Città di Palestro – (PV)

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Info
  • Codice Catastale: G275
  • Codice Istat: 18107
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2001
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 18.73
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il ramo “secco e nodoso d’albero”, è l’emblema “parlante” per la città di Palestro, inteso come “palo”. Anche se il nome deriva, probabilmente, dal latino “palus”: palude.

L’attuale stemma civico non mostra più all’interno dello scudo le fronde di palma, allusive al “martirio” legato allo storico evento bellico che, in altre versioni, hanno anche decorato esternamente l’arma.

 

La città e legata all’omonima battaglia, avvenuta durante la Seconda guerra d’indipendenza. Per la quale la città ha ottenuto una medaglia commemorativa il 4 giugno 2009 in occasione del 150° anniversario della battaglia: «Per essere stato, assieme a Magenta, il teatro principale dei primi scontri del risorgimento italiano che aprirono le porte al processo di unificazione nazionale». Analoga motivazione aveva avuto il gemellaggio con Montebello della Battaglia (PV) del 1984.

Si trova nella sub regione della Lomellina, sulla riva sinistra del fiume Sesia, e fu un centro di sosta lungo la Via Francigena e condivide le sorti storiche della regione.

È documentata dal 990, in un atto col quale il borgo fortificato passò al vescovo di Vercelli, con l’approvazione dell’imperatore Ottone III. Di quel periodo rimane la torre, rimaneggiata, mentre nulla resta del vasto “Castellazzo” posto a controllo tra Vercellese e Lomellina. Soggetto ai Visconti dal 1335 al 1452, venne concessa ai Borromeo per poi entrare sotto il dominio spagnolo con l’intero Ducato di Milano.

 

Durante la guerra con i Savoia, per rappresaglia all’attacco e incendio di Caresana da parte degli spagnoli del settembre 1614, il 29 dello stesso mese Palestro venne attaccata e incendiata dalle armate di Vittorio Emanuele I di Savoia.

Dopo la breve annessione all’impero austriaco del territorio del 1714, dal 1735 fece stabilmente parte dei domini sabaudi.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

Mai ufficializzato da un decreto di concessione o di riconoscimento, benché il comune abbia di recente acquisito il titolo di città per importanti motivazioni storiche, lo stemma di Palestro, antichissimo, è menzionato addirittura dal professore Pietro Pavesi nel suo lavoro Stemmi e sigilli comunali della Provincia di Pavia del 1904.

Nello scudo sannitico è la raffigurazione su fondo d’argento di un tronco di ramo secco, cioè senza foglie e nodoso, con i monconi recisi contrapposti.

Nel vecchio stemma descritto dal Pavesi, di cui si può vedere un’immagine riprodotta in basso, il palo secco e nodoso, movente dalla punta, invece, era circondato da fronde di palma, soppresse successivamente a seguito della decisione del consiglio comunale che voleva ripristinare l’antico e originale emblema.

È probabile che l’arma della città fosse da sempre di tipo parlante, alludendo alla voce palo nonostante l’etimologia di Palestro, secondo lo storico Colli, sembra derivi da paluster, e che le fronde di palma fossero aggiunte sucessivamente, per ricordare la storica battaglia del 1859.

Per quanto riguarda il colore del gonfalone, l’azzurro, esso rappresenta un’anomalia in quanto non presente nello scudo.

Nell’eventualità di un riconoscimento con un decreto ufficiale, dovrà essere cambiato nel rispetto delle regole araldiche.

 

 

Genovese C. 2012 – LA PROVINCIA DI PAVIA – Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò, pp. 236-237.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’argento al ramo secco e nodoso d’albero, posto in palo, tagliato alle due estremità con cinque diramazioni tronche di cui due alla destra e tre alla sinistra. Ornamenti esteriori di Comune”.

Stemma in uso di fatto da parte dell’amministrazione.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Vecchio stemma ufficiale

Stemma precedentemente in uso con corona antica.

Stemma precedentemente in uso e ancora presente in alcuni documenti dell’amministrazione comunale.

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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