Comune di Montcuq-en-Quercy-Blanc – (46)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Montcuq-en-Quercy-Blanc è un Comune del Dipartimento del Lot, nella Regione dell’Occitania, nella regione storica del Quercy-Blanc; creato il 1° gennaio 2016 con la fusione dei territori dei precedenti comuni di Belmontet, Lebreil, Montcuq, Sainte-Croix e Valprionde. La sede capoluogo è stata posta a Montcuq: un pittoresco villaggio posto su una colina verdeggiante di vigneti a dominio del corso del Barguelonnette. Sul punto più elevato, detto “La Roque” venne costruito un grande fortilizio, del quale rimane oggi un alto torrione di 24 metri e una torretta rettangolare.

Sulla collina si è sviluppato il villaggio storico di Montcuq (Montcuc, in occitano), con la piazza principale, il mercato, le due chiese (Saint-Privât et Saint-Hilaire) mentre una parte periferica, il quartiere di Saint-Jean, si è sviluppata in anni recenti, nella zona industriale e artigianale lungo il fiume.

Il toponimo Montcuq è attestato come Montecuco nel 1275 probabilmente di un “toponimo pleonastico” (cioè tautologico) medioevale, formato dal latino “mons” e dal prelatino “cucc” (alto/luogo elevato/cima), che ha originato il nome occitano Mont-Cuq (vale a dire “Monte-Alto”) in riferimento alla posizione sulla collina.

Nel XII secolo era sede di una castellania, alla cui comunità Raimondo VI di Tolosa, intorno al 1224, concede una “Charte de Coutumes” (Carta dei Costumi).

Fu gravemente colpita durante le guerre di religione, per la posizione filo-catara assunta dalla popolazione e dal conte Raymond VII di Tolosa: conquistata da Simon de Montfort nel 1212 venne ceduta a Baudoin, cugino del conte. Dopo il trattato di Meaux vennero smantellate le mura e il castello.

Nel XIV secolo fu contesa tra francesi e inglesi, saccheggiata dagli ugonotti.

Tra il 1790 e il 1794 la commune assorbe il territorio contiguo di Saint-Privat-de-Montcuq e, tra il 1795 e il 1800, quello vicino di Roffiac, de Rouillac, Saint-Geniès et Saint-Sernin.

Nel 2014-2015 i Comuni di Belmontet, Lebreil, Montcuq, Sainte-Croix e Valprionde decidono di fondersi per formare il nuovo Comune di Montcuq-en-Quercy-Blanc, con delibera della Prefettura del 20 ottobre 2015, operativo dal 1° gennaio 2016.

Curiosità: nel 1976, “Le Petit Rapporteur”, una trasmissione satirica di Jacques Martin, causò l’improvvisa popolarità di Montcuq grazie a un reportage televisivo di Pierre Bonte e Daniel Prévost: sfruttando il doppio senso della pronuncia del nome di questa città: “Aujourd’hui pour la première fois à la télévision, je vais vous montrer Montcuq” (pronunciato “mon cu[l]” che dà: “Oggi per la prima volta in televisione vi mostrerò Montcuq” ma anche “Oggi per la prima volta in televisione vi mostrerò il mio culo”). Genere di calembour molto amati in Francia, del quale è vittima anche la città di Eu (vedi).

Lo stemma del nuovo Comune di Montcuq-en-Quercy-Blanc si blasona: «D’azur à trois tours d’argent, maçonnées de sable, posées sur un pont de gueules mouvant des flancs, l’arche fermée d’une herse sarrasine d’argent ; au chef parti au 1er d’azur chargé d’une fleur de lis d’or et au 2e de gueules chargé d’une croisette cléchée, vidée et pommetée de douze pièces d’or» («d’azzurro, a tre torri d’argento, murate di nero, poste su un ponte di rosso, movente dai fianchi, l’arco chiuso da una saracinesca d’argento; al capo partito: d’azzurro, caricato di un giglio d’oro, e di rosso, caricato di una crocetta a chiave, vuota e pomettata di dodici pezzi d’oro»). Il giglio rimanda al Regno di Francia mentre la chiave “di Tolosa” al territorio occitano al quale appartiene, le torri simboleggiano i territori che si sono uniti per formare la nuova circoscrizione amministrativa attraverso il legame del ponte, quest’ultimo rimanda anche al ruolo di luogo di sosta lungo la via che portava a Santiago di Compostela.

Charles D’Hozier, nell’Armorial Général de France compilato a fini fiscali nel 1696, riporta uno stemma “parlante” per Montcuq: «D’or au mont d’azur surmonté d’un coq de gueules» “d’oro, al monte d’azzurro, sormontato da un gallo” (in francese coq).

Il capoluogo Montcuq è gemellato dal 2007 con il Comune italiano di San Giorgio della Richinvelda.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

«D’azzurro, a tre torri d’argento, murate di nero, poste su un ponte di rosso, movente dai fianchi, l’arco chiuso da una saracinesca d’argento; al capo partito: d’azzurro, caricato di un giglio d’oro, e di rosso, caricato di una crocetta a chiave, vuota e pomettata di dodici pezzi d’oro»

ATTRIBUTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma riportato dal D’Hozier nell’Armorial Général de France compilato a fini fiscali nel 1696, che riporta uno stemma “parlante” per Montcuq: “d’oro, al monte d’azzurro, sormontato da un gallo”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
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