Comune di Tortora – (CS)

Informazioni

  • Codice Catastale: L305
  • Codice Istat: 78149
  • CAP: 87020
  • Numero abitanti: 6168
  • Nome abitanti: tortoresi
  • Altitudine: 300
  • Superficie: 57.88
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 133.0

Storia dello stemma e del comune

Il Padula ritiene che il nome del paese derivi dal greco τ οροα ορη che significa “i dritti monti”, con probabile riferimento alle cime del monte Serramale (m. 1205), contrafforte meridionale del gruppo del Sirino, ai cui piedi sorge l’abitato di Tortora (L. Accattatis, op. cit., pag. 784). Si ipotizza che il paese abbia origini assai remote e che sia sorto sulle rovine di Blanda, antico borgo fondato dai Lucani e successivamente occupato dai Greci prima e dai Romani poi. Fu feudo della famiglia Giffone, dalla quale passò per successione femminile ai Di Lauria che lo tennero fino al 1528; successivamente appartenne ai Martirano di Cosenza (1540-1561), agli Andreotti, (1561-1564), agli Osorio Exarque (1565-1602), ai Ravaschieri, ai Pinelli (1602-1695) e, in ultimo, ai Vitale (1695-1806) che lo ebbero con il titolo di duca. Dal 1928 al 1937 fu aggregato al Comune di Praia a Mare, per poi recuperare la propria autonomia amministrativa. Di quella che probabilmente è stata l’antica Blanda si conservano alcuni ruderi di mura a Nord Est di Tortora, nella valle del Fiumicello. La chiesa parrocchiale, edificata nel XVII secolo, custodisce gli avanzi di un sarcofago marmoreo di epoca paleo-cristiana, frammenti architettonici forse provenienti dal centro di Blanda, argenterie del XVII secolo ed una tela del ’700. La chiesa di San Francesco di Assisi, presso la quale si trovano i resti di un chiostro risalente al ’400, conserva tracce di architettura locale del XVI-XVII secolo, nonché una pala d’altare ed intagli lignei del ’600. La chiesetta del Purgatorio presenta nella facciata un notevole portale romanico in pietra, con rilievi zoomorfi e motivi vegetali di semplice fattura e due battenti del ’600. Il palazzo feudale presenta un pregevole cortile con loggiato del XVIII secolo, mentre il palazzo Lomonaco ha un bel portale del ’700. Le risorse economiche sono rappresentate dall’agricoltura (frumento, olive, legumi, uva), dalla lavorazione dei prodotti agricoli e dal turismo. Patrono: S. Antonio di Padova (13 giugno) Comuni confinanti: Laino Borgo, Aieta, Praia a Mare. Note di Luigi Prato

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro a due tortore al naturale affrontate e sostenute dalle vette laterali di tre monti all’italiana d’argento, quello centrale più elevato e sormontato da una stella d’oro raggiata di otto, accompagnata in capo da una corona all’antica pure d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 30 aprile 1982 – Trascritto nel Registro Araldico dell’Archivio Centrale dello Stato il 10 luglio 1982

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di giallo riccamante ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma civico con la iscrizione centrata in argento: Comune di Tortora. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”

Colori del gonfalone: bianco, giallo
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    30 Aprile 1982