Comune di San Pietro in Gu – (PD)

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Info
  • Codice Catastale: I107
  • Codice Istat: 28078
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 4623
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 17.80
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il paese di San Pietro in Gu, riporta lo storico Maccà, è citato in atti del 1186 a proposito di un privilegio di papa Urbano III che confermava alcune possessioni ai canonici di Vicenza.

 

Un altro documento che cita il paese, risalente al 1203, oveè detto Ingudi.

 

Nelle visite vescovili a partire dal 1521 il luogo è chiamato “In Gu” ed “Engù”.

 

Fino al 1853 il territorio del Comune appartenne alla provincia di Vicenza, allorché il governo austriaco lo aggregò a quella di Padova.

 

Per quanto concerne lo stemma, le caratteristiche chiavi “decussate”, cioè incrociate, simbolo del primo papa, ricordano la presenza dell’antica pieve, oggi scomparsa, la quale appunto era intitolata a San Pietro, come rileva un documento del 1350, e poi a San Lorenzo (atto del 1423).

 

L’ipotesi leggendaria, che ancora oggi i vecchi del paese amano ripetere secondo cui il termine “in Gu” sarebbe una forma contratta dalla voce guado, a ricordo di un possibile passaggio in loco del fiume Brenta, viene rappresentata araldicamente con la fascia ondata argento.

 

Gli studiosi ritengono che il paese fosse stato lambito dal suo corso occidentale (Medoacus major) che, partendo da Friola, proseguiva verso sud bagnando Gazzo, Poiana, Lissaro, Mestrino, Rubano, riunendosi al Medoacus minor alle porte Contarine di Padova.

 

Sulla natura del suolo l’ottocentesco Dizionario Corografico dell’Italia puntualizza: “Il suo territorio, di natura in parte cretoso, sabbioso e ghiaioso, è reso fertile dall’abbondanza delle acque, ond’è per la maggior parte irrigato”.

 

Tuttavia non possiamo dimenticare che altri studiosi di toponomastica hanno fatto trarre la seconda parte della denominazione del luogo dal termine tedesco “Ghent” significante villaggio, oppure dalle voci germaniche “Gau, Wu, Wald”, a ricordo degli estesi boschi che nell’alto medioevo dovevano ricoprire gran parte del cittadellese.

 

Del resto molti toponimi della zona fanno diretto o indiretto riferimento alle condizioni selvose del territorio in epoca alto medioevale.

 

A titolo di curiosità rileviamo che nel Regio Decreto di Concessione e nelle successive Lettere Patenti del 1927 viene omessa la consueta blasonatura “Ornamenti esteriori da Comune”, comunque corona murale e rami fogliati sono graficamente compresi nel bozzetto vidimato dalla Consulta Araldica.

 

La pratica per l’adozione di un gonfalone mai esistito fu iniziata agli inizi del 1985 e fu curata da Giancarlo Scarpitta con il conseguimento del prescritto Decreto del Presidente della Repubblica.

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“D’azzurro alla fascia ondata d’argento, caricata delle due chiavi decussate d’oro”.

R.D. 10 aprile 1927
LLPP 19 agosto 1927

SMALTI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    10 Aprile 1927

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    31 Maggio 1985

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