Comune di Plataci – (CS)

Informazioni

  • Codice Catastale: G733
  • Codice Istat: 78100
  • CAP: 87070
  • Numero abitanti: 830
  • Nome abitanti: platacesi
  • Altitudine: 930
  • Superficie: 50.38
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 104.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma di Prataci (Pilatëni, in albanese) è stato formalmente concesso con decreto del presidente della Repubblica del 16 luglio 1996 e si blasona: «Campo di cielo, all’albero di verde, fustato al naturale e sostenuto a sinistra dal leone d’oro, con entrambe le zampe anteriori appoggiate sul tronco, esso albero accompagnato a destra da tre stelle di otto raggi d’oro, ordinate in palo» e ha il corrispondente blasone albanese: «Fushë e qiellit, lisit të gjelbër  i mbajtur nga e majta nga një luan ari  me të mbështetur mbi trungun, ai lis i shoqëruar në të djathtë nga tri yje me tetë rreze ari përpara dejtit».

 

L’albero è forse un platano, in riferimento ad una delle etimologie del nome del paese (πλατανιά: Platanià, ossia bosco di platani), simbolo della vita florida e della salvezza dal nemico, il leone ricorda il nemico che attacca il paese (storicamente furono i Turchi a razziare il territorio), mentre le tre stelle richiamano la Trinità e la Vergine Maria, la cui immagine protettrice si venera nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli eretta nel XVII secolo.

Anticamente era un casale di Cerchiara (detto Plattici e Plataci), gli esuli albanesi cristiani si sarebbero insediati intorno al 1476 nel preesistente casale di Cerchiara che abbandonarono probabilmente in occasione del terremoto del 1456. Il paese fu prima casale del marchesato di Cerchiara e poi passò ai Pignatelli che lo tennero fino al 1806.

 

È gemellato con il comune albanese di Gramsh

 

Nota di Massimo Ghirardi

Il paese di Plataci (o Platici, in alcuni documenti) fu fondato nel XV secolo da nuclei familiari di profughi albanesi. Il nome del borgo secondo alcuni risalirebbe al termine latino Plateacium derivante da platea, ossia terreno incolto; secondo altri deriverebbe invece dal greco Platania, ovvero bosco di platani.
Divenuto casale del Marchesato di Cerchiara, rimase infeudato ai Pignatelli fino al 1806.

Fra i monumenti, la chiesa parrocchiale, di fondazione del ’400 ma successivamente assai rimaneggiata, presenta facciata in stile rinascimentale ed è sovrastata da un tiburio ottagonale attorniato da finestrelle di forma quadrilobata. L’edificio, a pianta basilicale, ha ampia navata centrale ed altre due laterali con larghe arcate a tutto sesto che poggiano su pilastri in muratura. Accanto alla chiesa vi è il tozzo campanile quadrato.
La chiesa della Madonna di Costantinopoli è stata eretta all’inizio del 1600 da Martino Troiano. Fu rimaneggiata ed abbellita con stucchi nel 1795.
La cappella della Madonna del Monte, di recente costruzione, è oggetto di particolare devozione da parte della popolazione locale. Presso la chiesa, infatti, si svolge la festività della Madonna del Monte il giorno 21 agosto, con processione mattutina e pomeridiana. Nel pomeriggio, i fedeli, dopo aver preso parte alla Sacra processione per il paese, iniziano il pellegrinaggio lungo il sentiero boscoso che conduce al monte Barone e che si conclude con l’arrivo alla cappella, posta ad un’altitudine di 1020 metri s.l.m.

A Plataci si conservano ancora ai nostri giorni usanze e tradizioni tipicamente albanesi, che si esprimono in diversi ambiti, come la cultura, l’arte, la letteratura, le festività e la gastronomia.
Va ricordato in particolare il bellissimo costume femminile platacese, impreziosito con ricami in oro, arabeschi, sete e merletti di mirabile fattura tipicamente orientale, che rappresenta un’importante espressione della tradizione popolare, oltre a costituire la manifestazione significativa di un saldo legame di identità comunitaria mantenutosi vivo nel corso dei secoli.

Le principali risorse economiche sono l’agricoltura (frumento, granoturco, patate, fichi), l’allevamento del bestiame, l’artigianato ed il turismo; il territorio del borgo ha infatti notevole interesse naturalistico, grazie alla presenza di boschi, laghi e sorgenti che, unitamente al clima salubre, fanno di Plataci una meta ideale per la villeggiatura.

Patrono:
San Giovanni Battista (24 giugno)

Comuni confinanti:
Alessandria del Carretto, Albidona, Trebisacce, Villapiana, Cerchiara di Calabria.

Note di Luigi Prato

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Campo di cielo, all’albero di verde, fustato al naturale, nodrito nella pianura di verde, sostenuto a sinistra dal leone d’oro, con entrambe le zampe anteriori appoggiate sul tronco, esso albero accompagnato a destra da tre stelle di otto raggi, d’oro, ordinate in palo. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 16 luglio 1996

Colori dello scudo:
campo di cielo

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di verde e di giallo…”

Colori del gonfalone: giallo, verde
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    16 Luglio 1996