San Quirico di Valleriana
Zona Municipale
San Quirico di Valleriana
Storia e informazioni sullo stemma
Il castello di San Quirico, uno dei più cospicui della valle, già in antico era incrementato del toponimo de Valdriana, ma non è chiaro come mai la vallata dei due torrenti Pescia avesse questo appellativo, l’ipotesi più affascinante tra quelle disponibili, è che in antico vi fosse stanziata una comunità di longobardi ariani. La località era compresa nella “vicarìa” lucchese di Valleriana, come riportato dallo statuto del 1308, documento che riflette sicuramente una situazione preesistente. Nel corso del tre e quattrocento subì ripetuti passaggi di proprietà con Firenze e, al termine della guerra tra le due città, nel 1437, rimase nel dominio di Lucca come comune autonomo fino alla sua dissoluzione operata dai giacobini all’inizio del XIX secolo. Rimase quindi aggregato a Villa Basilica fino al 1980, quando divenne frazione del comune di Pescia.
Lo statuto di San Quirico del 1612 riporta, fatto assai raro, la descrizione dello stemma: un lupo «del suo colore in campo bianco» e come tale lo ritroviamo riprodotto su una lastra litica erratica, probabilmente del secolo precedente, oggi emblema della locale proloco.
Il documento omette l’aquila imperiale presente, invece, sul sigillo trecentesco del comune, e vi appare, forse, in ottemperanza di un decreto che si vuole attribuito all’imperatore Carlo IV che impose il segno imperiale sulle insegne lucchesi per aver liberato la città dal giogo pisano. La figura del lupo ricorre, seppure non frequentemente, nelle insegne delle località che ebbero a che fare con questo predatore nostrano, responsabile di stragi di capi di bestiame e, pertanto, oggetto di una caccia senza quartiere che ne ha progressivamente ridotto la presenza fino a farlo scomparire per circa un secolo dal suo ambiente di elezione, nel nostro caso, i boschi alle falde degli Appennini.
Infatti, nell’estimo della comunità del 1777 il lupo diviene un docile cane e l’aquila, anch’essa resa con tratti realistici, si posa sul bordo del capo ampliato fino ad occupare la metà dello scudo. Tali alterazioni indicano che ormai si era completamente perso il significato di questi segni a confermare che gli stemmi di queste piccole comunità rurali avevano un uso saltuario e, pertanto, soggetti più facilmente a inevitabili variazioni arbitrarie.
Nota di Vieri Favini
Bibliografia:
Lucca, archivio di Stato
Villa Basilica, archivio Comunale
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

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