Furth

Furthkloster

(Monastero di Furth) – Padri Maristi



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Nelle etichette della Furt Klosterbier (birra del konastero di FurtH), si vedono delle placide figure di monaci prosperosi, sopra i quali è riprodotto il castello di Furth, legato al vicino monastero marista.

Il convento, sede tutt’ora di una prestigiosa istituzione educativa cattolica gestita dai padri maristi ha una storia recente.

Nel 1914 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale i frati Maristi belgi della città di Arlon dovettero lasciare il loro Paese e trovarono rifugio in Baviera. La baronessa Philomena von Hornstein offrì loro la sua residenza estiva con parco di Furt, vicino alla città di Landshut e la comunità ne prese possesso il 25 gennaio 1915 istituendovi la scuola di formazione per i membri dell’Ordine.

Nel 1917 i frati avviarono una azienda agricola, e nel 1921 affittarono anche l’antico castello dei von Hornstein con l’annesso birrificio.
Nel 1920 il convento divenne la sede della Provincia Tedesca dell’Ordine Marista (fino al 2000, quando entrò a far parte della Grande Provincia dell’Europa Centro-Occidentale), con fr. Josef Verius Porta il primo superiore.

La scuola, che nel frattempo si era organizzata in collegio aperto ai ragazzi laici, venne chiusa dai nazisti, il superiore di allora fr. Leo Dorvaux (1929-1945) cercò di reagire, fovorendo anche l’espatrio dei confratelli, soprattutto in Sudamerica; la maggior parte dei fratelli rimasti venne arruolata nel servizio militare e molti di loro persero la vita in Polonia e Russia.

Il monastero, che fu confiscato nel 1940/41, servì da alloggio per la Gioventù Hitleriana e per l’Associazione delle ragazze tedesche. Nel 1942 vi fu istituito un ospedale miliatre; dal 1943 al 1947 vi fu ospitata una scuola per non vedenti. Durante questo periodo i maristi trovarono rifugio nel vicino castello della baronessa von Hornstein che lasciò tutto in eredità all’Ordine nel 1943.

Nella villa nel 1946 venne riaperto il noviziato e fondato collegio con annessa scuola secondaria superiore (che nel 1965 assunse il nome di “Maristen-Gymnasium”).

Nel 1953 fu ricostruita la cappella del monastero, in forma di grande chiesa, adatta alla comunità di oltre 60 fratelli, che gestivano la fattoria, il birrificio, la tipografia, con laboratori di calzoleria, carpenteria, giardinaggio e orticoltura.

Il 15 dicembre 1964 venne celebrato il Giubileo, alla presenza di mons. Rudolf Graber, vescovo di Ratisbona (Regensburg). Nello stesso anno anche la Maristen-Oberrealschule con il Realgymnasium aprirono le porte (riconosciuti dallo Stato nel 1976) e nel 1995 il liceo è stato in grado di trasferirsi in un nuovo edificio più adeguato (dal 2006 gestito dalla Diocesi).

Nel 1964 la Diocesi di Ratisbona acquisì il castello (oggi sede di una casa di riposo gestita dalla Caritas) e il vecchio birrificio, che nel 1993 verrà venduto alla Rauchegger Brauerei che, nel 2009, demolirà il vecchio fabbricato per un nuovo stabilimento all’avanguardia.
Oggi il birrificio è proprietà della Hohenthanner Schlossbrauerei KG (Birreria del Castello Hohenthann), con sede sempre a Furth. I padri maristi però si sono riservati la conduzione di una distilleria (Klosterdestillation St. Josef GmbH) trasferita dal 1985 da Recklinghausen, dove si produce la “Maristentranks” (Pozione Marista) in due versioni: il distillato di erbe “Arquebuse” (a 50° usato anche per… frizioni antidolorifiche) e il l’amaro infuso di erbe “Hermite” (40°). Fino a poch anni fa il diretto della distilleria era fr. Berthold Dinauer, oggi sostituito dal suo allievo Robert Rothammer (formalmente nominato dal padre provinciale fr. Brendan Geary).

Il Microbirrificio Schlossbrauerei Hohenthanner KG priduce e commercializza la birra “Furth Klosterbier” nelle varietà:
– Hell, al 5,3%
– Dunkel, scura al 5,3%
– Weisse, bianca bavarese

I prodotti del monastero mostrano sulle etichette l’acronimo JS per St. Josef, il santo titolare e patrono dello stabilimento e il monastero non ha uno stemmo suo prorio.

L’emblema dell’ istituto dei Fratelli Maristi delle Scuole (Institutum Fratrum Maristarum a Scholis, abbreviato in F.M.S.) venne disegnato dal fondatore del ramo laicale dei Fratelli Maristi don Marcellin Champagnat (1789-1840, santificato nel 1999) per l’associazione da lui definita Piccoli Fratelli di Maria (abbreviata in P.F.M.), il ramo religioso dei Padri Maristi venne fondato da don Jean-Claude Colin (1790-1875).
Si compone di uno scudo d’argento con il monogramma AM d’azzurro, col capo sempre d’azzurro carico di una stella raggiante d’oro. Lo scudo è sormontato da una corona di dodici stelle e accollato ad un serto vegetale, composto da un ramo d’alloro e da gigli. Un nastro riposta la legenda SUB MARIA NOMINE (sotto il nome di Maria).

Il monogramma è formato con le iniziali di Ave Maria, l’invocazione dell’arcangelo Gabriele alla Vergine nell’episodio dell’Annunciazione, la stella d’oro e un attributo mariano, come guida e riferimento dei fedeli e richiama la basilica di Notre-Dame de Fourvière a Lione dove nel 1816 alcuni neo sacerdoti presero la decisione di formare la nuova famiglia religiosa.
Le dodici stelle son un altro attributo iconografico dell’Immacolata, come evocato dal libro dell’Apocalisse. Il giglio è simbolo di purezza e castità, mentre l’allora simboleggia il sapere e la cultura, caratteristiche del fratello Marista, che ha come scopo di vita l’educazione e l’opposizione all’indifferenza verso il male, inteso sia come peccato dell’anima che condizione del corpo.