Pecorara


Zona Municipale

Pecorara

Alta Val Tidone
Informazioni

Pecorara

Lo stesso nome del Comune testimonia la sua origine “rurale”, derivando il proprio nome da “pecora” e intendendo una zona dove era molto diffuso l’allevamento di ovini. La stessa conformazione di “comune sparso” costituito da bel 12 frazioni restituisce quasi un simbolico “gregge” di borgate. Il territorio di Pecorara si trova su una collina a dominio della valle del Tidoncello, dove probabilmente erano intensi allevamenti di ovini già in epoca remota. Fu una dipendenza dell’abbazia di Bobbio, i cui abati (e, in seguito, vescovi) avevano qui una grangia ancora documentata nell’883. Il feudo fu dei Malaspina nel X secolo, che costruirono il castello, ora scomparso, che sorgeva nella località di Pecorara Vecchia, dove rimase in piedi solo la cappella di San Giorgio, divenuta chiesa parrocchiale, distrutta da una frana nel XVII secolo e ricostruita più a valle, tra il 1792 e il 1797, nella località Ca’del Moro (forse per la presenza di alberi di gelso), dove sorge l’attuale sede municipale.

Passato sotto il dominio del Comune di Piacenza ebbe nel XII secolo come signori una famiglia del luogo, che prese l’agnome Da Pecorara1.

Scomparsi i Da Pecorara il feudo fu dei Landi a partire dal 1263 e nel XIV secolo affidato al veronese Jacopo dal Verme (1350-1409) che governava in nome di Gian Galeazzo Visconti duca di Milano un vasto territorio disomogeneo detto “Stato Vermesco” che arriverà a comprendere, oltre la contea di Bobbio, i territori di Voghera, Pianello (Val Tidone), Castel San Giovanni nonché la Valsassina.

Pecorara fu per lungo tempo posto di confine tra il Ducato di Parma e Piacenza e il Regno di Sardegna.

Lo stemma simboleggia la posizione del comune, e il ruolo che ebbe di controllo della via che conduceva dalla Val Tidone alla Val Trebbia, dov’era Bobbio, si blasona: Di rosso al leone d’oro, coronato dello stesso, poggiato sulla cima di un monte al naturale”.

(1): Sembra priva di fondamento la notizia che lo stemma sarebbe ripreso da quello della famiglia Da Pecorara, alla quale appartenne anche il cardinale Jacopo Da Pecorara (1170-1244), che era entrato nell’Ordine Cistercense, poi vescovo di Palestrina e ambasciatore di papa Gregorio IX presso Federico II

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso al leone d’oro, coronato dello stesso, poggiato sulla cima di un monte di verde. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
cima, leone, monte
Attributi araldici:
coronato, poggiato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

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