Ramiseto


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Ramiseto

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Ramiseto

Eretto in Comune autonomo nel 1859 con denominazione di PIEVE SAN VINCENZO, la sede comunale venne trasferita, con Regio Decreto del 13 gennaio 1866, nella località di Ramiseto, alla quale fu assegnata anche la frazione di NIGONE (già del Comune di Castelnuovo ne’Monti) e nel 1873 assumerà la denominazione attuale riprendendo quella della località che fu sede del Municipio.

Fino al XIX secolo era compreso nella Podesteria di VAIRO con le località di: Montedello, Camporella, Palanzano, Succiso e Montemiscoso, soggette alla signoria del Comune di Reggio Emilia prima, poi dei conti Terzi e dei Vallisneri.

Fece parte delle cosiddette VALLI DEI CAVALIERI (riprese poi con le iniziali V e C nell’antico stemma comunale), un vasto comprensorio montuoso che riuniva diverse valli trasversali a quella dell’Enza e del Cedra, che prende nome dai Cavalieri d’Altopascio che, nel 1100, si insediarono nell’antica abbazia di Linari, presso il passo appenninico del Lagastrello, che ebbero in successione dai benedettini insieme all’attiguo Ospizio per i viandanti. In seguito il territorio fu soggetto al Comune di Parma che nominava un “Commissario” delle Valli che aveva la sua sede in Palanzano.

Nel 1844 i Ducati di Parma e di Modena stipularono una convenzione (entrata in vigore nel 1848) che stabiliva il corso dell’Enza come confine tra i due Stati; trovandosi alcune delle località citate sulla riva destra furono quindi aggregate al Ducato Estense di Modena e Reggio (Palanzano rimase al Ducato di Parma) ed erette in Comuni autonomi.

Stemma concesso con Decreto del Presidente della Repubblica dell’11 ottobre 1966: “D’oro alla testa di cavallo bajo accompagnata nel canton sinistro alto da due rami di faggio e di quercia al naturale posti in decusse. Il tutto abbassato di un capo d’azurro a due montagne al naturale, caricato delle lettere maiuscole d’oro V a destra e C a sinistra”.

Il nuovo Comune, in via provvisoria, usa uno stemma con uno scudo inquartato che unisce i quattro emblemi precedenti, con una piccola variazione: i cavalli del quarto di Collagna sono stati sostituiti da ovini (in particolare un agnello e una pecora) in ossequio alle versioni antiche del sigillo.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’oro alla testa di cavallo bajo accompagnata nel canton sinistro alto da due rami di faggio e di quercia al naturale posti in decusse. Il tutto abbassato di un capo d’azzurro a due montagne al naturale, caricato delle lettere maiuscole d’oro V a destra e C a sinistra”.

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo troncato di giallo e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, giallo
Partizioni del gonfalone: troncato

LEGENDA

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