Comune di Masi – (PD)

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Info
  • Codice Catastale: F013
  • Codice Istat: 28049
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1796
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 13.67
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il paese di Masi risentì della vicinanza di Badia Polesine la quale prese il nome dalla badia della Vangadizza, citata già in un documento risalente al 961.

 

Azzo II d’Este ed i suoi figli fecero a quel convento ampie donazioni e lo fortificarono maggiormente erigendo a metà del secolo XI tre torri: una sulla riva destra dell’Adige, una in mezzo al fiume, ed una a sinistra, per meglio controllare la navigazione e riscuoterne i pedaggi e gabelle.

 

Alcuni storici sostengono che dalla costruzione di tali torri sia sorto il paese di Masi.

 

Una lettera custodita all’Archivio di Stato di Venezia, datata 11 agosto 1876, ricorda l’antico uso dello stemma comunale. Nell’atto si suppone che il castello faccia riferimento all’opera difensiva sopra ricordata, creata dalla Casa d’Este in una zona presso l’Adige vicino a Badia Polesine, poi chiamata delle Rocche Marchesane (travolte dalla inondazione dell’Adige del 1882).

 

Per quanto concerne la strana adozione dei monti in una zona prettamente di pianura, si può supporre che essi si riferiscano alla stessa casa d’Este i cui domini si estendevano dai Colli Euganei fino all’Adige e altrove.

 

Lo stemma, sebbene in uso da moltissimi anni, non risultava mai ufficializzato a causa di varie perplessità sollevate dall’Archivio di Stato di Padova circa la fondatezza storica degli elementi contenuti nell’arma.

 

Nonostante ciò Giancarlo Scarpitta, nel 1982, ha predisposto una nuova pratica riproponendo i simboli in uso “ab immemorabili”, confermando per il gonfalone i colori azzurro e rosso, già scelti dagli organizzatori del Palio di Montagnana per Masi. Con l’occasione sono stati adottati rami fogliati e corona turrita conformi alla normativa vigente.

 

Prima della concessione del DPR 4 ottobre 1984, il Comune adoperava sulla propria carta intestata una figurazione semplificata del castello, posto tra due massi di forma aguzza.

 

Lo stemma portato all’ufficializzazione è invece tratto da una miniatura forse risalente al periodo 1920-1930. Essa presenta uno scudo ovale avvolto in un cartoccio barocco. In tale vecchia rappresentazione la corona murale è dipinta oro ed argento, anziché argento.

 

 

 

Nota di Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“D’azzurro, alla riviera dello stesso, accompagnata dal monte di tre vette, d’argento, fondato sulla riviera, e, in punta, dalla pianura di verde; sul tutto, attraversante, il castello di rosso, fondato nel mezzo della riviera, chiuso, finestrato e murato di nero, merlato di dieci alla guelfa, munito di due torri, quella di destra merlata alla guelfa di tre, quella di sinistra più elevata, di due palchi, merlati alla guelfa di tre”.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    4 Ottobre 1984

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