Fontenelle

Abbaye de Notre Dame de Fontenelle

(Ex Abbazia di Nostra Signora di Fontenelle) – Monache Cistercensi



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Quasi omonima dell’abbazia benedettina di Fontenelle (meglio nota come Saint Wandrille) questa “di Fontenelle” venne fondata nel 1212 da due “virtuose ragazze”, Jeanne e Agnès, figlie del cavaliere Hélin, signore di Aulnoy, sulle rive della Schelda lungo la via che conduce da Valenciennes à Cambrai, dove sorgeva già il romitaggio del beato Bertholin, al quale il 31 agosto 1008 era comparsa la Vergine Maria presso la piccola fontana (“fontenelle”) di Notre-Dame-aux-Pierres, per comunicargli l’immunità dalla peste dei cittadini di Valenciennes.

Nel 1214 si decise di trasferire il monastero in una posizione meno esposta, Jeanne, Agnès e le compagne che si erano aggiunte, furono autorizzate a costruire la chiesa dedicata a Notre Dame e a trasferirvisi solo nel 1216, a causa dell’ostilità dell’abate di Crespin.

Nel 1218 la comunità decise di aderire alla riforma cistercense, chiedendone l’autorizzazione agli abati Arnaud di Cîteaux e Guillaume di Clairvaux. Nel 1228 la prima badessa, Havide de Condé, ratificò la risoluzione.

Ampiamente beneficiata dalla nobiltà locale l’abbazia si sviluppò rapidamente; nel 1337 vi si ritirò Jeanne de Valois, sorella di Filippo VI di Francia e vedova di Guillaume I “il Buono” conte d’Hainaut. Essa era stata preceduta del 1300 dalla cognata, Jeanne d’Hainaut, e fu accompagnata dalla nipote Anna di Baviera (più tardi anche un’altra nipote Isabella di Namur prenderà il velo a Fontenelle). I legami parentali con le più potenti famiglie d’Europa determineranno la fortuna e la celebrità dell’abbazia.

Durante la Guerra dei Cent’Anni, nel giugno 1340, i francesi, di ritorno dalla spedizione devastatrice nell’Hainaut, assalirono e incendiarono l’abbazia, il duca di Normandia, in riguardo alla zia che vi si era ritirata, finanziò i cantieri di ricostruzione.

Nell’agosto 1340 Jeanne de Valois, su richiesta del fratello Filippo VI, uscì dalla clausura per incontrare la figlia Philippa, regina d’Inghilterra e moglie di Edoardo III, al fine di ottenere la cessazione delle ostilità tra i due regni, sarà ella stessa a orchestrare il trattato di pace di Tournai: il 25 settembre 1340 una tregua di dieci mesi venne firmata tra Francia e Inghilterra, rinnovata due volte sempre grazie ai buoni uffici della contessa Jeanne, che permetterà all’Hainaut di uscire dal conflitto franco-inglese per i successivi cento anni.

Il 7 marzo del 1352 Jeanne morì all’abbazia, dove venne sepolta, che grazie a lei era diventata potente e ricca, facendone un centro politico importante (anche se momentaneo). In seguito l’agiatezza e la provenienza nobiliare delle monache crearono una rilassatezza di costumi a tratti scandalosa.

Nel settembre 1553 l’armata di Carlo V d’Asburgo, in guerra contro Enrico II, si accampò nel vicino Mont Houy, essa era sotto il comando di Emanuele Filiberto di Savoia, principe di Piemonte, che prese alloggio nell’abbazia assieme ai principali ufficiali.

Nell’agosto 1556 una folla inferocita di protestanti attaccò i luoghi di culto cattolici, anche Fontenelle venne saccheggiata. Una seconda ondata di disordini ebbe luogo nel gennaio 1557, dando luogo a tremende repressioni. Le monache furono costrette a fuggire. La comunità ritornò il 23 aprile 1557.

Nel 1571 l’abazia fu oggetto di furti notturni, a causa della situazione insicura la badessa Marie Le Poyvre decise di inviare le consorelle in parte all’abbazia di Spirlieu (vicino a Mons), in parte all’abbazia di Ath, lei nel frattempo si ritirò nell’abbazia di Santa Elisabetta a Quesnoy con un gruppo di monache. Successivamente tutte si incontrano nel loro palazzo di Valenciennes. Anche questo rifugio venne saccheggiato e devastato dai cittadini di Valenciennes nel maggio del 1572 in rivolta contro il Duca di Alba, feroce governatore dei Paesi Bassi Spagnoli per conto del re di Spagna, Filippo II.

Il ritorno delle suore nella loro abbazia avvenne nel 1575, ma ulteriori successive rivolte le costrinsero a rifugiarsi nuovamente a Valenciennes nel 1578, dove la badessa prese in considerazione il fatto di farne la sede definitiva.

Nel 1612 la badessa Catherine Le Moisne, riportò la comunità a Fontenelle dove, la successiva superiora Louise de Barbaize intraprese i lavori di ricostruzione. Purtroppo nel 1632 il conflitto franco-spagnolo creò nuovi disastri nella regione e anche all’abbazia, nel 1635 le religiose tornarono nuovamente a Valenciennes.
Nel 1649 l’abbazia venne saccheggiata dai francesi dopo la conquista di Condé, nel 1656 la città di Valenciennes venne conquistata e saccheggiata, anche l’abbazia di Fontenelle venne pesantemente devastata: il 16 luglio l’armata spagnola, comandata da Don Giovanni d’Austria e dal principe di Condé costrinsero i francesi a ritirarsi, i nuovi vincitori, che avevano preso quartiere a Trith e a Maing, continuarono il saccheggio di quel che era rimasto.

Nel periodo successivo si ripresero i lavori di ricostruzione. Con il trattato di Nimega del 1678 Luigi XIV ebbe i territori di Valenciennes, sarà lui a nominare direttamente le badesse di Fontenelle, la prima delle quali fu Anne Dufrêne, che continuò i lavori di restauro, interrotti però dall’arrivo dei rivoluzionari francesi il 24 settembre 1791: l’abbazia venne soppressa e alienata a privati, infine incendiata durante l’ulteriore assedio di Valenciennes del 1793.

Nel 1834 le rovine dell’abbazia vennero utilizzate come cava di pietra, dei prestigiosi edifici resterà ben poco: quello attualmente visibile è stato riscoperto nell’aprile del 1977 grazie alla realizzazione di un canale di scarico delle acque della Schelda (Escaut, in francese), dando origine all’attuale parco archeologico. Durante gli scavi, condotti da Vincent Maliet et Philippe Beaussart, venne ritrovato il sepolcro di Jeanne de Valois, oggi le spoglie della contessa riposano nel transetto destro della chiesa di Maing, dove furono re-inumate il 7 settembre 2001.

Lo stemma dell’abbazia è costituito da uno scudo a losanga, caratteristico dei monasteri femminili, d’azzurro seminato di gigli d’oro; se ne vede una riproduzione nel blasonario del duca di Croÿ, e probabilmente è lo stesso di Jeanne de Valois. Allo stemma è associato il motto: FONTENELLE CUM VIRTUTE NOMEN.

Attualmente la Brasserie Duyck di Jenlain produce una birra, nello stile francese della “bière de garde”, denominata “Abbaye de Fontenelle” (da distinguersi da quella di “Saint Wandrille”) con un titolo alcoolico del 6,6 %.