Corrèze


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Corrèze

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Storia del Dipartimento e dello Stemma
La Corrèze (La Corresa, in occitano/limosino) è un dipartimento della regione del Limousin (in italiano: Limosino), e prende il suo nome dal fiume che la attraversa. Il suo capoluogo è Tulle mentre la città più popolosa è Brive-la-Gaillarde. I suoi abitanti sono chiamati corréziens.

 

Il dipartimento è stato creato durante la Rivoluzione francese, il 4 marzo 1790, in applicazione della legge del 22 dicembre 1789, a partire da una parte della provincia del Limousin, il Basso-Limousin, unendovi i territori distaccati dal Quercy e dal Périgord.

 

In epoca gallica fu abitato dalla tribù celtica dei Lemovici e fu incorporato successivamente dall’Aquitania. Subì quindi la dominazione dei Visigoti, dei Franchi, le scorrerie dei Saraceni e dei Normanni. La cristianizzazione avvenne tra il VI e il XIII secolo.

 

Dipendendo dall’Aquitania diventa territorio inglese nel 1152 attraverso il matrimonio tra Eleonora d’Aquitania e Enrico II Plantageneto.

 

Il territorio della Corrèze si trovava nel Medioevo diviso in quattro signorie distinte ed era chiamato Basso-Limousin: il viscontato di Turenna indipendente fino al 1738, il viscontato di

Ventadour, il viscontato di Comborn e una parte del viscontato di Ségur.

 

Fu patria di diversi papi nel periodo avignonese: Clemente VI e Gregorio XI di Rosiers-d’Égletons e Innocenzo VI di Beyssac che diedero sviluppo al territorio.

 

Fu vittima di molte scorrerie inglesi durante la guerra dei Cent’anni e solo attraverso matrimoni, nel XVI secolo, Enrico IV unì definitivamente il Limousin alla Corona di Francia.

 

Corrèze

Lo stemma dipartimentale era stato proposto nel 1971, dall’araldista corrézien Robert Merceron.

è stato adottato nel 1975 dal Consiglio Generale su proposta di Guy Quincy, direttore degli archivi dipartimentali. Raggruppa le armi dei quattro viscontadi che si dividevano il Basso-Limousin. Il primo quarto (d’oro ai due leoni illeoparditi di rosso) è di Comborn; il secondo (scaccato di rosso e d’oro di sei tiri) che è di Ventadour; il terzo (bandato di oro e di rosso di dieci) che è della Turenne; e il quarto (d’oro ai tre leoncelli d’azzurro armati e lampassati di rosso) che è di Ségur.

 

Si blasona: « Écartelé, en 1 d’or aux deux lions léopardés de gueules, en 2 échiqueté de gueules et d’or de six tires, en 3 coticé d’or et de gueules de dix pièces, et en 4 d’or aux trois lionceaux d’azur armés et lampassés de gueules ». (Inquartato, nel primo d’oro ai due leoni illeoparditi di rosso, il secondo scaccato di rosso e d’oro di sei tiri, il terzo cotissato in banda di oro e di rosso di dieci pezzi, il quarto d’oro ai tre leoncelli d’azzurro armati e lampassati di rosso)

 

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Robert Louis, nel 1950, aveva proposto un altro stemma che non venne accolto e si blasonava: « D’hermine à la bordure de gueules, à la bande ondée d’azur brochant sur le tout », (D’armellino alla bordura di rosso, alla banda ondata d’azzurro attraversante sul tutto). Riprendeva lo stemma tradizionale del Limousin, che è quello dei Penthièvre : « D’hermine, à la bordure de gueules » (D’armellino alla bordura di rosso) con l’aggiunta della banda ondata azzurra a rappresentare la Corrèze.

 

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Il primo logo della Corrèze prevedeva tre foglie di verde, poste in sbarra, presumibilmente di castagno, per simbolizzare il patrimonio boschivo dipartimentale. Sotto era presente una scritta in caratteri maiuscoli scuri in cui le due “R” risultavano addossate. Su di una terza riga il nome dell’ente in caratteri minuscoli. Il logo era stato rielaborato inserendolo in un quadrato di verde sul quale le tre foglie, divenute ormai simbolo dipartimentale, restavano verdi ma per metterle in risalto le nervature divenivano bianche. La scritta virava dal nero al bianco, veniva sottolineata e veniva utilizzato un carattere più corposo.

Ancien logo CG19

Il dipartimento utilizza anche un logo che è più fotografico che grafico. In verde, colore del dipartimento, viene riportata la silhouette dello stesso inserito in una sorta di freccia, che vuole dare dinamicità verso il futuro, la cui punta è azzurra, tradizionale colore della Francia, mentre gli impennaggi sono dei tre colori della bandiera nazionale: azzurro, bianco e rosso. Un’altra lettura vorrebbe che questa sia la rappresentazione di un razzo e che le tre strisce vogliano rappresentare le fiamme d’uscita. Su di due righe compare il nome del dipartimento e sotto, separato da una riga, il nome dell’ente. Nell’insieme il logo appare come poco descrittivo e piuttosto convenzionale.

 

Nota di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Inquartato, nel primo d’oro ai due leoni illeoparditi di rosso, il secondo scaccato di rosso e d’oro di sei tiri, il terzo cotissato in banda di oro e di rosso di dieci pezzi, il quarto d’oro ai tre leoncelli d’azzurro armati e lampassati di rosso”.

Colori dello scudo:
oro, rosso
Partizioni:
inquartato
Oggetti dello stemma:
leone, leone illeopardito
Pezze onorevoli dello scudo:
cotissa
Attributi araldici:
cotissato, scaccato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune