Comune di Saint-Dié-des-Vosges – (88)
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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il toponimo riprende quello del Capitolo di Saint-Dié, della città dai duchi di Lorena nel 1225,e formata dall’unione delle tre contrade di Marzelay, Le Villé, La Pêcherie), che conservano tutt’oggi una forte individualità e posto sotto il controllo del Capitolo della collegiata dedicata a Saint-Dié. Questa fu, all’origine, un monastero fondato da Déodat (o Dieudonné, discepolo di San Colombano, detto localmente Dié) alla confluenza della Meurthe e della Robache, in un luogo detto Val de Galilée.
Alla sua morte saint Dié venne canonizzato e il suo nome venne adottato dal monastero che divenne un importante centro culturale1 e dal borgo che si sviluppò intorno, fino a diventare una importante città, che il duca Ferry III circondò di mura. I duchi di Lorena suddivisero il territorio in due “banati”: quello di Saint-Dié e quello di Duc.
Nel 1766 venne unita alla Francia, con tutto il Ducato di Lorena, divenendo il 21 giugno 1777 sede episcopale (distaccandone il territorio da Toul) con bolla di papa Pio VI (il primo vescovo fu il conte Chaumont de la Galaisière, consacrato il 21 settembre 1777).
Durante il periodo rivoluzionario le venne imposto il nome di Ormont, e le fu unito il territorio del soppresso comune di Robache.
La chiesa collegiale (poi cattedrale) aveva una sua propria arme: “d’oro, alla banda d’azzurro, caricata da tre rose d’argento” derivato dal sigillo del Gran Prevosto della collegiata del XIII secolo2, che mostrava la figura di saint-Dié tenente nella mano sinistra il libro e nella destra un ramo di palma, appoggiati sul petto, al di sopra della spalla sinistra era rappresentata una stella e al di sopra di quella destra una rosa. Il controsigillo mostrava una sola grande rosa a sei foglie.
Lo stemma attuale della città deriva da quello dell’antico Banato ducale di Saint-Dié, adottato nel 1608, si blasona: “D’azur à la croix de Lorraine d’or côtoyée des lettres capitales du même S à dextre et D à senestre, le tout lié et entrelacé d’un ruban de gueules” (D’azzurro, alla croce di Lorena [alias patriarcale] d’oro, accantonata dalle lettere capitali dello stesso S a destra e D a sinistra, il tutto legato e intrecciato da un nastro di rosso”.
Nelle illustrazioni auliche lo stemma è accollato ad una serto di alloro e quercia, dal quale pendono le decorazioni: della Légion d’honneur (concessa il 28/02/1949); della Croix de guerre 1914-1918 e della Croix de guerre 1939-1945 (con palma).
Secondo lo storico Malte-Brun, come pubblicato su la France illustrée – vol. V del 1884, Saint-Dié possedeva anche un altro stemma, che si blasonava: “d’azur, à une tour crénelée d’or, sommée de trois tourillons du même” (D’azzurro, alla torre merlata d’oro, torricellata di tre dello stesso).
Attualmente la città usa anche un logo di tipo commerciale

Dove il verde simboleggia il contesto boscoso della regione, il rosa la pietra con la quale sono state costruiti i principali edifici della città e il blu richiama il fiume Meurthe, che attraversa la città.
È gemellata con Cattolica (Rimini) dal 1997.
Nota e disegni di Massimo Ghirardi
(1): un canonico di Saint-Dié, Gauthier Lud, scrisse e dette alle stampe una “Cosmographia Introductio” dove, per la prima volta, figura la parola America. Per questa ragione Saint-Dié è detta la “marraine de l’Amérique” (madrina d’America).
(2): in seguito adottato dal vicino Comune di Nonzeville.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro, alla croce di Lorena [alias patriarcale] d’oro, accantonata dalle lettere capitali dello stesso S a destra e D a sinistra, il tutto legato e intrecciato da un nastro di rosso”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune