Comune di Cimadolmo – (TV)

Informazioni

  • Codice Catastale: C689
  • Codice Istat: 26017
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3488
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 17.75
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Le testimonianze di un primo insediamento nel Comune di Cimadolmo si hanno in località Stabiuzzo (Stablucium) dove i romani danno vita ad un presidio militare lungo la via Postumia, costruita nel 148 a.C., arteria che collegava Aquileia a Genova.

Risale a quest’epoca la colonizzazione dell’intero territorio. Il paese diventa ben presto sede di un importante mercato per il suo essere collocato in posizione strategica, all’incontro tra la direttrice viaria est-ovest e quella nord-sud, costituita dal fiume Piave.

Le origini dell’abitato di Cimadolmo si ricostruiscono grazie alla toponomastica dei luoghi che conserva, nel tempo, le tracce dell’evoluzione del territorio. Infatti, il nome richiama l’opera dei frati Nonantolani che nel tardo medioevo, nei vasti boschi che coprono il territorio, introducono l’olmo, pianta che assorbe l’umidità del suolo.

Sin dai primissimi insediamenti, la vita delle genti rivierasche è segnata dalla difficile convivenza con il fiume. Nel 1152, la plebs di S.Mauritii de Stablucio viene inghiottita dai flutti e, nel 1339, il locale mercato viene trasferito a Ronchi di Ponte di Piave e quindi ad Oderzo, dove ancor oggi è fiorente.

La sponda sinistra al tempo della Serenissima non è protetta da argini e dopo le inondazioni del XIV secolo, il paese viene ricostruito più lontano dal fiume.

Nel’400 e nel’500 a causa di disastrose piene l’antica chiesa di Cimadolmo, dedicata a San Silvestro, viene ripetutamente distrutta.

A protezione degli abitati minacciati in sinistra Piave, tra il 1884 e il 1886, viene costruita la grande diga di Cimadolmo.

Solo nell’ultimo secolo, trovata una definitiva difesa dalle calamità naturali, il paese si sviluppa stabilmente e diviene un insediamento agricolo di notevole interesse, con particolare riferimento alla coltivazione di cereali, alla viticoltura ed alla lavorazione del giunco.

 

Lo stemma di Cimadolmo è stato concesso con DPR 21 dicembre 1989 e si blasona: “Di azzurro, all’olmo di verde, con tronco attraversante, al naturale, nodrito nella parte inferiore della campagna di verde, essa campagna caricata dal fiume di argento, uscente dai fianchi, posto a guisa di fascia-concava, fortemente diminuita, sdoppiata nel centro, tale da formare un ovale a modo d’isola, posta in fascia, di verde. Ornamenti esteriori di Comune.”

 

L’olmo è legato al toponimo e ricorda l’intervento di bonifica dei frati nonantolani. La campagna, il fiume, l’isola simboleggiano l’ambiente del Comune: l’isola, infatti, simboleggia le Grave di Papadopoli sede di aspri combattimenti nella grande guerra.

 

Il gonfalone è un “Drappo partito di bianco e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la indicazione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta coi nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo araldico


“Di azzurro, all’olmo di verde, con tronco attraversante, al naturale, nodrito nella parte inferiore della campagna di verde, essa campagna caricata dal fiume di argento, uscente dai fianchi, posto a guisa di fascia-concava, fortemente diminuita, sdoppiata nel centro, tale da formare un ovale a modo d’isola, posta in fascia, di verde. Ornamenti esteriori di Comune”.

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la indicazione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta coi nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

 

D.P.R. 21 dicembre 1989

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    21 Dicembre 1989