Città di Selvazzano Dentro – (PD)

Informazioni

  • Codice Catastale: I595
  • Codice Istat: 28086
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 22305
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 19.58
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

L’origine del toponimo Selvazzano è oggetto da tempo di accese discussioni che non sono ancora approdate ad una soluzione definitiva e scientificamente valida.

 

Dante Olivieri fa risalire la denominazione all’onomastica latina e più precisamente ad un certo “Salvitius”, assegnatario forse di un fondo ubicato in queste terre.

 

Andrea Gloria ritiene che il nome di questo Comune possa derivare dalla presenza in zona di vasti boschi.

 

È poi ben radicata la leggenda secondo cui qui doveva estendersi una selva sacra al dio Giano, dio pagano molto venerato e che presiedeva all’inizio e alla fine di tutte le cose.

 

Lo stesso abate Melchiorre Cesarotti, che tanto amava Selvazzano, presso la propria residenza inserì alcune iscrizioni latine ed italiane inneggianti alla bellezza ed alla tranquillità della zona.

 

Sopra la stanza dedicata alla filosofia riportò: “Atque inter Silvas Accademi quaerere verum. Qual fu la Selva d’Accademo antica Sei tu, Selva di Giano, al vero amica”.

 

L’iscrizione fu raccolta assieme ad altre in un’opera stampata nel 1810 a cura dell’abate Giuseppe Barbieri.

 

Alla fantasiosa versione etimologica sopra riportata fa evidente riferimento lo stemma del Comune costituito da un’ara marmorea su cui arde una fiamma, il tutto in mezzo ad una selva. Nell’altare è incisa in caratteri dorati la parola JANUS.

 

L’ideazione dell’emblema risale a circa mezzo secolo fa. Lo stemma e il gonfalone furono approvati una prima volta dal Consiglio Comunale in data 17 settembre 1955.

 

A partire dal 1958 l’insegna compare in ogni civico carteggio, tuttavia l’iter per la concessione ufficiale dei simboli si arenò.

 

Solo nel 1982, Giancarlo Scarpitta è stato incaricato di svolgere le opportune pratiche al fine di giungere all’ufficializzazione dei simboli in uso da tempo e particolarmente cari ai Selvazzanesi.

 

Si noti la particolare blasonatura utilizzata dall’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio per evidenziare gli smalti adoperati (di verde erboso; di bianco al naturale) e disposizione delle figure in cui il cielo è divenuto un “capo”.

 

In data 2 settembre 1997 è stato concesso all’ente il titolo di città, per cui ora lo stemma viene sormontato dalla prescritta corona d’oro a cinque torrioni visibili, mentre nel gonfalone tutte le parti metalliche presenti (pali, ricami e denominazione) devono essere ora dorate.

 

 

Nota di Giancarlo Scarpitta

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di verde erboso, all’ara marmorea di bianco al naturale, fondata in ombilico, rettangolare, munita di tre gradini, ardente della fiamma di cinque punte di rosso, caricata della scritta JANUS in lettere capitali romane d’oro; accompagnata da otto alberi al naturale, nodriti nella parte superiore del campo, attraversanti; al capo d’azzurro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
argento
Profilo Araldico

“Drappo di azzurro caricato dallo stemma comunale centrato….”

bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    16 Luglio 1985

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    2 Settembre 1997