Comune di Teolo – (PD)

Informazioni

  • Codice Catastale: L100
  • Codice Istat: 28089
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 8949
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 31.11
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Vicaria sotto le dominazioni dei da Carrara e della Serenissima, Cantone del Distretto di Padova nel Dipartimento del Brenta (1807), Teolo restò sede di Distretto anche sotto il Regno Lombardo-Veneto a tutto il 1852.

La più antica citazione di uno stemma di Teolo è nella Cronaca di Andrea Gatari, riportata nel secolo XVII dal Muratori nella sua opera “Rerum Italicarum Scriptores”, Volume XVII B 828.

Il cronista riferisce che il 12 agosto 1397 in Prato della Valle a Padova sfilarono al cospetto di Francesco Novello da Carrara le Vicarie e Podesterie del suo territorio.

La “Vicheria di Theolo” si presentò con le sue genti con un pennone azzurro nel quale era dipinta una bianca colomba, simbolo di pace.

Nel volume “Cenni storici sulle famiglie di Padova…”, (tavola VII) così viene descritto e riprodotto lo stemma: “bianca colomba posta sulla verde erbetta”.

Anche lo storico Andrea Gloria riporta, quale vessillo della Vicaria, la colomba in campo azzurro.

Un quadro di anonimo, forse del secolo XVII, riproduce gli emblemi delle Vicarie e Podesterie del Padovano sotto il Veneto Governo e per “Teollo” viene raffigurato il consueto simbolo sopra descritto.

Purtroppo alla metà del secolo XX, sebbene in possesso di una così antica e documentata tradizione araldica, il Comune adottò un nuovo scudo non ufficiale con la colomba in volo “rivoltata” posta sulla cima di tre monti al naturale per rievocare la posizione geografica di questo Comune dei Colli Euganei.

Sulla carta intestata dell’ente fu introdotto poi uno scudo sannitico senza ornamenti esteriori (corona murale e rami fogliati) e con i tre colli divenuti stilizzati (all’italiana).

Per il gonfalone fu adottato in quegli anni un drappo di colore porpora.

Giancarlo Scarpitta è riuscito a far ottenere la concessione ufficiale dello stemma in uso da secoli e di un gonfalone azzurro, rispondenti alle descrizioni degli antichi studiosi. L’Ente ha approvato i simboli in data 30 marzo 1982.

Si noti che nella descrizione del DPR 24 novembre 1983, con eccessivo rigore araldico, si descrive la colomba “d’argento”, mentre le miniature vistate dalla Presidenza del Consiglio presentano il volatile bianco “al naturale”, colore storico e peculiare per rappresentare la pace.

Nel ristrutturato Municipio, in frazione Treponti, è stata sistemata una targa riproducente la corretta e gloriosa arma civica.

 

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

 

Teòlo è un comune sparso, con sede nella frazione di Treponti, sui colli Euganei; sulla sommità della Rocca Pendice i vescovi di Padova eressero, nel Medioevo, il castello di Speronella, per il controllo del territorio, al quale di contrapponeva quello di Castelnovo, della potente famiglia comitale che da esso prese agnome.

 

Nel XIII secolo Teolo divenne sede di una podesteria, sotto il dominio del potente comune di Padova, e tale rimase anche nel periodo della signoria dei Carraresi, che vi installarono il loro vicario, la cui sede (Palazzo dei Vicari) verrà ampliato e abbellito durante la successiva dominazione veneziana, periodo di pace e prosperità che vedrà fiorire numerose ville residenziali dell’aristocrazia veneta (compresa la fastosa residenza dei vescovi patavini).

 

Con la caduta della Repubblica di Venezia e l’arrivo dei francesi la riorganizzazione territoriale prevedeva la soppressione dell’autonomia della vicaria di Teolo, secondo la tradizione grazie all’intervento dell’abate Felice Dianin, che in un sonetto celebrava la località come luogo di nascita di Tito Livio, venne mantenuta la sede del comune e del distretto.

 

Fu con l’avvento dell’amministrazione austriaca che la sede comunale venne trasferita nel 1852 dal villaggio di teolo alla posizione attuale, nella frazione che prenderà nome di Treponti, più baricentrica e facile da raggiungere.

 

Lo stemma è attestato del XVIII secolo, Ludovico Antonio Muratori riporta che il 12 agosto 1397 a Padova, sfilarono davanti a Francesco Novello da Carrara i rappresentanti con i vessilli delle podesterie e vicarie del suo territorio: la “Vicheria di Theolo” si presnetò con una bandiera azzurra sulla quale era dipinta una bandiera con la colomba della pace.

 

Alla metà del XIX secolo il comune adottò una variazione dello stemma, con la colomba rivoltata in volo sopra tre colli al naturale, evocativi della posizione del territorio sui Colli Euganei.

 

Lo stemma in uso è stato concesso con DPR del 24 novembre 1983, dove si blasona: “D’azzurro alla colomba d’argento, recante nel becco un ramoscello di olivo di verde, posto in sbarra, e posata sulla campagna erbosa di verde” contestualmente al gonfalone che si compone di un drappo d’azzurro come il campo dello scudo.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Marino Carollo per la gentile collaborazione

 

 

 

Bibliografia:

 

Scarpitta (Giancarlo). ARALDICA CIVICA DELLA PROVINCIA DI PADOVA. Maserà di Padova, 1999

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini





Profilo araldico


“D’azzurro alla colomba d’argento, recante nel becco il ramoscello di olivo di verde, posto in sbarra, e posata sulla campagna erbosa di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 24 novembre 1983

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo d’azzurro…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Novembre 1983