Zibello
Reperti archeologici testimoniano l’esistenza in loco di un insediamento d’epoca preromana.
Nel Medioevo fu soggetta al potente Comune di Cremona.
Dal IX secolo e almeno fino a tutto il XIV il centro principale del territorio fu il castello di PIEVE ALTAVILLA (l’attuale Pieve Ottoville, il cui insolito toponimo è un errato “ripristino” in italiano della traduzione francese del periodo napoleonico di HAUTEVILLE).
Pieve fu infeudata, tra X e XI secolo, dal Vescovo di Cremona, alla famiglia di origine bergamasca dei da Bariano e successivamente a quella dei da Sommo (poi Sommi).
Il feudo raggiunse il massimo della sua potenza nella prima metà del secolo XIV, quando Gregorio Sommi si fece riconoscere dal Comune di Cremona nel 1330 il diritto di controllò della sponda destra del Po dal Taro all’Arda.
Re Giovanni di Boemia ordinò la distruzione del castello di Pieve. Da quel momento ebbe inizio il suo rapido declino.
Nel 1249 Zibello passò al marchese Uberto Pallavicino detto “il Grande”.
Nel 1499 tutto l’antico “Oltrepò Cremonese”, di cui anche Zibello faceva parte, passò sotto il controllo di Parma; continuando invece a dipendere da Cremona sotto l’aspetto religioso fino al passaggio alla nuova Diocesi di Fidenza nel XVII sec.
In epoca napoleonica, divenne Mairie e capoluogo di Cantone, ma il suo territorio comunale fu ridotto a quello intorno al capoluogo, con la sola frazione di Pieveottoville.
Il Comune di Zibello aveva un suo stemma, concesso con D.P.R. 16 aprile 1953, che si blasonava: “D’argento all’aquila bicipite di nero, coronata d’oro, caricata in petto da uno scudetto scaccato d’argento e di rosso di 12 punti” e che riprendeva, con alcune lievi variazioni (soprattutto nella disposizione dello scudetto “scaccato”), lo stemma principesco dei Pallavicino (dei quali lo stemma originario era: “Scaccato di 5 punti di rosso equipollenti a 4 d’argento col capo d’oro all’aquila coronata spiegata di nero”).
(1): Sebbene siano esistite versioni in uso dello stemma con lo scaccato argento/nero (come nello Stemmario Ufficiale della Regione Emilia-Romagna), la versione con i colori argento/rosso è la più corretta storicamente, in questa forma è anche riportato sul gonfalone dell’ex Comune di Polesine Parmense.
Nota di Massimo Ghirardi e Alessandro Savorelli
Si ringrazia Davide Maestri, già sindaco di Polesine Parmense, per la gentile collaborazione
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997 (prima edizione 1990).
AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Stemma Ufficiale
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Profilo araldico
“D’argento all’aquila bicipite di nero, coronata d’oro, caricata in petto da uno scudetto scaccato d’argento e di rosso di 12 punti”
argento
Oggetti dello stemma:
aquila bicipite, punto, scudetto
Pezze onorevoli dello scudo:
caricato in petto, coronato, scaccato
“Drappo di bianco bordato di rosso…”
LEGENDA
- stemma
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- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune