Mirabello


Zona Municipale

Mirabello

Terre del Reno
Informazioni

MIRABELLO

 

Mirabello (letteralmente “da dove si ha una bella veduta”: belvedere) è un comune nato ufficialmente il 1° agosto 1959 distaccandosi da Sant’Agostino1, in una zona precedentemente nota come “Sant’Agostino di Sotto” o “Sant’Agostino delle Paludi” .

Il territorio si trova nel paleo-alveo del Reno, in antico amministrato attraverso l’istituto della “Partecipanza Agraria” che prevedeva la rotazione periodica degli appezzamenti di terreno bonificato dalla palude tra le varie famiglie, organizzazione giuridica riconosciuta dai Canossa e dagli abati di Nonatola, i principali feudatari tra XI e XII secolo.

In seguito il territorio venne ulteriormente risanato con la canalizzazione dei corsi d’acqua e suddiviso tra diverse famiglie nobili: i Malvezzi, i Ruini (che nel XVIII secolo cederanno parte dei loro domini al cardinale Pompeo Aldrovandi) e i Prosperi. A quest’ultima famiglia comitale si deve l’origine dell’abitato che, secondo la leggenda, prese nomedall’esclamazione “Mira quanto è bello”, pronunciata dalla contessa Matilde di Canossa durante una visita nella zona di fronte ad un lungo filare di pioppi, che conduceva fino alla località di Casumaro. 

Il nome “Mirabello” è documentato però per la prima volta in una lettera del cardinal Giacomo Ammannati Piccolomini detto “il Papiense” (perché vescovo di Pavia), Legato di Bologna,  del 4 gennaio 1509 indirizzata a tal Dorotea, di Bologna, alla quale il prelato chiedeva il permesso di costruire un piccolo laboratorio sul canale Naviglio, derivato dal fiume Reno.

Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica del 13 maggio 1971, è rappresentato, su sfondo azzurro, il viale di pioppi della leggenda matildica. Mentre, sotto lo scudo, è riportato il motto OVRARE IN CONCORDIA (“operare in concordia”). Si blasona: “D’azzurro a un viale al naturale alberato di due filari di pioppi di verde. Sotto lo scudo, su lista d’azzurro con le estremità bifide, il motto OVRARE IN CONCORDIA”.

(1): Dal 1797 al 1805 Mirabello fu unito al Comune di Burana. Dal 1805 al 1816 Mirabello fu unito al Comune di Poggio Renatico. Dal 1816 al 1859 Mirabello tornò a essere unito al Comune di S. Agostino (Legazione di Bologna). Dal 1859 al 1959 è rimasto frazione del Comune di S. Agostino, compreso nel territorio di Ferrara. 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione

 

 

Bibliografia:

 

Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna/IBACN, 2003 – GLI STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA. Compositori, Bologna, pp. 353-358-451.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Patrizia Pasqualini

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro a un viale al naturale alberato di due filari di pioppi di verde. Sotto lo scudo, su lista d’azzurro con le estremità bifide, il motto “Ovrare in concordia”.

Colori dello scudo:
campo di cielo
Oggetti dello stemma:
filare, pioppo, viale
Attributi araldici:
alberato

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    13 Maggio 1971