Comune di Piacenza d’Adige – (PD)

Informazioni

  • Codice Catastale: G534
  • Codice Istat: 28062
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1407
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 18.59
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

La semplicità dei simboli assunti nello stemma di Piacenza d’Adige è da collegare con la difficoltà di reperire dettagliati e specifici eventi storici che interessarono il luogo.

 

Il paese appare citato per la prima volta solo in un atto del 1186 con cui papa Urbano III confermò al monastero di Carceri i possessi ed i diritti che aveva nella Scodosia tra cui in “Villa Placentia”.

 

La banda azzurra raffigurata in questo emblema è un chiaro riferimento al fiume Adige che segna il confine meridionale del Comune e che lo divide dalla provincia di Rovigo.

 

Fin dal 1107 il corso d’acqua serviva da via di comunicazione con Verona e Vicenza. Lungo l’Adige si trovavano delle stazioni o “porti” ove avveniva il cambio dei cavalli o dei buoi destinati al traino delle imbarcazioni.

 

Nei pressi di Piacenza d’Adige i Padovani, nel 1393, gettarono sul corso d’acqua un ponte di barche per passare alla conquista di Lendinara, Barbuglio e Cavazzana contro Azzo, marchese di Ferrara.

 

In questa zona il fiume corre più alto del piano della campagna tra i suoi argini che, per successivi rafforzamenti, sovrastano ora di una decina di metri il terreno circostante.

 

Nel 1783, ad opera dei periti veneziani, fu rettificata una pronunciata ansa dell’Adige, detta appunto “Volta di Piacenza”.

 

In passato il paese era perennemente minacciato dalle inondazioni, come quella spaventosa del 1882 che colpì tutta la “Bassa” e che a Piacenza d’Adige lasciò scoperta solo la piazza.

 

Il leone dorato vuole ricordare la feudalità della terra sotto il dominio delle nobili e potenti prosapie degli Estensi, dei Contarini, dei Cornaro, dei Morosini e dei Mocenigo, che qui costruirono le loro residenze di villeggiatura e che si fermavano in questi luoghi per praticare la caccia e la pesca.

 

In particolare i Mocenigo provvidero a bonificare la zona che poi da loro prese il nome (Valli Mocenighe, frazione del Comune). Essi la coltivarono a riso installando anche un piccolo opificio per la sua lavorazione.

 

Per favorire i coloni, troppo lontano dalle parrocchiali di Vighizzolo e di Piacenza d’Adige, Alvise Mocenigo ottenne pure che le Valli fossero erette in parrocchia indipendente (31 ottobre 1698).

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Di rosso al leone d’oro, alla banda d’azzurro attraversante. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
leone
Pezze onorevoli dello scudo:
banda
Attributi araldici:
attraversante

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di giallo e di rosso…” .

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    6 Giugno 1966