Comune di Mariana Mantovana – (MN)

Informazioni

  • Codice Catastale: E949
  • Codice Istat: 20032
  • CAP: 46010
  • Numero abitanti: 729
  • Nome abitanti: marianesi
  • Altitudine: 36
  • Superficie: 8.81
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Mariana Mantovana ha uno stemma che si può blasonare: “d’argento alla torre di rosso merlata di tre alla ghibellina, murata di nero, aperta e finestrata di tre in fascia del campo, fondata sulla pianura erbosa di verde”. L’emblema descrive la posizione e la storia del capoluogo: un antico castello, del quale rimane oggi solo l’alte torre maggiore affiancata dal grande accesso (con portale e pusterla) nella pianura mantovana. Molto comuni della zona hanno adottato la torre supersite del proprio castello come simbolo della comunità.

 

Vuole una diffusa leggenda, che Mariana abbia preso il nome da Caio Mario, in onore della sua vittoria sui Cimbri ottenuta tra Verona e Mantova.

Di certo ebbe origine nel corso della centuriazione della pianura padana operata a favore dei veterani romani nel I secolo a.C. ma la prima attestazione del villaggio di Mareliana è del 1111, anno nel quale il conte Uberto di Sabbioneta, figlio di Bosone II è testimone dell’investitura dell’abate di San Tommaso, Pietro di Acquanegra, proveniente dell’Abbazia della Gironda di Bozzolo.

 

Per alcuni secoli le vicende del Borgo di Mariana seguirono quelle di Brescia al cui territorio il contado apparteneva e della cui diocesi faceva parte la parrocchia. Dopo la scomparsa dei Conti di Sabbioneta il comune di Brescia concesse Mariana in feudo alla famiglia Ugoni-Longhi di Casalodi che manterranno il feudo fino agli inizi del XV secolo

All’inizio del Quattrocento il feudo di Mariana con il suo il castello vennero assegnate al condottiero Taddeo Dal Verme, che combatté e difendette il territorio in alleanza con i Visconti di Milano e la Repubblica di Venezia contro i Gonzaga, assieme a questo feudo gli venne assegnato anche il feudo di Correggioverde (presso Dosolo). Diritti ereditati dal di lui figlio Eleuterio che lasciò in eredità tutti i feudi al consanguineo Luigi Dal Verme, conte di Sanguinetto, di Bobbio e di Voghera.

Successivamente una parte del feudo venne concessa da Gianfrancesco Gonzaga nel 1412 al conte Carlo Albertini di Prato, dichiarato poi traditore ed incarcerato con i fratelli, accusati di aver organizzato un colpo di stato contro i Gonzaga.

Nel 1427 Asola, il principale centro del territorio, passò sotto il dominio di Mantova, ma un’insurrezione popolare cacciò le milizie gonzaghesche e la comunità decise di darsi spontaneamente alla Repubblica veneta. I tentativi di Venezia di assoggettare anche i borghi limitrofi portarono a una lunga controversia con Mantova per la delimitazione dei confini. Dopo una serie conflitti le parti affidarono il compito di arbitro a Francesco Sforza, che divise il territorio marianese in due settori: la Rocca di Mariana, con la sua parte del territorio restò ai Gonzaga, il resto di Mariana andò alla Repubblica di Venezia accorpandolo al territorio di Asola. È da allora che si aggiunse l’aggettivo Mantovana, per distinguerla dalla porzione Asolana presa dai veneziani.

Nel 1466 Ludovico Gonzaga, secondo marchese (1444-1478) di Mantova si avvalse dell’abilità di Giovanni da Padova per dotare la rocca di Mariana Mantovana di un sistema difensivo idoneo anche a sopportare i tiri delle bombarde. Attualmente la maggior parte della rocca è stata demolita e si conservano solo la grande torre (che successivamente è stata dotata di orologio) e l’ingresso con il relativo tratto di mura.

Nel XVIII secolo il passaggio il passaggio della parrocchia alla Diocesi di Mantova con la ridefinizione anche dei confini amministrativi col trattato di Vaprio, che diede al territorio del comune l’assetto attuale assumendo la denominazione di Mariana in Lombardia, che muterà nel toponimo attuale nel 1929 (RD del 24 ottobre 1929 n. 1964).

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di rosso e di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune