Città di Blonay-Saint-Légier – (VD)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Blonay-Saint-Légier è un comune del Cantone di Vaud, nel distretto Riviera-Pays d’Enhaut, nato dalla convenzione di fusione tra i territori di Blonay e di Saint-Légier-La Chiésaz del 27 settembre 2020, entrata in vigore il 1 gennaio 2022.

 

Lo stemma del nuovo comune è stato realizzato da Olivier Delacrétaz, grafico e araldista, è rappresenta la fusione dei due territori e unisce i due elementi degli stemmi precedenti.

Si blasona: “De gueules à deux coeurs de sinople bordés d’or, évidés, entrelacés et l’un versé” (Di rosso a due cuori di verde bordati d’oro, vuotati, intrecciati, uno dei quali rivoltato).

 

Blonay

 

È documentata dal 1228, quando era una parrocchia della diocesi di Losanna, nella località la famiglia feudale che prenderà l’agnome di De Blonay che fece costruire un castello nel 1175. Gli abitanti ebbero dalla signoria la concessione di una relativa autonomia amministrativa nel XV secolo e l’affrancamento collettivo nel 1518 dalla signoria di Hauteville.

 

Lo stemma proprio di Blonay si blasona: “D’or à deux cœurs de gueules évidés, entrelacés et l’un versé” (D’oro a due cuori di rosso vuotati e intrecciati, uno dei quali rivoltato).

 

Si basa su un sigillo comunale del XV secolo: nel 1478, infatti, durante la Guerra di Borgogna, i Bernesi chiesero una taglia per evitare il saccheggio del castello; Georges I De Blonay, già debitore di una grossa somma all’abate di Hautcrêt non era in grado di pagare, furono allora i magistrati “comunali” a versare la somma. Questo episodio è all’origine dei due cuori intrecciati, simbolizzanti i buoni intenti tra la famiglia baronale e i cittadini (secondo Jean-Pierre Chapuisat, archivista cantonale). La più antica menzione dei due cuori è però del 1746 in un atto notarile autenticato col sigillo di cera impresso con questa figurazione.

I colori sono stati variabili fino al 1920, quando il disegnatore Reymond di Vevey progettò di disegnare gli stemmi di un Armorial pubblicato l’anno successivo, adottando il cromatismo in uso dal 1903.  Contestualmente venne stabilita anche una bandiera comunale “Le drapeau portera coupé horizontalement jaune en haut, rouge en bas.” (… troncato orizzontalmente giallo in alto, rosso in basso).

 

 

Saint-Légier-La Chiésaz

 

Villaggio contiguo a Blonay, posto sul fianco dei monti Pléiades, sopra la città di Vevey.

 

Prende nome dalla antica chiesa scomparsa dedicata a Saint Leodegradus (Saint Léger), vescovo di Autun e martire del VII secolo, e dalla “casa” (da “Tzisa”, pronuciato “Chièze” nel patois locale), col significato di “possedimento rurale”, dove sorge la cappella di Notre-Dame de La Chiésaz, oggi tempio riformato, risalente al 1228 e edificata dai cistercensi.

 

La baronia di Saint Leger- La Chiésaz venne eretta dai conti di Savoia dopo averne ottenuto il possesso il 7 giugno 1300.

 

Conquistata dai bernesi, la baronia cambiò spesso di mano: dai baroni di Blonay, pervenne a Pierre-Philippe Cannac ultimo signore di Hauteville (che comprendeva Blonay e Saint-Léger) dal 1760 al 1798.

 

Il 24 aprile 1799 la Municipalità di Saint-Léger tenne la sua prima seduta, presieduta dal primo “syndic” Jean Daniel Antoine Guex.

 

Lo stemma della località si blasona: “De gueules à la croix tréflée de sinople bordée d’or” (Di rosso alla croce trifogliata di verde bordata d’oro”).

 

Gli smalti sono quelli dello stemma di Pierre-Philippe Cannac, mentre la croce è quella di San Maurizio, che figura sul fonte battesimale trovato ad Hauteville e posto nella chiesa di La Chiésaz. L’abate di Saint Maurice d’Agaune fu l’antico signore feudale del territorio di Hauteville, che controllava anche Blonay e Saint-Léger.

 

Lo stemma fu in uso, durante l’Ancien Régime, in diverse varianti: nel sigillo comunale della fine del XVIII secolo la croce è piana, richiamante quella dei Savoia, la versione in uso deriva da una versione del XIX secolo su una insegna d’albergo, dove la croce è semplicemente trifogliata, che è quella propriamente detta “di San Maurizio”. La bordura d’oro è menzionata nel 1798, ma omessa in seguito, è stata ristabilita definitivamente nel 1928.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’oro a due cuori di rosso vuotati e intrecciati, uno dei quali rivoltato”.

Oggetti dello stemma:
cuore
Attributi araldici:
intrecciato, rivoltato, vuotato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di rosso e di verde al capo di rosso alla croce trifogliata di verde bordata di oro”.

Colori del gonfalone: rosso, verde

LEGENDA

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