Comune di Senna Lodigiana – (LO)

Informazioni

  • Codice Catastale: I612
  • Codice Istat: 98053
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2051
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 26.85
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Senna Lodigiana risale all’epoca romana, come dimostrano i reperti archeologici rinvenuti nella zona, che suggeriscono l’esistenza di un insediamento già in quei tempi.

Nel Medioevo la “Curtis Sinna”, il cui castello fu sede della corte di re Berengario I nel 915, acquisì importanza grazie alla sua posizione strategica lungo le vie di comunicazione fluviali e terrestri, diventando un punto di riferimento per il commercio e le attività agricole della regione. Il castello, tutt’ora esistente, fu edificato come sede del potere feudale e come baluardo difensivo contro le incursioni nemiche. Il primitivo centro, identificato con Senna Vecchia (Sena Veteri), decadde in favore di un nuovo centro più a occidente, denominata Senna (Nova), corrispondente all’attuale capoluogo.

Nel XIII secolo l’antico castello venne distrutto, durante i cruenti scontri tra Imperiali (impropriamente “ghibellini”) e Municipali (filo milanesi o “guelfi”) per il possesso della regione lungo il corso del Lambro.

 

I Visconti avevano concesso Senna ai conti Cavazzi della Somaglia.

 

Nell’età moderna, durante il governo di Maria Teresa d’Austria si sviluppò la produzione della seta e la coltivazione di cereali. Oggi, Senna Lodigiana è conosciuta per la sua produzione di riso di alta qualità, che si avvale delle acque derivate dal Po.

Nel 1863 assunse l’attuale denominazione di Senna Lodigiana.

 

I Comuni di Corte Sant’Andrea e Mirabello San Bernardino vennero soppressi ed aggregati al Comune di Senna Lodigiana nel 1869.

 

Lo stemma di Senna Lodigiana mostra dei pesci d’oro, alludenti all’antico (e scomparso) lago Gerundo, che caratterizzava la zona (noto anche come Lago di Sant’Andrea e che prendeva nome dalla Corte di Sant’Andrea, attuale frazione).

Narra la leggenda che una, non meglio identificata principessa, in viaggio in barca attraverso il lago, fu sorpresa una forte tempesta. I due servi che l’accompagnavano, impauriti, nell’impossibilità di governare la barca, lasciarono andare i remi. La principessa, vistasi in grave pericolo di vita, raccomandò la sua anima alla Madonna e, se si fosse salvata, promise che avrebbe fondato una chiesa. Accanto a lei apparve un tronco che, galleggiando sulle acque, le fornì un appiglio per portarsi in salvo sul più vicino lembo di terra ferma. Fu proprio in quel luogo che la principessa, sana e salva, fece poi innalzare la chiesa dedicata a Santa Maria, quale segno della grazia ricevuta.

Nel XIV secolo presso questa primitiva cappella si sviluppò in un priorato, detto di Santa Maria in Galilea, retto dalle monache cistercensi, provenienti dall’omonima abbazia di Piacenza, che bonificarono la regione introducendo nuove tecniche di coltivazione e allevamento, messe in pratica da servi e coloni. Durante le guerre di successione milanesi il cenobio venne distrutto e le monache tornarono alla loro casa madre piacentina, furono i nobili Dati-Della Somaglia a far ricostruire la chiesa che si vede ancora oggi, nelle belle forme rinascimentali del XVI secolo. Nel 1845 diventò proprietà della famiglia del senatore e dottor Angelo Grossi e della sua Opera Pia, che nel1836 la utilizzerà come lazzaretto durante l’epidemia di colera.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

Pozzoli D.- Storia di Senna Lodigiana (Legami e riferimenti storici con i paesi limitrofi), Senna Lodigiana 1983, pp. 38, 140-142, 159-162

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Inquartato: nel PRIMO e nel QUARTO, d’azzurro, ai due pesci d’oro posti in fascia, uno sull’altro, il pesce inferiore rivoltato; nel SECONDO e nel TERZO, d’argento, allo scaglione diminuito, anomalo, con il vertice unito al segmento superiore, di nero. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
argento, azzurro
Partizioni:
inquartato
Oggetti dello stemma:
pesce, segmento, vertice
Pezze onorevoli dello scudo:
scaglione diminuito
Attributi araldici:
anomalo, inferiore, posto in fascia, rivoltato, superiore, unito, uno sull'altro

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    21 Novembre 1996

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    14 Luglio 1936