Comune di Treviso Bresciano – (BS)

Informazioni

  • Codice Catastale: L406
  • Codice Istat: 17191
  • CAP: 25070
  • Numero abitanti: 568
  • Nome abitanti: trevisani
  • Altitudine: 687
  • Superficie: 17.83
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 55.0

Storia dello stemma e del comune

L’origine del nome del paese non è del tutto chiara, i dizionari propongono la derivazione dal lombardo “trevìs” (o anche “tarvìs”), che significa ‘greppia, mangiatoia’, a sua volta dal latino “præsæpe”). Anche se l’ipotesi più nota e popolare propone di derivare TREVISO da “tre vicus” (“tre villaggi, borghi”).

In effetti, i primi documenti storici testimoniano dell’esistenza di tre villaggi: Cazzi di sopra; Cazzi di sotto e Facchetti (quest’ultimo così detto perché abitato da nuclei familiari con il medesimo cognome). In seguito, si riprese la denominazione più antica per primi due, ritenuta sconveniente, in Vico (dal latino “Vicus”) e Trebbio (dal latino “Tres viae”), quest’ultimo è oggi la sede del Municipio.

Collettivamente l’appellativo più diffuso e antico era “Caeys”, termine di origine longobarda che significa ‘bosco’. Da questo derivano le numerosi citazioni degli scritti più antichi, dove si indica come “Caci” (da cui “Cazzi”), “Cassizio”, “Cuzzi” o “Cazzarium”. Con il nome di CASSIZIO faceva parte della Riviera di Salò nel 1396, mentre nel 1427 era compreso nella “Quadra di Montagna della Riviera di Salò”.

Solo il 24 maggio del 1532 la comunità decise di adottare per il Comune la denominazione di TREVISO (“… non Caciy sed Trevisi”) che nel 1867 prese il determinante toponomastico BRESCIANO (RD n. 3728 del 18 maggio 1867).

Ha adottato uno stemma convenzionale che illustra, oltre all’etimo popolare del paese (“tre vici”, plurale di “vicus”, simboleggiati dalle torri) quanto riporta il sito istituzionale del Comune: “… il paese nel passato è sempre vissuto sul lavoro del campi , sull’ allevamento del bestiame, sui prodotti del bosco e sulla lavorazione del legname…”.

Lo stemma è stato concesso con D.P.R. del 27 dicembre 1990 che si blasona: “Semipartito troncato: nel primo, di rosso, alle cinque spighe di grano, impugnate d’oro, legate d’argento; nel secondo d’azzurro, al daino d’oro fermo sulla pianura di verde; nel terzo, d’oro, alle tre torri poste una, due, merlate di tre alla guelfa, di rosso, mattonate di nero, aperte e finestrate del campo, le finestre poste due, una”.

Nota di Massimo Ghirardi e Marco Foppoli

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

Foppoli M., STEMMARIO BRESCIANO. Gli stemmi delle città e dei comuni della provincia di Brescia. Provincia di Brescia/Grafo, Brescia 2011.

Bocelli S. (a cura di). LA VITE E IL VINO NELL’ARALDICA CIVICA ITALIANA. Giampiero Pagnini Editore, Firenze 1995.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Semipartito troncato: nel primo, di rosso, alle cinque spighe di grano, impugnate, d’oro, legate d’argento; nel secondo, di azzurro, al daino d’oro, fermo sulla pianura di verde; nel terzo, d’oro, alle tre torri, poste una, due, merlate di tre alla guelfa, di rosso, mattonate di nero, aperte e finestrate del campo, le finestre poste, due, una.”

Colori dello scudo:
azzurro, oro, rosso
Partizioni:
semipartito troncato

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di giallo e di verde, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.”

Colori del gonfalone: giallo, verde
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    27 Dicembre 1990