Comune di Sandrigo – (VI)

Informazioni

  • Codice Catastale: H829
  • Codice Istat: 24091
  • CAP: 36066
  • Numero abitanti: 8665
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 27.95
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 13.0

Storia dello stemma e del comune

Sandrigo prende nome da quello di Sant’Ulderico ( dalla forma latina di Sanctus Uldericus) vescovo di Augusta (Augsburg) canonizzato nel 993, un santo particolarmente venerato dalle popolazioni germaniche. Le prime notizie certe risalgono al XIII secolo e i documenti lo nominano come un piccolo centro rurale del Vicentino.
Si pensa però, basandosi su reperti archeologici trovati in loco, che fosse già abitato in epoca precedente e sede di un “vicus” o almeno un “pagus” nel periodo Romano.
Nel corso del XII entrò sotto il dominio dei Da Romano. Nel 1209 a Sandrigo avvenne lo scontro armato tra Ezzelino II Da Romano e l’armata dei Podestà di Vicenza, Guido Maltraversi e Corrado da Vivaro, che furono sconfitti e catturati da Ezzelino che saccheggiò il villaggio.
Fino al 1259 il territorio di Vicenza fu governato da Ezzelino III, nominato signore di Vicenza da Federico II dopo che le armate tedesche avevano conquistato e saccheggiato orrendamente la città.
Dal 1266 al 1311 furono signori i Da Carrara di Padova.
Dal 1311 al 1387 fu sotto la dominazione degli Scaligeri di Verona è in questo periodo che si stabiliscono a Sandrigo i conti Da Sesso, fedeli ai signori di Verona, provenienti da Reggio Emilia (da dove loro, ghibellini, erano stati cacciati dai nuovi dominatori guelfi).
Nel 1387 arrivarono i Visconti di Milano, che restarono fino al 1404, che rano erano in aperto conflitto con i Da Carrara e soprattutto con Venezia, a far le spese di quest’attrito fu Vicenza e il suo circondario finché, nel 1404, si offerse spontaneamente alla Repubblica di Venezia, sperando nella protezione di quest’ultima. La dominazione veneziana fu il periodo più florido, contraddistinto da un’amministrazione notevolmente più efficiente delle precedenti. Sandrigo fu assegnato alla Podestaria di Marostica e, come tutti i Comuni di terraferma, si dotò di propri Statuti l’8 marzo 1579 attraverso la “Vicinia” (assemblea pubblica dei capifamiglia iscritti all’Estimo, che pagavano cioè le tasse) riunita nella chiesa principale. Essi prevedevano l’elezione dei rappresentanti della Comunità (in un primo tempo 12 con carica annuale) presieduti da un Degà (‘decano’), paragonabile all’attuale Sindaco. La Repubblica sosteneva questa organizzazione amministrativa anche perché una delle funzioni principali del Degà era quella di fornire “galioti” (“galeotti”: rematori volontari) per i navigli della Repubblica (il viaggio fino a Venezia era pagato dalla Comunità).
Nel 1532 Carlo V fu ospite a Sandrigo dei conti Da Sesso.
Nell’aprile 1797 fu istituita a Vicenza dall’autorità napoleonica una Municipalità provvisoria con compiti amministrativi su un ampio Distretto che comprendeva anche Bassano (fino allora indipendente). Col trattato di Campoformio la municipalità fu assegnata agli Austriaci, che arrivarono a Vicenza nel gennaio 1798.
Tra il 1806 e il 1807 fu creato il Dipartimento del Bacchiglione dai Francesi, quasi corrispondente all’attuale Provincia (escluse alcune zone, come Noventa e Lonigo, assegnate al Dipartimento dell’Adige di Verona). L’amministrazione francese riprendeva l’organizzazione veneziana e il Comune di Sandrigo continuò a far parte della Podesteria di Marostica.
Nel novembre 1813 tornano gli Austriaci per la seconda volta, Sandrigo fu nominato Comune di II classe (cioè con una popolazione tra i 3000 e i 10.000 abitanti), del Distretto di Marostica, Provincia di Vicenza, Regno Lombardo-Veneto. È di questo periodo probabilmente l’adozione di un primo stemma municipale. Il 26 settembre 1866 si svolsero le prime elezioni amministrative all’indomani dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia. In questo periodo il Municipio usò un sigillo in una forma poco diversa dall’attuale, lo stemma era composto di uno scudo semipartito-troncato entro il quale già si vedevano i simboli della spiga e del grappolo d’uva, posto in una complessa cornice fronduta.
Attualmente lo stemma comunale, con evidente allusione all’identità rurale del territorio sandrigese, si compone di uno scudo trinciato di verde e d’oro, il primo alla spiga di grano (d’oro?) posta pressoché in banda, il secondo al grappolo d’uva al naturale di rosso con pampini e viticci di verde; ornamenti esteriori di Comune italiano.

Tra gli aneddoti curiosi è da ricordare come nel 1292 si svolse il processo ecclesiastico contro Bartolomeo Spezabraghe di Sandrigo. Questi aveva innalzato una lasagna dichiarando di poterla trasformare nel corpo di Cristo come i preti facevano con l’ostia. Fu considerato blasfemo e condannato ad una multa in denaro e a dover assister alla Messa per quattro mesi con due croci violacee sul vestito e una candela in mano.

Note di Massimo Ghirardi

Numerose ville nel suo territorio: Villa Sesso ora Schiavo, Villa Sesso-Ruffini, Villa Sesso-Tonoli, Villa Tecchio ora Giaretta, Villa Dal Toso ora Cadore, Villa Chiericati a Lupia, Villa Negri. Sandrigo è un centro industriale ove però l’agricoltura ricopre un ruolo importante. Essa si è specializzata nella coltivazione della vite e nell’allevamento del bestiame bovino, oltre che avicolo. La struttura industriale è composta da numerose aziende sia di tipo artigianale sia di tipo industriale concentrate maggiormente nel campo meccanico delle macchine per il movimento di terra, per le costruzione e per l’agricoltura, nel campo dei mobili, nel campo delle attrezzature elettriche. Attivo è pure il commercio, come dimostrano le numerose aziende operanti nei vari settori merceologici, oltre all’andamento del mercato settimanale.

Note di Bruno Fracasso liberamente tratte dal sito istituzionale del Comune di Sandrigo

Sandrigo è gemellata con Rost (N).

Comuni confinanti:
Bolzano Vicentino, Breganze, Bressanvido, Dueville, Montecchio Precalcino, Monticello Conte Otto, Pozzoleone, Schiavon.

Note di Luca Borgo

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Trinciato nel 1° di verde, alla spiga di frumento d’oro, posta in banda, nel 2° d’oro, al ramo di vite pampinosa di verde, fruttato di rosso posto pure in banda”.

D.P.R. 9 ottobre 1930

Colori dello scudo:
oro, verde
Partizioni:
trinciato

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo trinciato di giallo e di verde riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma del Comune con l’iscrizione centrata in argento: Comune di Sandrigo. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori giallo e verde, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati di argento”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    10 Giugno 1929

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    16 Ottobre 1952