I castelli di San Marino


Il territorio della Repubblica è suddiviso in 9 municipalità, denominate (secondo l’uso medioevale) come “Castelli”, equivalenti ai Comuni italiani, ognuno dotato di stemma e bandiera legalmente concessi, graficamente “rinnovati” in epoca recente (con l’adozione del codice colori unificato della Pantone). Inizialmente la denominazione di “castello” era riservata ai quattro castelli affrancatisi dalla signoria Malatestiana di Rimini e associati a San Marino nel 1463: Fiorentino, Montegiardino, Faetano e Serravalle. A quell’ epoca risale la carica di “Capitano di Castello” nominato dal Consiglio Generale che dal 1979 è eletto democraticamente e corrisponde al “sindaco” italiano. Attualmente il Capitano di Castello è affiancato da una Giunta di Castello (nove membri per i castelli con numero di abitanti superiore ai 2000, 7 negli altri). Con legge nr.10 del 16 marzo 1925 altri territori, coincidenti con le Parrocchie, vennero erette in “Castelli”

Castello di SAN MARINO CITTA’. Riprende, con le opportune variazioni, lo stemma della Repubblica, accentuando il significato di capitale dello Stato e sede delle principali magistrature.

Castello di ACQUAVIVA. Lo stemma si riferisce al precedente toponimo del castello, MONTECERRETO, cambiato nel 1945: “D’azzurro, ai tre cerri frondosi di verde, fustati al naturale nodriti dal colle di tre cime d’oro disposte a piramide”

Castello di MONTEGIARDINO. Lo stemma allude direttamente al toponimo. Stemma: “D’azzurro, a tre rose di rosso gambate e fogliate di verde, disposte a ventaglio, moventi dalla cima di una montagna di tre vette d’oro”.

Castello di CHIESANUOVA. Il nome antico era PENNAROSSA, modificato nel 1944, che spiega la figura dello stemma adottato: “D’argento, alla penna in palo di rosso”.

Castello di DOMAGNANO . Anticamente MONTELUPO e, fino al 1944, TORRACCIA, con la variazione toponomastica lo stemma ha perso la sua connotazione “parlante”: che unisce la figura del lupo passante alla torre in rovina sulla cima di un monte .

Castello di BORGOMAGGIORE . Già MERCATALE, come attesta il nome odierno è il più grande Castello dopo la capitale, proprio ai piedi del Monte Titano, collocazione che si riflette nella figurazione dello stemma.

Castello di FAETANO. Lo stemma riprende il nome del paese, che deriva da “faggio” o più precisamente da “Bosco di Faggi”. Stemma: “D’oro, al faggio sradicato al naturale”

 

Castello di FIORENTINO. I tre fiori (araldicamente delle “rose” canine stilizzate) di smalto rosso si riferiscono al nome del Castello. Stemma: “D’oro a tre rose di rosso, bottonate del primo”

 

Castello di SERRAVALLE. Etimologicamente “che chiude la Valle ”: si riferisce alla posizione strategica del Castello, ruolo difensivo al quale allude la torre rossa dello stemma. Stemma: “d’azzurro, alla torre quadrata di rosso, merlata di tre pezzi alla ghibellina”.