Abbazia di Sant’Antonio Abate del Fico di Ferentino


Abbazia di Sant’Antonio Abate del Fico di Ferentino

Storia e informazioni

Il monastero fu fondato sul colle del Fico dai monaci ospitalieri di Sant’Antonio di Vienne e, nel 1267, il futuro papa Celestino V (Pietro di Angelerio del Morrone, 1215-1296) ne fece uno dei primi monasteri dell’Ordine dei Celestini da lui fondato nel 1254, e accoglierà le spoglie del pontefice “rinunciatario” dalla sua morte fino al 1327, divenendo così meta di numerosi pellegrinaggi (sarà canonizzato nel 1313 da papa Clemente V ad Avignone). I Celestini lo manterranno fino al XVII secolo, a causa delle scarse vocazioni venne unito all’abbazia di Sant’Eusebio a Roma di cui divenne grangia (o cella), abbandonata nel1683, ma formalmente ancora appartenente all’ordine fino alla Soppressione definitiva del 1810.

Nel 1855 il vescovo di Ferentino affida il complesso ai Salvatoristi di S. Brigida di Roma, che vi resteranno due anni; nel 1869 il complesso passa ai Passionisti e, alla fine del secolo, ai Cappuccini; dal 30 giugno 1924 S. Antonio Abate diventa Parrocchia rurale.
Gli affreschi che decorano l’arco trionfale riproducono tre scudi a “testa di cavallo” rappresentati appesi alla parete su un pano drappeggiato verde: a sinistra di chi guarda si riconosce lo stemma della città di Ferentino (il giglio bianco in campo rosso), al centro, di maggiori dimensioni, quello dei Fratelli dello Spirito Santo, o Celestini, l’Ordine fondato da Pietro del Morrone (una croce latina con una lettera S sovrapposta al suo asse verticale in campo bianco) insignito della mitra,  a destra è dipinto lo stemma della precetoria locale dell’Ordine Antoniano (una grande Tau, cimata dalla croce del Calvario, simbolizzato da tre piccoli monticelli, sempre in campo argento).

Lo stemma si può blasonare: “d’argento, al Tau d’azzurro, cimato da una piccola croce latina patente alle estremità, fondata sulla cima di un monte di tre colli all’italiana di verde”.

 

© 2023. Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’argento, al Tau d’azzurro, cimato da una piccola croce latina patente alle estremità, fondata sulla cima di un monte di tre colli all’italiana di verde”.

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LEGENDA

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