Monaco


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Informazioni

Il Principato di Monaco (Principauté de Monaco in francese, Principatu de Múnegu in monegasco) è, formalmente, una città-stato del cui territorio si ha notizia in un diploma dell’imperatore Federico Barbarossa, che nel 1162 concede ai mercanti genovesi di servirsi del territorio monegasco per il loro commercio. Nel 1215 a guardia del porto alcuni di loro, appartenenti alla fazione ghibellina (filo imperiale) edificarono il primo nucleo di quella che diverrà la fortezza sulla Rocca, l’attuale Palazzo dei Principi. Nella notte dell’8 gennaio 1297 il guelfo genovese Francesco Grimaldi, detto “Malizia” si impadronì del castello con uno stratagemma: introducendosi con i suoi uomini nella fortezza travestiti da francescani e al momento opportuno, con l’aiuto del cugino Ranieri I, signore di Cagnes, ne assunse il controllo con il titolo di signore, a quell’episodio si fa risalire per convenzione l’indipendenza del piccolo stato.

Francesco era figlio di Guglielmo, della casata genovese dei Grimaldi e di tale Giacoba. La famiglia prendeva nome dall’avo Grimaldo I, che era stato console della Repubblica di Genova nel 1162, nel 1170 e 1184.

L’episodio è ricordato nello stemma monegasco, dove i due sostegni, rappresentanti due monaci armati, si ritiene alludano a questo avvenimento. Il fratello e successore di Guglielmo mantenne la città per altri quattro anni, ma venne poi espulso. Sposatosi nel 1295 con Aurelia del Carretto, non ebbe figli e, dopo la sua morte nel 1309, gli succedette il cugino Ranieri, signore di Cagnes.

Nel 1489 il re di Francia Carlo VIII riconobbe l’autonomia del territorio monegasco, garantendone la protezione. Ma nel 1524 l’imperatore Carlo V impose il dominio spagnolo su Monaco, dopo poco però il regno di Francia tornò ad esserne garante.

Nel 1612 i Grimaldi ottennero il titolo di principi e Monaco divenne legittimamente un Principato.

La famiglia Grimaldi, con i discendenti di questo Ranieri, ha conservato la reggenza di Monaco sino ai giorni nostri.

Conteso per lungo tempo dalle signorie e regni circonvicini, fino al 1794 il territorio del Principato era più esteso di quello attuale, in quell’anno venne annesso alla Repubblica Francese. Con la Restaurazione riottenne la propria indipendenza grazie al sostegno dei Savoia e, fino alla metà del XIX secolo, comprendeva anche i comuni di Mentone (Menton) e Roccabruna (Rochebrune) che, il 20 marzo 1848 si dichiararono “città libere” e si posero sotto la protezione di re Carlo Alberto di Sardegna; il territorio del principato venne quindi ridimensionato e raggruppato sotto il solo comune di Monaco, assumendo gli attuali confini.

Col Trattato di Plombières del 1858 il territorio della Savoia, della Contea di Nizza, coi comuni anzidetti, vennero annessi alla Francia, come compenso territoriale per l’aiuto prestato nelle battaglia risorgimentali per il Regno d’Italia. Da allora il principato confina unicamente con la Francia, con la quale intrattiene stretti legami e garanzie sanciti dal Trattato di Versailles del 1919.

Dal 1911 lo Stato è una monarchia costituzionale, e venne suddiviso inizialmente in tre Comuni: Monaco Ville, Monte-Carlo e La Condamine; dal 1917 sono diventati tre quartieri, ai quali venne aggiunto il quarto di Fontvieille, tutti raccordati nell’unico Comune di Monaco.

“Già apprezzata meta turistica dall’inizio dell’Ottocento, il principato fu oggetto di grande sviluppo sotto il regno di Carlo III, che fu il primo a voler fare del principato un luogo di turismo d’élite. Egli commissionò nel 1858 la realizzazione del Grand Théâtre e dell’annesso Casinò, nonché della celebre Société des Bains de Mer, creata nel 1863 per valorizzare le belle spiagge mediterranee e il clima particolarmente mite del luogo. Nel 1868, approfittando della realizzazione della linea ferroviaria francese, Carlo III fece costruire anche una prima stazione che sorgeva nel quartiere La Rousse-Saint Roman. Fondato a seguito dell’apertura di una prima casa da gioco per risanare il bilancio statale, il nuovo Casinò divenne presto una prestigiosa attrazione che realizzò un giro d’affari di tale portata da consentire a Carlo III di optare per l’abolizione di tutte le imposte dirette. Con il Casinò nacque anche il quartiere circostante che venne intitolato alla sua memoria con il nome di Monte Carlo” (Wikipedia).

Nel 1993 il Principato di Monaco divenne membro delle Nazioni Unite e si è allineato alla politica economica e doganale della Comunità Europea, adottando l’euro come moneta corrente.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


Lo scudo, sostenuto da due monaci francescani al naturale armati, si blasona: “Losangato appuntato d’argento e di rosso”.

Note stemma


Lo stemma del Principato di Monaco, utilizzato come emblema ufficiale di Stato, è lo stemma della casa dei Grimaldi di Genova.

Inizialmente il religioso armato era solo uno, appoggiato alla parte destra dello scudo; successivamente per esigenze estetiche e di simmetria i monaci divennero due. Si ritiene, per tradizione, che le due figure alludano alla conquista di Francesco Grimaldi; dal XV secolo i principi attribuirono una simbologia cristiana al nome del principato a cui i due monaci alluderebbero in funzione “parlante” (in italiano e monegasco) come “difensori della fede”.

Lo scudo è ornato dal Gran Collare dell’Ordine di San Carlo e accompagnato da un cartiglio col motto DEO JUVANTE (“con l’aiuto di Dio”). Il tutto è racchiuso nel manto di ermellino e sormontato da una corona regale chiusa e foderata, propria delle Case Sovrane.

L’Ordine di San Carlo (o Ordine dinastico di San Carlo del principato di Monaco/Ordre de Saint Charles) venne istituito il 15 marzo 1858 dal principe Carlo III di Monaco, il quale lo dedicò al proprio santo patrono. Esso viene conferito a coloro che hanno apportato un servizio meritevole a favore del principe o del principato. La medaglia consiste in una croce di Malta smaltata di bianco bordata di rosso e d’oro, con delle sfere d’oro a ciascuna punta, dietro la quale è posta una corona d’alloro  di verde e legata d’oro. La croce è sormontata dalla corona principesca che consente l’aggancio al nastrino di sostegno. Il medaglione centrale caricato al centro della croce, al diritto è smaltato di rosso con due “C” addossate e intrecciate d’oro, il tutto circondato da una fascia smaltata di bianco che riporta in oro il motto PRINCEPS ET PATRIA (“[per il] principe e [per la] patria“); sul verso, invece, il medaglione presenta lo stemma losangato dei Grimaldi, a sua volta circondato da una fascia smaltata di bianco come al recto con in oro il motto DEO JUVANTE (“con l’aiuto di Dio”).

Nota di Massimo Ghirardi

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune