San Francesco di Sales
San Francesco di Sales
Storia e informazioni
Lo stemma di San Francesco di Sales è quello della sua famiglia, apparteneva infatti alla dinastia dei marchesi di Sales, signori di Brens, Châteauvieux e Duing, e di Noiret; signori di Avully, Boisy, Dhèré, La Thuile, Perrine. Si blasona: “d’azzurro, a due fasce di rosso, orlate d’oro, accompagnate: in capo, da una mezzaluna d’oro, montante, e da due stelle a sei punte dello stesso, una fra le fasce, l’altra in punta”.
Il motto: NON EXCIDET (lett. “non fallirà”, in altri contesti scritto come «Nunquam excidet»: “senza vacillare”) riduce in due parole la determinazione e l’operato del santo, vengono tradotte come: “non mi allontanerò dal mio scopo originale” o “non mi arrenderò sul lavoro” oppure “non perderò il coraggio”. Si potrebbe tradurre anche come: “[Dio] non fallirà”: Dio non deluderà mai l’uomo, richiamo alla frase di Isaia: “Anche se per impossibile, una madre abbandona il figlio, Io il tuo Dio, Non ti abbandonerò mai! “(Isaia 49, 14-16).
La famiglia aveva come divisa “Nec plus, nec minus” (Né più, né meno).
François nacque il 21 agosto 1567 in Savoia, nel castello di Sales, presso Thorens, primogenito del signore di Boisy, nobile di antica famiglia savoiarda, e ricevette una raffinata educazione. Il padre, che voleva per lui una carriera giuridica, lo mandò all’Università di Padova, dove Francesco si laureò, tornato in patria fu avvocato del Senato di Chambéry, ma durante gli studi aveva maturato la decisione di divenire sacerdote.
Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chiablese, dominata dal Calvinismo e si dedicò soprattutto alla predicazione, prediligendo il metodo del dialogo: inventò i cosiddetti «manifesti», che permettevano di raggiungere anche i fedeli più lontani, Fu sacerdote zelante e instancabile lavoratore. Visti gli scarsi frutti ottenuti dal pulpito, si diede alla pubblicazione di fogli volanti, che egli stesso faceva scivolare sotto gli usci delle case o affiggeva ai muri, meritandosi per questa originale attività pubblicistica il titolo di “patrono dei giornalisti” e di quanti diffondono il cristianesimo servendosi dei mezzi di comunicazione sociale.
Nominato vescovo coadiutore (ausiliario del vescovo Claude de Granier, ex benedettino) di Ginevra nel 1599, ottenne il titolo onorifico di vescovo titolare di Nicopoli all’Jantra, per poi succedere al vescovo Granier il 15 luglio 1602. Dato che Ginevra rimase nel suo complesso in mano ai riformati, il nuovo vescovo dovette trasferire la sua sede nella cittadina savoiarda di Annecy.
Fu direttore spirituale di san Vincent de Paul. Nel corso della sua missione di predicatore, nel 1604, conobbe a Digione la nobildonna Jeanne-Françoise Frémyot, vedova del barone de Chantal, con la quale iniziò una corrispondenza epistolare e una profonda amicizia che sfociarono nella fondazione dell’Ordine della Visitazione (Visitandine).
Il 28 dicembre 1622 a Lione morì per un attacco di apoplessia, nella stanzetta del cappellano del convento delle Suore della Visitazione. Il 24 gennaio 1623 la salma fu trasportata ad Annecy e posta alla venerazione dei fedeli nella basilica della Visitation, sulla collina adiacente alla città; in seguito venne sepolto nella chiesa a lui dedicata nel centro della città.
Il suo cuore incorrotto si trova nel Monastero della Visitazione a Treviso.
È stato proclamato santo nel 1665 da papa Alessandro VII ed è uno dei dottori della Chiesa.
Il Martyrologium Romano riporta la sua commemorazione nell’anniversario della morte, cioè al 28 dicembre, ma, per l’inopportuna coincidenza con il tempo di Natale, il calendario liturgico della Chiesa universale ha fissato la sua memoria al 24 gennaio, anniversario della traslazione delle reliquie in Annecy.
La Società salesiana di San Giovanni Bosco (Societas Sancti Francisci Salesii, S.D.B.) prende nome dal vescovo di Ginevra, l’istituto religioso maschile di diritto pontificio è stato fondato nel 1859 san Giovanni Bosco (1815-1888) nel rione torinese di Vidocco: Don Bosco dedicò il suo oratorio a san Francesco di Sales (da cui poi il nome della Congregazione), in onore del quale il 20 giugno 1852 venne eretta la prima chiesa della compagnia: il vescovo ginevrino venne scelto come patrono sia perché era uno dei santi più venerati del Piemonte, sia perché incarnava i principi di amorevolezza, ottimismo e umanesimo cristiano che erano fondamento del sistema pedagogico di don Bosco.
Note di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

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BLASONATURA
“D’azzurro, a due fasce di rosso, orlate d’oro, accompagnate, in capo, da una mezzaluna d’oro, montante, e da due stelle a sei punte dello stesso, una fra le fasce, l’altra in punta”.
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