Comune di Carbonara al Ticino – (PV)
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Info
- Codice Catastale: B741
- Codice Istat: 18030
- CAP: 27020
- Numero abitanti: 1550
- Nome abitanti: carbonaresi
- Altitudine: 83
- Superficie: 14.65
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 11.0
- Comuni confinanti:
Cava Manara, Pavia, San Martino Siccomario, Torre d'Isola, Villanova d'Ardenghi, Zerbolò, Zinasco.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Prima del R.D. del 15 marzo 1863 si chiamava semplicemente Carbonara.
Il toponimo deriva dalla voce “carbone”, con riferimento alla fiorente produzione di carbone da legna sviluppatasi in queste zone.
Il comune aveva progettato uno stemma, raffigurante un bosco e la croce latina nella parte alta dello scudo a ricordo del monastero di Santa Maria Teodata di Pavia, al quale era riservato, tra l’altro, il diritto di produrre carbone dalla selva circostante. L’appartenenza al monastero era stata sancita nell’891 dall’imperatore Guido che incluse proprio Carbonara al Ticino tra le sue proprietà.
Il progetto non fu approvato dall’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri perché non rispettoso delle regole ma soprattutto perché, a detta dell’ufficio, sembrava una cartolina.
Al posto di questo quadretto aulico, furono proposti altri elementi araldici. Il comune da subito fu riluttante nell’accettare il nuovo progetto, quasi fosse un’imposizione: nel togliere il bosco si eliminava praticamente l’elemento costitutivo del paese, il cui nome deriva certamente da silva carbonara, una foresta esistente sul territorio nel Medio Evo, che periodicamente e parzialmente veniva incendiata per ricavarne carbone.
Nel nuovo bozzetto si voleva invece porre attenzione su un avvenimento particolare riportato nei cenni storico-corografici.
Intorno all’anno 869 la zona era infestata dai lupi e l’imperatore Berengario ordinò agli abitanti di tutti i paesi vicini una caccia accanita per sterminarli. Ciò nonostante, trent’anni dopo, nella foresta i lupi si erano tanto moltiplicati che la gente, andando e venendo da Pavia, temeva per la propria vita.
Nella parte superiore dello scudo furono inseriti, invece, gli elementi legati all’agricoltura del paese, cioè il riso e il granoturco, rappresentati dalle spighe di riso e dalla pannocchia di granoturco.
Nessun altro elemento fu inserito a ricordo delle vicende feudali del paese, di proprietà degli Eustacchi, dei Lonati e, infine, dei Malaspina.
Dal Libro Stemmi della Provincia di Pavia di Carletto Genovese
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Davide Papalini
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Semipartito troncato: nel primo, di rosso, alla pannocchia di riso di tre spighette, d’oro; nel secondo, di verde, alla pannocchia di granoturco, d’oro; nel terzo, di azzurro, ai due lupi di nero, affrontati, fermi sulla campagna d’oro. Ornamenti esteriori di Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune