Santa Maria del Lago

Abbazia di Santa Maria del Lago

(Ex abbazia di Santa Maria “de Lacu”) – Monaci Benedettini



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La suggestiva chiesa romanica di Moscufo e il battistero attiguo è quanto rimane dell’antica abbazia di Sancta Maria de Lacu eretta probabilmente nell’VIII secolo, e certamente esistente nel 1159 (come attesta l’iscrizione presente sull’ambone scolpito all’interno), sorta su un preesistente luogo di culto pagano, che sorgeva presso un “lucus” (bosco sacro).

Nel 1050 Moscufo (corruzione di Boscosus in Moscusus, forse dal personale longobardo Moscoulf) e il suo territorio erano un possesso feudale dell’abbazia di San Clemente a Casauria, mentre in precedenza era soggetta a Montecassino. Il colle sul qual sorge è detto “Colle di Luca” e ricorda anch’esso l’antico boscp che ne copriva le pendici.

Nel 1159 Nicodemo da Guardiagrele realizzò il monumentale ambone ispirato dall’arte bizantina e mozarabica e, forse, anche i capitelli della navata, per i quali fu certamente aiutato dagli allievi della sua famosa bottega.

Nel 1733 l’abate Battista Mazzacara fece rialzare il piano di calpestio, coprire gli affreschi romanici e costruire un nuovo altare maggiore. La facciata venne rielaborata in stile classico con frontone triangolare con quattro lesene in stucco e con un rosone quadrilobato, rialzando contemporaneamente i muri laterali.

Nel 1914 ci fu radicale intervento di restauro, con l’abbassamento del pavimento e il recupero dei piedistalli delle colonne, ripresi ancora nel 1960 al fine di ripristinare l’aspetto “originario” della chiesa, eliminando tra l’altro il campanile.

Per le sue vicende storiche non ha mai avuto un vero e proprio stemma, ma il Sigillum Sanctae Mariae in Lacu dell’abbazia è ripreso (assieme alla data del 1159) nelle etichette della birra “LACU” commercializzata dalla COBIT di Ugo Faieta, che ha avuto l’idea nel 2004 di proporre, riesumando un’antica ricetta, una birra, in stile abbaziale appunto, che però viene prodotta in Belgio ma maturata in Italia,entro le vecchie mura di una costruzione seminterrata del 1860 che garantisce la temperatura costante tutto l’anno.
La figurazione richiama altri sigilli consimili (ad esempio Corsendonk), con la Vergine Maria in trono col bambino in grembo entro una costruzione, simboleggiante sia la chiesa come tempio che come comunità di fedeli ad Essa devoti.

Si commercia (anche negli Stati Uniti) il tipo:

– “Lacu” in stile “abbazia” belga al 6,3 % di vol. alc.
– “Lacu” Pils al 4,9%
– “Lacu” Bianca sempre in stile belga al 4,1%

E sono in procinto di essere prodotte anche una Tripel e una Brune.

Che si possono degustare alla spina dal 2012, assieme ad altri prodotti (olio aromatizzato al luppolo, la pasta alla birra Lacu, la pasta e il formaggio al luppolo), presso il pub “Notre Dame”