San Giovanni a Teduccio


Zona Municipale

San Giovanni a Teduccio

Napoli

Storia e informazioni sullo stemma

Il toponimo di San Giovanni a Teduccio deriva da storie diverse e separate tra loro.

Secondo alcuni storici presso la contrada Pazzigno vi era la villa di Theodosia, figlia di Teodosio, il grande imperatore romano; infatti, nel corso di alcuni scavi condotti nel rione Pazzigno fu scoperto un complesso architettonico di età tardo imperiale appartenente a Teodosia. In questo complesso fu ritrovata anche una pietra miliare, risalente forse al IV secolo d.C., che serviva per segnare il quarto miglio da Napoli. Su questa pietra è riportata la scritta “DDDNNNASSS BALENTINIANO TIUDOSIO ET ARCADIO BONO REIPUBCE NATE”.

Forse questa è solo una leggenda, ma secondo alcuni studiosi, nel 390, Theodosia innalzò nella sua villa una colonna in onore degli imperatori Valentiniano, di suo padre Teodosio e del figlio di quest’ultimo Arcadio. Intorno a questa colonna si sarebbero svolte grandi feste, a cui erano solite partecipare le più importanti famiglie di Napoli e dintorni. Per la notorietà della villa, della colonna e dei festini ivi celebrati col tempo si prese l’abitudine di appellare tutta la zona “ad Theodociam”, facendo così riferimento alla villa di Teodosia, termine che col tempo si sarebbe poi trasformato in Teduccio. Ora quella colonna è custodita presso la chiesa di San Giovanni Battista.

La tradizione poi racconta che nel VI sec. d. C. alcuni pescatori, venuti presso la spiaggia di Vigliena, nel tirare la rete avvertirono un peso insolito. Dopo molta fatica emerse dal fondo una statua di marmo raffigurante San Giovanni Battista. Gli uomini la deposero nella barca e si accinsero a vogare verso Pietra Bianca (Leucopetra). Giunti però all’altezza dov’è l’attuale parrocchia centrale, per quanto dessero di remi la barca stentava a muoversi. Tornati a riva la cedettero ad alcuni popolani che erano sulla spiaggia, i quali presa la statua, che ad essi sembrò invece leggerissima, la trasportarono verso terra, edificando poi un’edicola dedicata al santo, che iniziò ben presto ad essere oggetto di forte devozione. Da qui tutta la contrada, col tempo, prese il nome di S. Giovanni a Theodocia, termine che, col passare del tempo e il susseguirsi di lingue e dialetti, divenne l’attuale San Giovanni a Teduccio.

La zona di San Giovanni a Teduccio è stata aggregata alla città di Napoli sotto il fascismo, mentre sino al 1925  era un comune autonomo, sorto sulla antica Via delle Calabrie.

Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

«Di verde, a tre corone ducali d’oro, poste due sopra ed una sotto»

NOTE

Stemma concesso in sostituizione dello stemma precedente.

ATTRIBUTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Lo stemma è stato concesso nel 1813 e sostituito nel 1877.

Questo stemma portava, oltre alle tre corone, anche tre monti e una riviera.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    17 Maggio 1877