Comune di Veggiano – (PD)
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Info
- Codice Catastale: L710
- Codice Istat: 28096
- CAP: 0
- Numero abitanti: 4509
- Altitudine: 0
- Superficie: 16.24
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Presso vari archivi, centrali e periferici, non fu trovata traccia dell’antico uso di simboli araldici comunali.
Lo stemma ed il gonfalone di Veggiano, ideati da Giancarlo Scarpitta nel 1978 ed approvati dal Consiglio Comunale il 6 febbraio 1980, hanno ottenuto l’ufficializzazione nel 1981 nonostante le obiezioni sollevate dall’Archivio di Stato di Padova che proponeva in alternativa altri due progetti araldici. La vertenza fu risolta ottenendo un parere favorevole dell’Archivio di Stato di Venezia.
Lo scudo presenta i colori alternati rosso ed argento dei campi, a ricordare la storia di Veggiano, legata a quella di Padova e di Vicenza, città aventi emblemi con questi smalti.
I quattro quarti simboleggiano i centri abitati nella loro esatta posizione geografica, come cioè appaiono in una qualsiasi carta geografica.
Nel primo si evidenzia il capoluogo. Con il campo rosso e le spade si vogliono sintetizzare i numerosi scontri bellici avvenuti nel medioevo in questa zona di confine tra il territorio padovano e
quello vicentino.
A proposito si possono citare molti eventi come quelli avvenuti nella parte settentrionale del Comune tra Ezzelino III da Romano ed i guelfi patavini che sognavano di rinnovare le glorie e le
libertà comunali.
Nel secolo XIV il paese fu più volte insanguinato dalle guerre tra Carraresi e Cangrande della Scala. Il Salomonio riferisce che in contrada San Zeno esisteva un munito castello distrutto agli inizi del Trecento.
Nel secondo quarto si mette in luce: “Trambacche”, che trae il nome da “inter ambas aquas”, per la confluenza del fiume Tesina nel Bacchiglione (rappresentati araldicamente rispettivamente dalla banda verde e dal corso d’acqua d’azzurro). Qui sorgeva un castello costruito da Reginaldo degli Scrovegni nel quale Francesco il Vecchio da Carrara rinchiuse suo zio Jacopino.
La terza partizione (quercia) pone in risalto la frazione Santa Maria detta fin nell’Ottocento Cervarese Santa Maria, da “silvarisium”, luogo selvoso.
Infine nell’ultima sezione viene ricordata la frazione San Marco con la consueta rappresentazione del leone alato, simbolo dell’Evangelista e della veneta dominazione (1405-1797).
Note di Giancarlo Scarpitta
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Inquartato: il primo di rosso a due spade d’argento in decusse con la punta all’ins?’elsa d’oro; il secondo d’argento alla banda di verde caricata di una torre d’oro aperta, finestrata, murata di nero, merlata di cinque alla guelfa ed emeregente da un corso d’acqua d’azzurro ondato d’argento; il terzo d’argento ad una quercia al naturale nodrita sulla campagna di verde; il quarto di rosso al leone di San Marco d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune