Aldersbach
Maria Himmelfahrt Kloster von Aldersbach
(Monastero della Beata Vergine Maria Assunta di Aldersbach) – Monaci Cistercensi
All’epoca del vescovo Engelmar di Passau (875-899) nella Vilstal, presso la chiesa di San Pietro del villaggio di Aldarespah, risalente al 735, venne creato un piccolo eremo.
Nel 1120 vi venne fondato un monastero di canonici agostiniani, per iniziativa della nobiltà locale, subito dopo il vescovo Ottone I di Bamberg la prese sotto la sua protezione, come già per i vicini monasteri di Asbach e Osterhofen.
Dal 2 luglio 1146 la comunità adottò la regola cistercense, chiamando alcuni monaci guidati dall’abate Sigfried dell’abbazia di Ebrach, nell’Alta Franconia, che ricostruirono gli edifici del monastero dandogli la nuova dedicazione alla Beata Vergine Maria Assunta (Maria Himmelfahrt) Come “figlia” di Ebrach, fondata nel 1127, anche l’abbazia di Alderbach si inserì nella linea di quella do Morimond in Borgogna.
Ebbe un importante Scriptorium, che nel XIII e XIV produsse opere di notevole valore, come pure la locale bottega di oreficeria religiosa.
Nel 1361 rischiò il fallimento a causa della gestione economica incauta dell’abate del tempo, impiegherà quasi un secolo per riprendersi.
Segnato dal periodo della Riforma luterana divenne un baluardo della Controriforma cattolica alla metà del XVI secolo.
Nel XVIII secolo fiorì una importante scuola monastica, specializzata in filosofia e teologia, fondata dall’abate don Malachias Niederhofer (1669-1683), ma l’abbazia ebbe anche una rinomata scuola musicale, molti degli abati furono compositori e musicisti, con una formidabile orchestra.
Il 21 marzo 1803 l’abate don Urban Tremel (1797-1803) dovette assistere impotente alla soppressione della sua abbazia, la comunità di 42 monaci venne dispersa da un giorno all’altro e i beni nazionalizzati dal Governo Bavarese, l’abate morirà pochi mesi dopo.
Le enormi proprietà terriere, con stagni ricchi di pesce, i fondi agricoli, le foreste e tutti i mobili che appartenevano al monastero furono messi all’asta. L’importante biblioteca di oltre 40.000 volumi venne smembrata, la gran parte inviata alla biblioteca elettorale. Oggi il grande fondo con preziosi incunaboli e stampe rare è conservato alla Biblioteca di Stato Bavarese di Monaco (libri contabili e archivi sono oggi all’Archivio di Stato), molte opere, tra le quali preziose stampe del XVIII secolo, finirono alla Biblioteca Universitaria di Landshut (oggi parte della Biblioteca Universitaria di Monaco) e alla Scuola Superiore di Straubing.
La bella chiesa ristrutturata dai fratelli architetti Cosmas Damian Asam e Egid Quirin Asam nel 1755, sotto l’abbaziato degli abati Theobald I e Theobald II, rischiò di essere demolita, ma la protesta dei cittadini la fece risparmiare e trasformare più tardi nella chiesa parrocchiale del Comune di Aldersbach, costituito nel 1806.
Nel 1811 il barone Johann Christoph von Aretin, acquistò gran parte dell’edificio e continuò la produzione di birra del monastero.
Nell’ex monastero venne creata una fabbrica di fertilizzanti fino al 1930, quando vi venne aperta una scuola materna da parte delle suore francescane di Mallersdorf, durante la Seconda Guerra mondiale servì da Ospedale Militare.
Dal 1983 la società Förderkreis Kloster Aldersbach eV, grazie al sostegno dell’Ufficio di Stato Bavarese per la Conservazione Storica (Bayerische Landesamt für Denkmalpflege,BLfD), sono iniziati i lavori di restauro.
Il 20 maggio 2007 è stata riaperta al pubblico, che può visitare quanto rimasto degli antichi edifici, con la maestosa “Fürstensaal” o “Salomonsaal” (Sala di Salomone), che prende nome dagli affreschi con scene della vita del saggio re israelita, e la “Modlersäle” (ex sala da pranzo dell’abate), con i magnifici stucchi di Johann Baptist Modler, l’ex biblioteca (con affreschi di Matthew Guenther, allievo degli Asam). Parte degli edifici ospita la casa parrocchiale, un ristorante e un centro di formazione, la scuola materna e gli uffici del Municipio.
Nel 1990 ci fu un coraggioso tentativo di ripopolare l’abbazia con una comunità cistercense, padre Stephan Holzhauser proveniente dall’abbazia austriaca di Zwettl ed un compagno provarono a vivere ad Aldersbach, ma l’opera pionieristica non ebbe successo, padre Holzhauser, divenne quindi il primo superiore di una Comunità di Oblati, fondata nel 1993 e ancora in fase sperimentale, laici che si sforzano, secondo le loro capacità senza pronunciare i voti monastici, di vivere il Vangelo secondo i dettami del Concilio Vaticano II e le Costituzioni dell’Ordine Cistercense.
Poco dopo la soppressione del monastero, nel 1804, un mastro birraio di Passau acquistò la fabbrica di birra del monastero, documentata fin dal 1268, dal 1811 con l’acquisto dei Von Aretin è continuata la produzione, tutt’ora florida e nelle mani dei discendenti del barone. L’antico refettorio oggi funge da salone delle feste della birreria Brauerei Aldersbach, di proprietà della famiglia dei von Aretin.
Dal 29 aprile al 30 ottobre 2016 vi si è tenuta la manifestazione “Birra in Baviera”, in occasione del 500° anniversario della promulgazione del “Reinheitsgebot”.
Oggi la birra “Aldersbacher Kloster” è prodotta in due principali tipologie, le “Weisse” (bianche):
– Aldersbacher Kloster Weisse Hell, Alc. 5,5 % vol.
– Aldersbacher Kloster Weisse Dunkel, Alc. 5,1 % vol.
– Aldersbacher Kloster Weisse Spezial, Alc. 5,2 % vol.
– Aldersbacher Kloster Weisse Leicht, Alc. 3,1% vol
– Aldersbacher Kloster Weisse Alkoholfrei, analcolica, Alc. 0,4 % vol.
–
E le “Hell”:
– Aldersbacher Klosterhell, Alc. 5,1 % vol.
– Aldersbacher Urhell, Alc. 5,1 % vol.
– Aldersbacher Festbier, speciale, Alc. 6,0 % vol.
– Aldersbacher Ursprung, Alc. 5,6 % vol.
– Aldersbacher Leicht, Alc. 3,0 % vol.
– Aldersbacher Radler, aromatizzata al limone,Alc. 2,5% vol.
– Aldersbacher Alkoholfrei, Alc. 0,4 % vol.
Lo stemma dell’abbazia è noto dal 1444, e mostra uno scudo “In Silber auf grunen Dreiberg stehend eine gestürzte eingeschweifte rote Spitze”, (“d’argento, al monte di tre cime di verde movente dalla punta, sostenente una punta rovesciata”).
Da questo deriva anche lo stemma del Comune di Aldersbach, adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale del 1968 e approvato con Risoluzione Ministeriale del 6 settembre 1968, che ha inserito nella punta il riccio di un pastorale abbaziale, ad insicare l’antico legame con i prelati dell’abbazia, lo stemma comunale di blasona quindi:“In Silber auf rotem Dreiberg stehend eine gestürzte eingeschweifte rote Spitze darin die goldene Krümme eines Abstabes” (“d’argento, al monte di tre cime di rosso movente dalla punta, sostenente una punta rovesciata dello sesso, caricata da un riccio di pastorale abbaziale d’oro”).