Malamocco
Metamauco era il porto della città di Padova, alla quale era collegato direttamente, essendo allora alla foca del Brenta (Medoacus Major) e vicino alla Via Popilia per Aquileja.
Vi si rifugiarono i cittadini di Cittanova (l’attuale Eraclea) nel 741 per sfuggire alle incursioni dei Longobardi, sulla parte meridionale dell’isola del Lido, divenne un porto importante; dà anche il nome ad una delle Bocche di Porto posta alcuni chilometri più a sud del paese, presso Alberoni, uno dei principali accessi alla laguna e allo scalo di Marghera.
Nel VII secolo divenne sede vescovile e addirittura capitale del Ducato di Venezia tra l’VIII e il IX secolo.
In seguito agli attacchi dei Franchi, guidati da Pipino, nell’810 il doge Angelo Partecipazio, decise di trasferire il governo nella zona più sicura intorno all’isolotto di Rialto.
Tra il 1107 e il 1110 anche la sede della Diocesi fu trasferita a Chioggia
Il Comune fu istituito dall’Amministrazione francese nel 1808, come sede comunale dell’isola del Lido (della quale era il centro più popoloso) fu soppresso nel 1883 e inglobato nel Comune di Venezia.
Lo stemma con la croce rossa in campo d’argento che ricorda lo storico legame con Padova, è ispirato a quello rappresentato nel “Codice 51” conservato presso il Museo Correr di Venezia e alla scultura posta sulla facciata del Palazzo Pretorio di Malamocco, già sede del Municipio e antica sede del Podestà (detto anche “Pretore”) della Serenissima Repubblica di Venezia e oggi sede distaccata della Municipalità di Lido-Pellestrina (con sede al Lido). Abitualmente è rappresentato entro uno scudo mistilineo e caricato su di una pelle di cervo aperta.
Nota di Massimo Ghirardi
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune