni fra la Contea e il Patriarcato e, successivamente, tra la Repubblica di Venezia e l’Impero asburgico. Ancora oggi è visibile un cippo, testimonianza di quel labile confine.

Dal 1420 fino al 1511 per la maggior parte appartenne alla Repubblica di Venezia; quindi fu annesso ai domini asburgici venendo infeudato nel 1556 ai Della Torre, detti anche Torriani, e da allora seguì le sorti della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca. L’ultimo discendente dei Della Torre, Gio Batta III, e la moglie vi furono seppelliti nella cappella Lauretana eretta da Raimondo IX. Con testamento del 24 maggio 1844 il conte Giovanni legava a Sagrado «…utili istituzioni a vantaggio di scuole e dei degenti».

Solo nel 1921, dopo la Prima guerra mondiale, Sagrado fu annessa al Regno d’Italia, assieme al resto della Venezia Giulia.

Lo stemma del Comune di Sagrado è stato concesso con regio decreto del 3 gennaio 1939 (e comunicato con lettere patenti del 12 luglio 1940), con il blasone: Partito: al 1º di nero a cinque croci scorciate d’argento intercalate in sbarra, alla campagna ondata d’azzurro e d’argento; al 2º d’azzurro a due scettri in decusse cimati da gigli di Francia ed accompagnati in basso da altro giglio di Francia, il tutto d’oro. [Capo del littorio di rosso (porpora) al fascio littorio d’oro circondato da due rami di quercia e di alloro annodati da un nastro dai colori nazionali.] Ornamenti esteriori da Comune.

Con lo stesso atto è stato concesso anche il gonfalone, che si presenta come un: drappo partito di nero e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: «Comune di Sagrado». Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.

Da una lettera sullo stemma del 30 agosto 1936 di Alfonso Mosetti all’araldista Enrico del Torso emerge uno stemma civico « … ideato dal podestà Aquaralli che resse quel municipio per lunghi venticinque anni», definito «Una vera confusione e una mancanza di serietà», abbastanza differente; esso infatti prevedeva: « … i motivi dei Torriani: la torre, i gigli, e il grifone coronato (l’ordine del grifone concesso ai Torriani da re Federico di Sicilia. Giovanni il vecchio credo nel 1496).

La croce in campo verde-bigio (lo chiamerei neutro) l’antico “sagrado” dove venivano seppelliti ancora al tempo dei patriarchi i cadaveri che l’Isonzo gettava sulla riva …

Il cavallo bianco rampante in campo verde (scuro) ricorderebbe l’equile di Sagrado fondato 45 anni fa … per conto del governo austriaco quale succursale del celebre equile di Lipizza.

L’aquila imperiale in campo oro inserita nel 1908 a celebrazione-memoria del giubileo di Francesco I … ». Di tutto ciò il Mosetti salvava i segni dei Della Torre e l’antico “sagrado” secondo un “modellino” che non conosciamo; in risposta il Del Torso, il 10 ottobre dello stesso anno, suggeriva tre emblemi: «Scudo sannitico. Spaccato nel 1º di nero alla croce d’argento piantata su un monte d’argento; nel 2º di azzurro ai due bastoni gigliati posti in decusse d’oro. Incolore.

Scudo sannitico. Spaccato nel primo come sopra; nel 2º d’azzurro ai due gigli d’oro posti in palo. Incolore.

Scudo sannitico. D’azzurro alla croce di nero posata su un terrazzo d’argento, accompagnata da due gigli d’oro. Incolore».

Durante il processo di concessione (forse tramite il parere della commissione araldica veneziana?) si giunse allo stemma attualmente in uso nel quale il primo campo rappresenta simbolicamente il fiume Isonzo che divide cinque croci greche d’argento che identificano con l’antico territorio del “sacrado” nominato in un documento del Doge veneziano Leonardo Loredan (1436-1521).

Nel secondo campo, i gigli e gli scettri sono tratti dallo stemma dei Della Torre Hofer di Valsassina di cui Sagrado, come abbiamo già detto, fu feudo dal 1556 al 1847.

Lo stemma dei Della Torre, dei quali Raimondo fu patriarca di Aquileia (morto nel 1299), è una torre rossa in campo argento, a cui ne aggiunsero un altro composto da due scettri d’oro gigliati e decussati in campo azzurro bordato d’oro. La famiglia all’apogeo della sua storia adottò poi lo stemma araldico “definitivo”: di bianco alla torre guelfa rossa attraversata da due scettri gigliati e decussati d’oro, sormontata da una mezzaluna dello stesso quest’ultima in ricordo della partecipazione alle crociate di Martino, capostipite della famiglia o più probabilmente in riferimento alla provenienza dal borgo di Primaluna in Val Sassina; successivamente in capo allo scudo venne aggiunta l’aquila imperiale nera in campo oro del Sacro Romano Impero. L’aquila richiama il titolo di vicario imperiale per il territorio di Milano, conferito nel 1274 a Napo della Torre dall’imperatore Rodolfo I d’Asburgo (Napo verrà poi sconfitto dall’arcivescovo Ottone Visconti).
Elementi caratterizzanti comuni e distintivi di tutti i rami di questa casata sono comunque la torre rossa a merlatura guelfa in campo bianco e due scettri gigliati e incrociati d’oro in campo azzurro, i quali compaiono a volte nello stesso campo sovrapposti (a volte dietro la torre, altre volte davanti) e altre volte in un distinto campo azzurro, a volte nello stesso scudo inquartato o anche partito e altre volte isolati in campo proprio. Gli scettri gigliati probabilmente rimandano a un collegamento antico con i re di Francia, o forse la citata partecipazione di Martino alle crociate con Luigi VII o forse un’antica discendenza dalla stirpe franca. Quando tutti gli elementi sono racchiusi in uno stesso campo, questo può essere anche o solo bianco, campo tradizionale della torre, o solo azzurro, campo degli scettri. I vari rami poi adottarono delle varianti, sempre mantenendo gli elementi caratteristici della torre rossa e degli scettri d’oro gigliati e decussati.

Stemma della famiglia Torriani

La cittadina è gemellata con la ungherese Győrság e la slovena Branik/Rifembergo (attuale frazione di Nova Gorica).

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Bibliografia:

STATUTO del Comune di Sagrado, art. 7/§2, approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 33 del 22/11/2018.

Araldica Civica del Friuli, contributi di Enrico del Torso, a cura di Giovanni Maria Del Basso, Cassa di risparmio di Udine e Pordenone, Udine, 1978, pp. 223-224.

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Partito: al 1º di nero a cinque croci scorciate d’argento intercalate in sbarra, alla campagna ondata d’azzurro e d’argento; al 2º d’azzurro a due scettri in decusse cimati da gigli di Francia ed accompagnati in basso da altro giglio di Francia, il tutto d’oro. [Capo del littorio di rosso (porpora) al fascio littorio d’oro circondato da due rami di quercia e di alloro annodati da un nastro dai colori nazionali.] Ornamenti esteriori da Comune”.

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di nero e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: «Comune di Sagrado». Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

Colori del gonfalone: azzurro, nero
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    3 Gennaio 1939